Mondiale 2010, Italia-Nuova Zelanda: De Rossi la certezza, Marchetti la novità

 La seconda gara della Nazionale italiana in Sud Africa è una partita cruciale perchè una vittoria garantirebbe agli Azzurri buone canches di qualificazione. Marcello Lippi ha deciso: giocano dieci undicesimi della squadra che ha pareggiato con il Paraguay. E mentre Daniele De Rossi si conferma sempre più leader del gruppo, Federico Marchetti si appresta al debutto dal 1′. Da Il Romanista:

Col gol al Paraguay ha messo a tacere le critiche per le sue dichiarazioni al Sestriere. Qualcun altro al posto suo potrebbe ritenersi già soddisfatto. Qualcun altro, appunto. Non De Rossi. Per lui è appena cominciata. Daniele, dopo essersi preso la Nazionale, vuole prendersi anche un Mondiale che stavolta sentirebbe pienamente suo. Lippi lo sa che, se vuole andare avanti, deve affidarsi a lui. E gli ha consegnato le chiavi del centrocampo in una partita in cui bisognerà reggere l’impatto fisico dei neozelandesi per poterli andare poi a colpire con la tecnica e con l’agilità. Insomma, una partita per De Rossi. La formazione che scenderà in campo oggi pomeriggio alle 16 al Mbombela Stadium di Nelspruit è fatta per dieci undicesimi. In porta confermato Marchetti come vice Buffon (che è rimasto nel ritiro di Centurion per curare l’ernia del disco e tentare un improbabile recupero), la difesa sarà la stessa dell’esordio, con la fiducia confermata a Criscito sulla sinistra. Nel mezzo De Rossi e Montolivo con Pepe da una parte e Marchisio dall’altra in un 4-4-2 nel quale ci sono da decidere le punte.

Se dici Burdisso hai detto Roma. L’argentino tutto giallorosso. “Fidatevi”

 Nicolas Burdisso vuole solo la Roma e, in barba alle offerte economiche allettanti che provengono dall’Inghilterra, l’argentino non ha alcuna intenzione di muoversi dalla Capitale. Lo ha ribadito il procuratore del difensore e lo ripete, oggi, Il Romanista. Testuale:

La prima dell’Argentina al Mondiale sudafricano lo ha visto protagonista solo nei minuti finali, perché Maradona inizialmente gli ha preferito Demichelis e Samuel. Nicolas Burdisso, però, è comunque protagonista in questi giorni. Di lui si parla, tanto, in chiave mercato: da una parte perché Ranieri ha indicato il suo riscatto dall’Inter come una priorità assoluta per la sua Roma, dall’altra perché nell’ultimo campionato è stato uno dei migliori difensori del campionato italiano, attirando su di sé le attenzioni di tante squadre. Una su tutte, il Manchester City di Roberto Mancini, che Burdisso lo ha allenato in nerazzurro e che vorrebbe portarlo in Inghilterra. I Citizens avrebbero pronta un’offerta di 15 milioni di euro, che se fosse confermata sarebbe al di là delle possibilità romaniste e complicherebbe non poco il lavoro del direttore sportivo romanista Pradè. La forza della Roma però sta nella volontà del calciatore, e nell’accordo che la società giallorossa ha già trovato col suo agente Fernando Hidalgo per i prossimi 4 anni a 2.5 milioni netti (più i premi) a stagione. Nicolas, insomma, ha già scelto il giallorosso e negli ultimi tempi lo ha ribadito ogni volta che ne ha avuta la possibilità.

Mexes – Roma: dalla cessione al rinnovo. Equilibri fragili, incertezza

 Philippe Mexes e la Roma vivono una fase delicata: Rugantino vorrebbe restare in giallorosso, la società potrebbe tenerlo. Però: il club capitolino sa che il prossimo anno Mexes partirebbe da svincolato; Mexes stesso sa che i minuti a disposizione – per l’acquisto a titolo definitivo di Burdisso – diventerebbero sempre meno. Poche certezze, per l’intricata situazione, e una serie incredibile di dubbi: roba che si potrebbe passare – in scioltezza – da una ipotetica cessione al rinnovo del contratto. Da Il Romanista:

In attesa di sapere come si concluderà la questione-Burdisso, nella difesa giallorossa ci sono una certezza e un dubbio. La certezza ha il nome e la faccia di Juan, il dubbio è quello che riguarda Philippe Mexes. E’ curioso notare come esattamente un anno fa di questi tempi, sempre in Sudafrica si giocava la Confederation Cup, le posizioni erano completamente invertite. Phil era la certezza romanista mentre il brasiliano era stato già ceduto al Real Madrid, prima che il solito infortunio muscolare facesse saltare tutto.

