Roma, unica City di De Rossi. No a Mancini

 Da Il Corriere dello Sport:

Cominciamo dalla fine. Daniele De Rossi per la Roma «è un giocatore incedibile». Dalla proprietà ai dirigenti è stato ribadito sempre e comunque che il biondo di Ostia è e sarà un punto fermo della Roma del presente e del futuro. Bisogna cominciare da qui, altrimenti il rischio sarebbe quello di creare qualche caso di attacchi di panico. Perché, come ormai succede da diversi anni a questa parte, in questo periodo radiomercato, l’unica emittente che non ha una frequenza, diffonde a piene mani notizie vere o presunte tali, a proposito dell’interesse di qualche grande club nei confronti del centrocampista romanista.
ALLA FINESTRA – Del resto la cosa non può sorprendere. Non tutti i club possono permettersi De Rossi, ma tra i non molti che possono, ce ne sono almeno tre pronti a intervenire nel caso si rendessero conto che quell’incedibilità sempre ufficializzata dalla Roma, mostrasse delle piccole crepe.

L’idea: Doni dalla Roma al Bayern per riscattare Luca Toni

Si comincia a ragionare intorno alla prospettiva di lasciar partire Alexander Doni, il cui ingaggio pesante sta diventando un fardello, per risparmiare soldi e fare cassa. Il motivo? riscattare il cartellino di Luca Toni, che da Roma non vuole andare via. Quel che potrebbe venir fuori è uno scambio di cartellini con conguaglio in favore dei bavaresi. L’articolo integrale de Il Corriere dello Sport in edicola stamane:

Doni per Toni. Che, per l’attaccante, potrebbe pure sembrare un Babbo Natale che ha perso il senso del calendario, ma che in realtà potrebbe essere un’operazione di mercato che andrà in scena tra giugno e luglio prossimi. Perché Toni vuole rimanere alla Roma e la Roma è intenzionata ad acquisirlo definitivamente. Perché Doni è uno di quei giocatori dallo stipendio pesante che, per scelta di entrambe le parti, non pare più far parte del progetto Roma, sempreche si possa parlare di progetto. La società giallorossa ha ormai deciso di riscattare il cartellino di Toni, arrivato in prestito nel gennaio scorso, ma tuttora di proprietà del Bayern Monaco con cui l’attaccante che domani a Livorno tornerà in campo da titolare, ha un contratto in scadenza il trenta giugno del 2011 in cambio di sei milioni cash che fanno quasi il doppio al lordo.

Mascara e Totti, stessa scuola: classe e follia

Il cucchiaio di Giuseppe Mascara ai danni di Julio Cesar non poteva non richiamare alla memoria quello di Francesco Totti a Van der Saar nel corso degli Europei 2000. Da Il Corriere dello Sport:

Un cucchiaio per un sogno. Il marchio di fabbrica di Francesco Totti, per guardare alle prossime undici partite con un occhio diverso. Che è poi soprattutto quello dei tifosi giallorossi. Ieri sera, quando Giuseppe Mascara ha mandato in paradiso Catania (prima ancora che Martinez con uno straordinario assolo completasse l’opera), forse sapeva di fare lo stesso effetto anche da qualche parte. A cominciare dalla capitale dove, non può offendersi nessuno, alla rete del capitano catanese si è sentito più di un urlo di gioia, come se in campo fosse la magica. Maxi Lopez aveva dato i primi contorni al sogno. Che è sempre un regalo gradito, soprattutto dopo che Milito sembrava aver messo le cose a posto, almeno dal punto di vista di Mourinho e dei suoi discepoli. Poi quel cucchiaio, infine la perla di Martinez hanno riaperto i giochi in testa al campionato, domani la Roma quando scenderà in campo a Livorno saprà che vincere vorrà dire arrivare a quattro punti dai nerazzurri.

Curva Sud da brivido, Antonio De Falchi presente

 Il pienone dell’Olimpico in occasione di Roma-Milan è stato uno spettacolo nello spettacolo. Con un tifoso eccellente acclamato dalla Curva Sud: l’indimenticato Antonio De Falchi. Da Il Corriere dello Sport:

Uno spettacolo di Olimpico. Esaurito, poi, roba che di questi tempi non è che sia all’ordine del giorno, esauriti tutti i biglietti, si stava stretti stretti, unica eccezione uno spicchio vuoto nel settore dei tifosi rossoneri, prevista, perché per quel settore erano stati messi in vendita millecinquecento biglietti in meno per creare qualche decina di metri di cuscinetto tra le due tifoserie che non è che vadano a cena insieme, anzi. Non succedeva dal Roma-Parma del 17 giugno 2001, solo allora non era rimasto neppure un biglietto come è accaduto ieri sera. Sarà pure comodo e più caldo (ieri sera tra l’altro serata invernale anzicheno) stare a casa davanti al televisore, ci saranno pure tanti vantaggi a rimanere a casa, ma non ci sarà mai nessuna telecamera che potrà regalarvi l’energia, la passione, le emozioni di un Olimpico come quello che ha fatto da cornice a questa sfida tra Roma e Milan.

