Serie A: campionato mediocre

 Dal Messaggero:

La squadra migliore? No, la meno peggio. Ecco chi vincerà lo scudetto. Lo dice la classifica attuale, che è lo specchio fedele dell’andamento (lento) delle prime quattordici giornate di campionato. Tra la prima, il Milan, e la settima, la Roma, ci sono appena otto punti. Questo vuol dire che, con ventiquattro turni da giocare, il campionato possono ancora vincerlo tutti. E’ uno scudetto senza padrone (i), in sostanza. Una novità, dopo il monopolio Inter.

La novembrata romana

 Dalla Repubblica:

Il novembre d’oro romanista, ormai diventato leggendario, prosegue lineare: 3 vittorie in altrettante partite (un anno fa 4 vittorie in 5 gare), per far tornare a sorridere la classifica e riprendere per i capelli una stagione che stava scivolando via più buia che anonima. Dal penultimo al sesto posto in un mese, l’inversione di marcia netta che proietta i giallorossi a un punto soltanto dalla Juventus. “E sabato vogliamo il sorpasso nel confronto diretto”, la sfida lanciata dai giallorossi lasciando l’Olimpico.

Roma: due mesi senza mai fermarsi

 Dal Corriere dello Sport:

Sedici ottobre, diciannove dicembre: due mesi tutti d’un fiato. Oggi i giallorossi torneranno a Trigoria per riprendere gli allenamenti, fino a Natale sarà complicato poter usufruire di altri giorni di riposo. Il calendario non prevede più soste per gli impegni delle nazionali, quindici partite ufficiali in poco più di sessanta giorni, una media di una ogni quattro giorni, con un calendario che ai giallorossi che non consentirà cali di tensione se si vorrà cominciare il prossimo anno con ambizioni importanti in tutte le competizioni. Per la Roma, tra l’altro, il negativo inizio di stagione come conseguenza ora ha pure quella che tutte le partite dovranno essere af frontate come una finale, basta guardare la classifica in campionato per rendersi conto che per la squadra di Ranieri non c’è davvero più spazio per errori o omissioni.

Burdisso: un nome, una garanzia

 Dal Romanista:

L’importanza di chiamarsi NicolasBurdisso, nel nostro caso. L’argentino non ci sarà domani a Brescia perché deve scontare la seconda giornata di squalifica dopo l’espulsione di Cagliari, ma sabato sera contro l’Inter (sciopero dei calciatori permettendo) sarà regolarmente al suo posto al centro della difesa. E’ stato l’oggetto del desiderio della campagna acquisti giallorossa, l’unico giocatore richiesto da Ranieri, lo ha confessato lui stesso, alla fine della scorsa stagione. E’ arrivato in giallorosso dopo che l’Inter, che lo scorso anno lo aveva messo fuori dalla lista lista Champions e che lo considerava il sesto difensore centrale, lo aveva già venduto per 8 milioni alla Juventus solo per fare un dispetto alla Roma. C’è voluto l’intervento del presidente Sensi (con l’avallo di Unicredit) in persona e la presa di posizione netta del giocatore per riportarlo a Trigoria quando ormai tutti lo avevano vestito di bianconero e per fare felice Claudio Ranieri.

Montali: “Mexes è incedibile, Baptista ha rifiutato tutte le offerte”

 Dal Corriere dello Sport:

L’effetto Borriello è contagio­so. Oggi il primo allenamento del nuovo attaccante a Trigoria, dopo il pareggio contro il Cesena per la Roma comincia un nuovo campionato. Ieri i dirigenti Pradè e Montali hanno partecipato al­l’incontro tra Rosella Sensi e Marco Borriello. La Roma ha vinto la concor­renza della Juventus, a Trigoria sono molto soddisfatti. Daniele Pradè ha con­dotto a Milano la trattativa con il gioca­tore e poi ha chiuso nella sede del Milan l’accordo raggiunto da Rosella Sen­si e Adriano Galliani. Il di­rettore sportivo adesso potrà prendersi qualche giorno di riposo: «Siamo contenti, abbiamo fatto il mercato che volevamo fa­re. Abbiamo preso due centrali, un esterno, ci sia­mo rinforzati a centro­campo con Simplicio, at­tendiamo Adriano e ora è arrivata la ciliegina».

Spalletti, Zamblera e Borriello: come cambia la vita in un anno

 Dal Romanista:

Mentre i laziali aspettano ancora Santa Claus, con Gheddafi ripartito per le Libie, proprio a Ciampino sbarca qualcuno che è meglio di un regalo di Babbo Natale e più importante del Colonnello: Marco Borriello. In rima. Per la Roma. Alè, alè. Arriva da Milano come Delvecchio, è passato dal Genoa come Pruzzo, è nato nello stesso giorno di Montella (e di Paul McCartney che tifa Everton e tifava Roma quella sera) nell’anniversario di San Simplicio (esiste, è protettore di Olbia) esattamente nel giorno in cui l’anno scorso se ne andò con gli occhialoni scuri scuri Luciano Spalletti. Come passa il tempo. Quanti anni in un anno soltanto. Da Zamblera all’attaccante della Nazionale che ha voluto lasciare il Milan dopo aver rifiutato la Juventus per questa maglia, se poi ci aggiungete che un paio d’anni fa da solo “doppiò” la Lazio all’Olimpico… Cos’è questo? Onanismo da incalliti.

Mercato Roma: finale scoppiettante

 Dal Tempo:

Due sogni in uno. Acquistare Borriello e soffiarlo alla Juventus. La Roma esulta e chiude il mercato con il botto che non ti aspetti. Un capolavoro di squadra, con i dirigenti e la banca a dividersi i meriti. Al termine di un’estate piena di difficoltà, la Sensi è riuscita a sbloccare la situazione e accontentare Ranieri con il centravanti che mancava. Visti i problemi di Adriano, a Trigoria si è accesa la lampadina domenica notte: con Ibra al Milan e Robinho in arrivo Borriello era in vendita, perché non provarci? Prima Pradè ha proposto invano uno scambio con Baptista, quindi è intervenuta la Sensi che, convinto il giocatore, si è attaccata al telefono con Galliani e ci è rimasta fino a lunedì notte.

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