Adriano: “Voglio essere l’Imperatore di Roma. Totti, il più grande di tutti”

Adriano e la voglia irrefrenabile di cominciare l’esperienza con la maglia capitolina: l’Imperatore, atteso nella Capitale a inizio settimana, ne parla con toni entusiastici sulle pagine de Il Romanista:

«Se vengo a Roma è perché voglio restare nella storia». Punto e basta. Più che testuale, chiaro. D’altronde è la parola dell’Imperatore, e se uno ha un soprannome del genere vuol dire che se lo merita o che se lo vuole meritare. L’intenzione di Leite Ribeiro Adriano è quella: «Roma è la città della storia, io vengo per rimanerci». A parte questo titolo, di tutto il resto non gli interessa molto. Le questioni giudiziarie, le intercettazioni che qualcuno ancora ieri ha tirato fuori in Brasile non gli fanno più tanto male. Adriano pensa a Roma. Anzi, più che pensarci la sente («è un’emozione»). Non gli pare vero che ci sia un posto adatto al suo soprannome: è un modo per ritrovarsi altrove dopo averlo fatto in Brasile, a casa sua. Un’altra Odissea. «All’Italia devo tanto, se ci torno è perché ci tengo, è per far vedere chi è Adriano perché nessuno lo ha visto veramente.Mai». Lui ci crede.
E’ sua, più della Roma, la scommessa, e non solo perché la Roma ha studiato il più possibile per ridurre pressoché a zero i rischi. Questa è una scommessa di Adriano con se stesso, di Adriano con l’Imperatore, di quelle sicure se sai quanto hai fatto per meritarti non solo l’Europa, l’Italia, la Serie A, ma addirittura Roma.
Per meritarti un’altra volta un’altra occasione, e per la prima volta un’occasione simile. Unica. Storica, come direbbe lui. «Storica», come dice.

Doni, Baptista, Brighi: la Roma si farà con le loro cessioni

Da Il Romanista:

Per completare la campagna acquisti giallorossa c’è bisogno, oltre al riscatto di Burdisso, di altri cinque giocatori. In ordine di importanza: un quasi titolare per la fascia destra in difesa (visto che Cassetti va per i 34, che Motta non sarà riscattato e Cicinho resterà quasi sicuramente in Brasile), un vice- Riise, un vice-Taddei, un quarto centrale difensivo possibilmente giovane e di prospettiva e un terzo portiere d’esperienza che sia pronto in caso di problemi per Julio Sergio e Lobont (che è il dodicesimo designato). Il ds giallorosso Pradè, che ha già portato in giallorosso senza spendere un solo euro Adriano e Fabio Simplicio, sta lavorando in maniera intelligente ma qualche euro dalle casse giallorosse dovrà per forza uscire per mettere a disposizione di Ranieri la rosa di cui ha bisogno. E visto che in questo momento non si conosce la disponibilità economica per fare il mercato, inevitabilmente si dovrà ricorrere ad alcune cessioni. Non di top player (De Rossi, Mexes, Vucinic) ma di calciatori di seconda fascia che hanno un discreto mercato e che contemporaneamente sgraverebbero il bilancio giallorosso di stipendi importanti: Doni, lo ha ammesso lo stesso Ranieri, Cicinho e Julio Baptista sono i più indiziati a lasciare Trigoria. A loro bisogna aggiungere Matteo Brighi, che dopo l’arrivo di Fabio Simplicio rischia di vedere ulteriormente ridotto il suo già poco spazio.

