Con i Sensi sparisce un modo antico di fare calcio

 Da Repubblica.it:

L’addio dei Sensi chiude una maniera ormai antica di fare calcio, almeno in Italia. Affrontare la gestione di un grande club col patrimonio di una famiglia, sia pure ricca, e con un ricchezza costruita addirittura nelle generazioni, non è più possibile. Pensiamo a uno degli affari più importanti registrati in questi primi giorni di calcio mercato. Pirlo, a 32 anni, non ha rinnovato il contratto col Milan semplicemente perché la Juve gli offriva un triennale da 4 milioni a stagione, che per la società sono più di 20 milioni di euro.Un club come la Roma non avrebbe mai potuto chiudere un affare come questo, i giocatori di qualità è costretta a trovarli quando sono ancora giovani, prima che esplodano o ancora quando hanno fallito da qualche altra parte così che la loro quotazione sia crollata. Si fa quattro volte più fatica a gestire una squadra così e soprattutto non sono ammessi errori perché li paghi carissimi. Già la stessa gestione di Totti – negli anni – è stata un problema finanziario notevole. E nonostante tutto il patrimonio familiare ha retto un club ad alto livello e con uno dei  monti stipendi più alti della serie A (65 milioni). La Roma, soprattutto negli ultimi anni, non ha mai avuto la capacità di ricapitalizzazione di un Moratti, che dispone alle spalle di ben altre coperture finanziarie ben radicate nelle sue aziende.

Cessione Roma: dopo 18 anni finisce l’era Sensi

 Cessione Roma: la firma è arrivata. Dopo 18 anni la società giallorossa passa di mano, inizia l’era americana e finisce quella dei Sensi. Dall’Ansa:

Dopo 18 anni la Roma passa ufficialmente di mano. E per la storia della società giallorossa non si tratta di voltare semplicemente pagina. Da oggi, infatti, la ‘Magicà sarà gestita per la prima volta da una proprietà straniera: dalla famiglia Sensi, romana e romanista, al consorzio americano di Boston, da Rosella Sensi al capocordata Thomas DiBenedetto.

Montella-Totti: un ex compagno diventato allenatore

 Dal Messaggero:

Allenatore, certo. Ma anche amico. E, soprattutto, ex compagno di squadra. Perchè Vincenzo Montella, neo allenatore della Roma, ha giocato con quasi tutti i suoi giocatori. Adriano, Borriello, i due Burdisso, Simplicio e Castellini, cioè gli ultimi arrivati a Trigoria, lo conoscono bene, magari lo hanno affrontato da avversari ma non sono mai stati suoi compagni. Tutti gli altri sì, a cominciare da Francesco Totti. Montella è arrivato alla Roma nell’estate del 1999, con Fabio Capello sulla panchina giallorossa, e Totti era già il capitano della squadra.

Ranieri: “La squadra è in crescita ma bisogna avere pazienza”

 Ecco le parole di Ranieri a Sky: “Sono contento, la squadra si sta ritrovando, ma siamo ancora convalescenti . Una partenza così  non era nei nostri programmi, ma ci stiamo riprendendo e questo è importante”. Poi passa ad analizzare la sfida col Napoli: “Loro sono una grande squadra e dalla mia mi aspetto di vedere che continui a dare quello che sa, grinta e determinazione. Con azioni ficcanti e con la personalità dello scorso anno. Cose che ci hanno portato ad essere vicecampioni d’Italia”.Poi prosegue: “Questo sarà un campionato combattuto, con molte squadre che hanno grandissime possibilità, sia per lo scudetto sia per la Champions League”. Infine conclude con un incoraggiamento alla squadra: “Si sta ritrovando, abbiamo vinto le ultime due partite, ma siamo ancora convalescenti”.

