Ranieri come Mourinho

 Da La Gazzetta dello Sport:

Claudio Ranieri si fa sfiorare le labbra con un bacio dalle Iene, nella libreria Koob dove il giornalista Tonino Cagnucci presenta il libro dedicato a Daniele De Rossi – Il mare di Roma, edizioni Limina -, e in questa trasgressione l’allenatore della Roma sembra lontano anni luce dallo stile macho di Josè Mourinho, ma in molte cose, tra i due, si può parlare ormai di affinità.
anieri sta infatti gestendo la Roma in pieno stile Mourinho: sceglie, motiva, governa, programma, orienta il mercato. In panchina sta sempre in piedi, come il portoghese. Ha un rapporto solido con i giocatori: trattando tutti allo stesso modo, si è guadagnato stima e consensi generali.

Roma a valanga, ora l’Inter

 Il poker di reti rifilate al Palermo ha evidenziato ulteriormente lo stato di forma di una Roma indomabile. La vittoria contro i rosanero proietta i giallorossi a -6 dal primo posto, con il gruppo di Josè Mourinho chiamato a rispondere immediatamente. Da Il Tempo:
Il sogno continua! Quattro gol al Palermo pur non giocando una grande partita, sono un segnale più che chiaro anche per i maggior detrattori di questa Roma costretta a crederci e immaginare una rimonta ora più possibile che mai. Una notte a meno sei era il sogno della vigilia aspettando la difficile trasferta partenopea dell’Inter capolista, impegnata oggi al San Paolo un campo sul quale non vince da trecidi anni e che già a Parma ha mostrato una leggera flessione. Basta un Totti a mezzo servizio, un Julio Sergio perfetto e un Brighi in formato stellare per avere la meglio di un Palermo che probabilmente è stata la miglior squadra vista quest’anno all’Olimpico: ma un po’ delicata nel reparto arretrato (complice anche una serata decisamente «no» dell’ex Bovo). Il risultato finale non fotografa alla perfezione una gara nella quale la Roma ha sofferto all’inizio, ha dovuto stringere i denti, far fronte alla squadra molto ben messa in campo da Delio Rossi e quindi uscire allo scoperto per vincere la gara. A dir poco chirugici i colpi dei giallorossi che aprono con Brighi (ma c’è la deviazione galeotta di Bovo), raddoppiano con Baptista appena entrato nella ripresa (e che torna al gol in campionato quasi un anno dopo: ma anche qui grande assist di Brighi) e chiudono la gara ancora grazie alla botta da fuori del centrocampista che sigla in una serata più della metà dei gol realizzati quest’anno con la Roma: cinque in totale.

Roma, prendi il Milan e scorda l’Inter (per ora)

 Con l’anticipo della 24a giornata tra Milan-Udinese risolto in favore dei rossoneri da uno scatenato reparto offensivo (Huntelaar doppietta, Pato gol), alla Roma tocca oggi rimettere ogni cosa al proprio posto e andarsi a riprendere il secondo posto in classifica, momentaneamente occupato dalla formazione di Leonardo (45 a 44). Meglio fare un passo alla volta, lasciando perdere l’Inter di Josè Mourinho: è questo l’invito rivolto ai capitolini attraverso le pagine de Il Messaggero:
Adesso che la Roma ha preso il via, che la corsa è diventata rapida e fluida, bisogna stare più attenti di prima. Prima di tutto non si deve commettere l’errore di pensare all’Inter. I nerazzurri di Mourinho hanno avuto finora un altro passo. Hanno altri mezzi. Dell’Inter parleremo prima e dopo lo scontro diretto, al quale non manca molto.