Spalletti: “Ranieri garante per Adriano. Roma, avrei voluto fare di più”

 Da Il Romanista:

Il primo sorriso della sua giornata a Coverciano, Luciano Spalletti lo fa quando ricorda i tempi di Roma. È grande e grosso «come il cuore di questa città che mi è rimasta nel cuore», ha un paio di jeans, una camicia bianca e una giacca blu. È abbronzato come sempre. Ospite della Peroni nel centro tecnico federale, l’ex allenatore della Roma si racconta a 360 gradi. E, al microfono di Sky, svela tutti i particolari della sua avventura russa. Racconta di quanto siano «preparati i calciatori», di quanto sia complicato organizzare le trasferte «perché a volte vai a giocare in città dove ci sono tre ore di fuso orario», e di come, prima di andare al campo, abbia «bisogno di mangiare almeno due cornetti».
Il cuore, però, è rimasto a Roma. Per questo quando Massimo Tecca gli chiede un commento sul suo ritorno in Champions con lo Zenit, lui risponde pensando alla Roma. E dice: «Vedrete che dei giallorossi se ne sentirà parlare parecchio anche in questa competizione. La Roma ha dei grandi giocatori e un bravissimo allenatore. Quest’anno ha fatto una stagione fantastica, per cui meriterebbe il premio della critica. Nella prossima stagione può fare qualcosa di simile». Con un Adriano in più: «È un ottimo giocatore, la sua garanzia è Ranieri. Credo molto in Claudio, persona seria e gran professionista».
Gli occhi di Spalletti, nella quiete di Coverciano, si illuminano quando parla di Roma. Se ne accorgono tutti, anche un tifoso che gli chiede di fare una foto «perché lei, mister, mi è rimasto nel cuore». «Quello con la squadra e la città – dice ancora a Sky – è stato un grande amore. Una passione condivisa con migliaia di tifosi e anche con i giocatori». Si è parlato di dissapori con Totti: «Con Francesco ci siamo chiariti, abbiamo parlato anche per telefono. Ho un ricordo splendido di lui e di tutti gli altri. Ha un cuore grande così, come i suoi compagni e come la meravigliosa gente di Roma. Due anni fa ci hanno sfilato uno scudetto, in questa stagione i ragazzi ci sono andati vicini. Sono convinto che presto avranno tutte le soddisfazioni che meritano».

Calciomercato Roma: ora sotto con Isla

 Dopo quelli di Adriano e Fabio Simplicio, il prossimo acquisto dichiarato dei giallorossi potrebbe essere quello di Mauricio Isla, per il quale l’Udinese chiede 10 milioni di euro. La dirigenza capitolina è pronta a lavorare per rendere ancor più vantaggiose le condizioni per l’acquisto. Da Il Romanista:

«Marco sarà contento di andare dove si crederà di più in lui». Il Marco in questione è Motta, e le parole dell’avvocato Bozzo, il suo (e di Pizarro, Perrotta e Juan) procuratore,
rilasciate a romanews.eu suonano come un addio alla Roma. La società giallorossa, infatti, non sembra intenzionata a riscattare dall’Udinese la seconda metà del cartellino del difensore, sul quale nelle ultime ore è piombata pesantemente la Juventus. Delneri, infatti, ha intenzione di riproporre il 4-4-2 che è un suo marchio di fabbrica e ha individuato in Motta l’interprete giusto per la fascia destra.
Sull’ipotesi-Juve Bozzo non si sbilancia ma da Torino danno l’affare per fatto. «Il futuro di Marco non si può ancora decifrare prima che Roma e Udinese non risolvano la compartecipazione. Non so se la Roma ha intenzione di riscattarlo, vederemo quando sarà il momento di formulare l’offerta quanto ci crederanno le due società. Marco attende serenamente che la situazione si risolva. Lui ovviamente non può decidere, sono le due società che si devono mettere d’accordo».

