Julio Sergio, all’andata fu decisivo

 Da La Gazzetta dello Sport:

Parali Julio, parali ancora. La partita di Julio Sergio somiglierà ad una guerra: assalti al cuore romanista, bordate assordanti, tiri al bersaglio, e il bersaglio sarà lui, soldato solitario contro un esercito di laziali à la guerre, appunto. Loro hanno dichiarato ufficialmente l’inizio delle ostilità ieri pomeriggio, radunando le truppe a Formello sotto uno striscione minaccioso: «Toglietegli il respiro». Erano in cinquemila a sostenere la squadra contro il La Sabina, schiantato 6-0. E tutti avranno voluto riconoscere il profilo di Julio Sergio nelle facce stordite dei portieri Pegza e Di Loreto (peggio Pegza, che ne ha presi quattro). Un rigore? Julio Sergio è carico al punto giusto, né di più né di meno. Non ha scordato il primo derby.

Roma, in casa tanti derby mondiali

 Da Il Romanista:

Buenos Aires, Rio De Janeiro, Liverpool, San Paolo, Madrid, Siviglia. Dopo che hai giocato tutti i derby più sentiti del mondo, puoi affrontare quello di domenica sera con una certa tranquillità. Perché, se è vero che la partita dell’Olimpico è fondamentale, una delle più importanti di sempre della nostra storia, è altrettanto vero che la Roma può contare su giocatori che sanno come gestire certe situazioni. Hanno già affrontato la tensione, l’hanno superata, sanno come si fa a vincerla. Julio Sergio, Juan, Riise, Taddei, Julio Baptista e Burdisso, sono già vaccinati. A cominciare proprio dall’argentino, che è reduce da anni di stracittadine milanesi, ma che, soprattutto, ancora prima veniva da otto anni di Boca Juniors. A detta di molti, il “Surperclasico”, il derby di Buenos Aires, è uno dei pochi (insieme all’Old Firm di Glasgow) a essere più “caldo” di quello di Roma.

Ranieri in ansia per Juan

 Da Il Corriere della Sera:

L’operazione-Atalanta è partita e, per Claudio Ranieri, significa soprattutto una cosa: tenere a bada gli eccessi di ottimismo che, specialmente tra i tifosi, fanno della partita di domenica una pura formalità. E invece  l’Atalanta è in buon momento di forma (tre vittorie nelle ultime quattro partite e la sconfitta contro la Juventus è stata tutt’altro che meritata) e ha le fortissime motivazioni di chi lotta per rimanere in serie A. In questo senso, il perfezionista Ranieri è una garanzia. Difficile che, con lui al comando, le sue squadre sottovalutino un impegno o un avversario. A scanso di equivoci, il tecnico di San Saba ha ricordato ai suoi che, sotto la sua gestione, la Roma ha perduto in casa una sola partita in campionato: contro il Livorno. E chi ha orecchie per intendere, intenda.

Doni in partenza: mezza Europa cerca un portiere

 Le sue ottime prove hanno portato a blindare quello che Spalletti chiamava il miglior terzo portiere del mondo. Julio Sergio si è preso la porta della Roma e non la vuole lasciare più. Da Il Romanista:

Ne ha fatto le spese l’ex titolare, cioè Doni. Che andrà al Mondiale a fare il dodicesimo di Julio Cesar ma che ha ormai perso il posto in giallorosso. Sembra difficile che Doni, che mal sopporta questa situazione, possa rimanere un’altra stagione a Roma a fare il secondo.
Non lo vuole lui, che sta accettando questa situazione solo perché non è questo il momento di fare polemiche, e non lo vuole nemmeno la società, che ha deciso di puntare su Julio Sergio, vuole monetizzare la sua cessione e allo stesso tempo liberarsi dell’ingaggio che è tra i più pesanti della squadra. Doni guadagna circa due milioni netti, più i premi, a stagione: troppo per un dodicesimo.

Toni, quanto manca il gol contro l’Atalanta. E la Roma si muove per il rinnovo di Julio Sergio

 ROMA – Toni spera…nella Fiorentina. L’attaccante della Roma si augura che la sua ex squadra possa fermare la corsa dell’Inter, sabato sera, nell’anticipo serale della 23a giornata del campionato italiano di serie A. La Roma di Totti, Toni e Vucinic affronterà l’Atalanta, domenica pomeriggio allo stadio Olimpico: “Mi auguro che tutti voi abbiate trascorso una buona Pasqua – ha scritto il bomber sul suo sito -! Passate le feste è il momento di ributtarsi in campionato e la prossima sfida per noi sarà domenica contro l’Atalanta. In attesa di questo match stiamo a vedere come andrà sabato Fiorentina-Inter… Non mancate!“.
L’incontro con gli orobici ricorderà la gara andata in scena il 12 maggio del 2001: i giallorossi di Capello batterono in casa i nerazzurri di Vavassori per 1-0, di fronte a 64.013 spettatori.
Una partita combattuta, che la Roma riuscì a archiviare grazie a Montella, in gol al 18′ del secondo tempo. E i giallorossi, primi, volarono a quota 67 punti in classifica, davanti alla Lazio seconda a meno cinque, e alla Juventus terza con 61 punti. Quel giorno, Toni giocava da titolare nelle file del Vicenza di Reja contro il Bari di Cassano: la gara finì 2-2.

Julio Sergio: accelerata per il rinnovo

 Da Il Corriere dello Sport:

C’è stata un’accelerazione negli ultimi giorni nella trattativa per il rinnovo di contratto di alcuni giocatori in scadenza. Nei colloqui che ci sono stati recentemente sono stati fatti passi in avanti per Julio Sergio, Taddei e Cassetti La risalita della squadra, reduce da tre vittorie di fila arrivate dopo tre pareggi consecutivi, ha facilitato la ripresa del dialogo. Proprio nelle ultime ore c’è stata una telefonata tra il direttore sportivo Daniele Pradè (che ieri sera era Milano per Inter-Cska Mosca ed ha colto l’occasione per alcuni incontri di mercato) e il procuratore di Julio Sergio e Taddei, Alessandro Lucci, appena rientrato da un viaggio di lavoro negli Stati Uniti. E’ stato fissato un appuntamento tra martedì e mercoledì, subito dopo Pasqua ed è stato deciso di separare le due trattative.

Julio Sergio: “Scudetto e rinnovo”

 Da Il Romanista:

Magari sarà solo un caso. Ma da quando Julio Sergio Bertagnoli si è ripreso i guanti di primo portiere, la Roma non ha più perso. Uno 0-0 al rientro con il Milan, un 3-3 a Livorno, i successi in casa per 4-2 sull’Udinese e per 2-1 sull’Inter, più il 2- 0 al Dall’Ara sul Bologna. Magari sarà un caso. O magari no. Perché, al di là delle parate, qui è una questione di fiducia. Quella che Julio infonde alla sua difesa.

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