Burdisso: “Ma quale rigore…”

 Nicolas Burdisso ha le idee chiare. Dopo Napoli-Roma, archiviata con un 2-2 che ha lasciato amarezzza in casa giallorossa, l’argentino, fresco di convocazione in Nazionale argentina ha espresso in maniera chiara i propri pensieri, ripresi dalle pagine de Il Corriere dello Sport:
RIGORE.Non c’era alcun rigore. Neppure quello che l’arbitro ha concesso all’ultimo minuto. In quell’azione il giocatore del Napoli stava indietro, non era una situazione di pericolo, Mexes lo aveva lasciato andare“.
FORMA.Manca il gioco spumeggiante, però mi sembra che tutte le squadre soffrano da questo punto di vista negli ultimi tempi. Peccato, avevamo due gol di vantaggio, avremmo dovuto portare a casa questa vittoria. Il pareggio, per come è arrivato, ha fatto arrabbiare“.

Juan trascina la Roma: “Siamo di nuovo forti”

 Da qualche tempo a questa parte, i voti più alti in pagella sono tutti per lui: Juan. Costante e in buone condizioni fisiche come altre poche volte si ricorda a Roma, il brasiliano, anche nella gara contro il Napoli, ha preso per mano una difesa che ha proprio lui quale riferimento indiscusso. Ed è lo stesso Juan, dopo la gara del San Paolo, a dare la carica ai suoi: “Siamo di nuovo quelli dei tempi migliori“. Da Il Corriere dello Sport:

L’immagine della Roma arrabbiata e sconsolata è l’immagine di Juan. Hamsik trasforma il rigore del definitivo due a due, si vede il difensore brasiliano allargare le braccia, alzare lo sguardo al cielo, mor­morare qualche cosa contro l’ingrato destino.

Udinese-Roma Tim Cup: si anticipa?

 Da Il Corriere dello Sport:

Cambiare la data della semifinale di ritorno di coppa Italia con l’Udinese, programmata, per ora, il prossimo quattordici aprile. Cioè quattro giorni prima del derby che per capire basta essere passati per Roma anche solo per ventiquattro ore. La Roma sta valutando seriamente la possibilità di richiederlo ufficialmente all’Udinese, con la speranza di trovare una data alternativa, anticipata ovviamente, a quella programmata. A voler guardare il lato positivo, si fa per dire, della prematura eliminazione dall’Europa League, c’è appunto quello di un marzo che ora, per la Roma, è cadenzato soltanto dagli impegni di campionato, cosa che sarebbe stata altrimenti impossibile. Si può quindi trovare una nuova data, come peraltro aveva fatto capire il comunicato della Lega quando ufficializzò la data del quattordici aprile per la gara di ritorno della semifinale.

Mourinho “in manette”, panuelada a San Siro mentre Roma godeva

 Inter-Sampdoria raccontata da Il Corriere dello Sport con tanto di attenzione alle fasi cruciali del match: le due espulsioni dell’Inter (Samuel e Cordoba), la “panolada” del Meazza che protesta sventolando carta igienica bianca dopo l’ammonizione per simulazione di Eto’o e Josè Mourinho con tanto di simbolo inequivocabile. Incrocia le braccia a indicare le manette, quasi che qualcuno abbia deciso di frenare i dogni interisti. L’articolo:

Rosso per Samuel. Urla a Trigoria. Rosso per Cordoba. Riurla a Trigoria. Fischio finale a Milano, ancora urla, ma più dimesse perché, a un certo punto, con l’Inter in inferiorità numerica di due gio catori, nelle stanze dei giocatori si era spe rato, sempre che oggi si batta il Catania all’Olimpico, di fare il colpo massimo, re cuperare tre punti tutti in una volta. Sono i tre flash più significativi per darvi l’idea di come ieri sera, a Trigoria, centro tecnico Fulvio Bernardini, casa Roma, in ritiro in vista della partita di oggi, si sia siano vissuti gli intensissimi, e ci pare pure mol to poco, novanta minuti tra Inter e Sampdoria a poco meno di settecento chilome tri di distanza, una partita capace di regalarci anche una pañuelada, fazzoletti bianchi alla spagnola per protestare contro la direzio ne arbitrale di Tagliavento. Nessuno, a Trigoria, sta­volta si era voluto perdere la partita. Lo aveva antici­pato Claudio Ranieri alla fine della sua conferenza stampa intorno alle tredici.

Mexes: “Sto bene”. Ma Ranieri lo sa?

 Qualcosa non torna, se Philippe Mexes ribadisce di stare bene appena dopo la gara persa contro il Panathinaikos e Claudio Ranieri conferma – nel corso della conferenza stampa a precedere la gara tra Roma-Catania – che l’esclusione del francese è stata concordata appena prima del match. L’edizione odierna del Corriere dello Sport ha dedicato un articolo alla situazione di Mexes. Testuale:

“Sto bene”. Philippe Mexes lo dice guardandoti negli occhi, dando quasi la sensazione di voler aggiungere qualche cosa. Conoscendo la risposta, «qualsiasi giocatore vuole sempre giocare», abbiamo preferito, magari sbagliando, lasciar perdere. Sono da poco passate le dieci di mattina (greche), la location è l’aeroporto di Atene, la Roma si sta imbarcando sul charter per tornare a casa. La notte non ha portato consiglio. Nel senso che si sono cercate risposte senza trovarle, a una sconfitta sì rimediabilissima, ma che ha lasciato l’amaro in bocca e qualche faccia inquieta. Come, appunto, quella del difensore francese.
ESCLUSIONE – Alzi la mano chi, logicamente, non si aspettava Mexes in campo contro il Panathinaikos. E’ alzata la mano pure del difensore. Che sperava di tornare a respirare almeno l’aria del calcio europeo. Niente da fare. Panchina per novanta minuti.

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