Mazzone: “Toni al Genoa? Grande acquisto”

 Carlo Mazzone affronta l’argomento Luca Toni e – dopo l’addio del bavarese alla Capitale – lo fa per ribadire che solo per colpa degli infortuni, l’ariete non ha avuto modo di dimostrare ancora di più il proprio valore. Non solo: per il Genoa, afferma l’ex tecnico giallorosso, si tratterebbe – qualora Toni finisse lì – di un gran bell’acquisto. Da Il Romanista:

Ancora poche ore e Luca Toni sarà ufficialmente un giocatore del Genoa. L’ormai ex attaccante giallorosso è a tutti gli effetti il nuovo centravanti della formazione di Gasperini. Il presidente genoano Preziosi domani dovrebbe ufficializzare l’acquisto del centravanti campione del mondo in carica. Si chiude così il rapporto del Numero 1 con la Roma, un rapporto fatto di alti e bassi, di gol importanti ma anche di un infortunio che gli ha impedito di esprimersi al meglio nei suoi sei mesi romani e romanisti.
In questi giorni Toni ha parlato molto della sua avventura, manifestando il rammarico per le scelte della società, che gli ha preferito la scommessa-Adriano. Se fosse dipeso da lui, insomma, Toni sarebbe rimasto a Roma. «Alla Roma sarei rimasto volentieri, però la società ha deciso di fare altre scelte e io, a quel punto, ho deciso di farne altre a mia volta».

Sacchi: “Adriano e Simplicio? Mie scoperte”

 Da Il Romanista:

«Li ho voluti tutti e due io» grida al telefono, il respiro affannoso, non appena gli si fanno i nomi di Fabio Simplicio e Adriano. «Sto correndo» dice, quasi scusandosi. Arrigo Sacchi è così. Non è sempre facile rintracciarlo o averlo disponibile al microfono, ma sentir nominare i due giocatori, che lui, in qualità di osservatore del Parma, aveva segnalato alla società gialloblù, lo rende – sia pure per poco – aperto a scambiare due parole su di loro. «Simplicio lo feci arrivare dal San Paulo – racconta – dopo aver passato una notte intera a visionare delle sue cassette nel campionato brasiliano». Volò addirittura in Brasile, l’ex ct azzurro, per vederlo giocare di persona e, fatalmente, innamorarsene. Per le qualità tecniche, ma anche per la grande versatilità sotto il profilo tattico. Un giocatore dagli ottimi piedi e, al tempo stesso, la capacità di macinare chilometri come pochi altri.

Samuel a Burdisso: “Roma ti adora, stai lì”

 Da Il Romanista:

La volontà di Nicolas Burdisso è quella di restare alla Roma. Il difensore argentino l’ha ribadito a tutti, più volte, e anche adesso che è in Sudafrica, a Pretoria, con la sua Nazionale il pensiero vola a Trigoria. Almeno in alcuni momenti. Quando è in camera, ad esempio, visto che il suo compagno di stanza (e temibile avversario nelle sfide alla Nintendo Wii) è uno che la Capitale la conosce bene: Walter Samuel. The Wall, uno dei pilastri dello scudetto del 2001, nei giorni scorsi gli ha consigliato di rimanere in giallorosso: «Secondo me – riportano i siti argentini – dovresti rimanere a Roma. Là sei diventato uno dei giocatori più importanti, la gente ti adora». Ha ragione, Samuel. Che, da centrale titolare dell’Inter, sa che il Bandito l’anno prossimo a Milano, indipendentemente da chi sarà l’allenatore, troverebbe comunque poco spazio. Tutto il contrario, invece, di quello che succederebbe a Roma.

Roma – Riise: aria di rinnovo fino al 2015

 Il Romanista:

«Il mio agente è in contatto con i dirigenti della Roma. Gli hanno fatto sapere che prolungheranno il contratto, ma che per farlo aspetteranno la fine delle vacanze». John Arne Riise è pronto a firmare con la Roma. Lo dice lui. Lo rivela Thunderbolt, il fulmine de noantri, il vichingo incensato nel profondo Nord (Europa) e osannato dalla Sud (Curva). Lo scoop è del norvegese “Vg Nett”, un quotidiano popolare molto diffuso duemila chilometri a nord di Roma. Un giornale che non disegna il gossip, ma che cura molto lo sport. Tutto lo sport. Sapendo che Riise è un appassionato anche di sci, “Vg Nett” realizza una sorta di intervista doppia. Da una parte il nostro John Arne, dall’altra il connazionale Petter Northug, un fondista di 24 anni che agli ultimi Giochi Olimpici di Vancouver ha fatto man bassa di medaglie (oro in Team Sprint tecnica libera, oro nella 50 km, più un argento e un bronzo).

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