Scudetto, Roma: si può fare

 Da Il Tempo:

Nove punti da recuperare: si può fare. È già successo! Campionato 2007/08, sulla panchina giallorossa sedeva ancora Luciano Spalletti e la Roma (tanto per cambiare) inseguiva l’Inter capolista con undici lunghezze proprio alla 23esima giornata. La Roma sfiorò quel tricolore che ebbe, seppur in via assolutamente virtuale, cucito sul petto per 51 minuti: prima della devastante doppietta di Ibrahimovic a Parma (tra l’altro poi la Roma a Catania chiuse sull’1-1).
Perché allora non crederci adesso che i punti di ritardo dalla squadra di Mourinho sono «solo» nove. E nella capitale è già scattato il tormentone «rimonta»: il popolo romanista ci crede eccome e gli spifferi che filtrano dai muri di Trigoria, nonostante il «low profile» imposto da Ranieri, fanno intuire come anche la squadra un pensierino ce lo abbia fatto: e anche qualcosa di più Al ritorno di fiamma ha contribuito il pareggio dell’Inter contro il Parma (i casi della vita…), ma soprattutto il modo nel quale è maturato. L’Inter di Mourinho al Tardini non è sembrata la corazzata inaffondabile che aveva ucciso il campionato in avvio di stagione.

Fiorentina-Roma, Vucinic risponde presente

 Da Il Corriere dello Sport

L’uomo del Montenegro ha detto sì. Un sì che deve essere letto co­me gol. Pesante, pesantissimo. L’ottavo in stagione dell’uomo del Montenegro, quarto in campionato. Qualcuno lo ac­cusa di segnare poco (la stagione scorsa, comunque, tutto compreso, ne fece di­ciassette), di sicuro però i gol che fa non sono mai banali. Perché quando il gioco si fa duro, l’uomo del Montenegro co­mincia a giocare.
E spesso, molto spes­so, fa male, agli avversari. Difficile fare una classifica dei suoi gol più pesanti, di certo questo di Firenze va selezionato per le primissime posizioni, stop di pet­to che sembrava stesse chiedendo un caffè al bar, poi una sassata di destro sotto la traversa per chiudere gioco, par­tita e incontro.

Ranieri: “Spalletti? Con lui c’era assuefazione”

 In un’intervista a “Radio Anch’io Lo Sport“, Claudio Ranieri tiene alta la concentrazione e parla del suo predecessore, Luciano Spalletti: Da Il Romanista:

«Sostengo sempre che il campionato dice la verità. Abbiamo ripreso queste grandi squadre, il Milan deve recuperare una partita, mentre noi dobbiamo recuperare i nostri infortunati. Toni è venuto qui determinato e c’è da assemblare la coppia con Francesco Totti. Perché all’inizio della stagione i risultati erano altalenanti? Con Spalletti c’era assuefazione, era venuto meno l’entusiasmo da ambo le parti. Noi abbiamo perso un po’ di tempo, poi però abbiamo ritrovato tutto e dobbiamo mantenere la strada sino alla fine. Ho più di vent’anni di carriera alle spalle, la gavetta l’ho fatta.

Roma-Inter, corsa per lo scudetto?

 Da La Gazzetta dello Sport:

Non è ancora un incubo per l’Inter, potrebbe diventarlo presto: la Roma. Ancora tu, ha ripreso a cantare negli spogliatoi della Pinetina Javier Zanetti, maestro nel Karaoke e appassionato di Lucio Battisti Lui, Cordoba, Cambiasso, Stankovic, Materazzi, Julio Cesar… insomma i veterani della squadra, non hanno di certo dimenticato le apprensioni generate dall’ultima rimonta giallorossa. E del resto è cosa recente l’atto conclusivo del torneo 2007-08, con la Roma scudettata per quasi un’ora e l’Inter che batte il Parma nella ripresa grazie a Ibrahimovic e fa festa sotto il diluvio.

Burdisso: “Roma, meglio te che l’Inter”

Nicolas Burdisso in fase di recupero.
In attesa di rivederlo centrale difensivo, l’ex interista è stato impiegato contro il Bari come terzino destro e ha mostrato – se mai ce ne fosse bisogno – di sapersi adattare eccome alle esigenze della squadra.
Il Bandito buono ha rilasciato un’intervista ai giornalisti de Il Messaggero nella quale afferma a caratteri cubitali: “Voglio restare a Roma”.
Articolo integrale:

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