Tanti auguri a Francesco Totti

 Dal Romanista:

Esistono giocatori più o meno bravi, campioni fortissimi, fuoriclasse ineguagliabili. Esistono oggi, ne sono esistiti nella storia del calcio, ne esisteranno domani. Francesco è al di là di questi paradigmi. Francesco è in una dimensione tutta sua. Francesco è la Roma (e Roma) come nessun altro mai. «Io vivo per la Roma», ha scritto ieri sul suo sito. Di una squadra, di una città, rappresenta l’anima profonda. Certo, è prima di tutto un giocatore sublime, perché interpreta il calcio nella sua essenziale semplicità, ciò che ne fa uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi. Ripercorrendo il film della sua straordinaria carriera si vede nitidamente come egli abbia nei piedi la luce divina dei Grandi.

Roma – Sensi, da Balbo a Borriello

 La storia giallorossa della famiglia Sensi viene raccontata da Il Corriere dello Sport con il dispiegamento di una “retta di mercato” che porta dal punto A (l’acquisto di Abel Balbo) al punto Z (l’ultima new entry, Marco Borriello). Testuale:

Marco Borriello potrebbe essere l’ultimo colpo della gestione Sensi, intesa tra Franco e Rosella, ed è proprio quest’ultima a dirlo. Se,  come sembra, nei prossimi giorni o mesi, la Roma passerà di mano, si chiuderà un era, l’era Sensi, diciassette anni di battaglie, in campo e fuori, condite da colpi di mercato, successi, delusioni e contestazioni. Una storia iniziata nel 1993, quando Franco Sensi si prese la Roma, in coabitazione con Mezzaroma, e togliendola a Ciarrapico, finchè, poco tempo dopo, non ne assunse il comando assoluto. Il suo primo acquisto fu Abel Balbo, ma di sicuro i suoi primi anni di Presidenza non furono esenti da errori, in modo particolare nella stagione di Carlos Bianchi, quando furono acquistati Dahlin e Trotta. Poi venne il tempo di Zeman e di un fiore sbocciato in casa, Francesco Totti, il calcio spettacolo, le lotte di Franco Sensi contro il Palazzo, ma le vittorie non arrivavano.

Borriello: l’ultimo regalo della Sensi

 Da Leggo:

«Il mio ultimo acquisto? Penso proprio di sì», dice Rosella Sensi: Marco Borriello rappresenta il suo regalo d’addio. La Sensi ha spiegato ieri i retroscena della trattativa e tracciato quello che può essere un bilancio finale della sua presidenza. «Nelle cose che ho fatto ho sempre pensato a come si sarebbe comportato mio padre. I tifosi? Vorrei sempre farli contenti, il diritto di contestare in modo civile naturalmente ci deve essere. Non so se con questa campagna acquisti li ho uniti o se mi rimpiangeranno, sicuramente rimpiangono Franco Sensi che è stato un grande presidente.

Rosella Sensi: una zampata in stile papà Franco

 Dal Romanista:

La Roma di Rosella Sensi (e del suo staff) regina del mercato. Non è un’opinione, è un fatto. La Roma non è una squadra da cui si fugge (anzi, non se ne vuole andare nessuno, neppure quelli che dovrebbero farlo), ma un club che mantiene intatto il suo fascino, attraendo campionissimi affamati di vittoria. Sono stati centrati tutti gli obiettivi del mercato giallorosso, a cominciare dal bandito Burdisso, che era la richiesta esplicita di mister Ranieri, mentre l’emergenza che si era creata in attacco dopo l’infortunio di Adriano si è trasformata in una straordinaria opportunità con l’acquisto sul filo del rasoio di un centravanti del calibro di Marco Borriello. Una zampata degna di Franco Sensi, quella messa a segno dalla giovane presidente che ha sbaragliato in entrambi i casi la concorrenza di una squadra che si chiama Juventus.

Franco Sensi: due anni dopo è ancora nel cuore della gente

 Franco Sensi, a due anni dalla scomparsa del Presidente il ricordo del Corriere dello Sport:

Due anni. Settecentotrenta giorni orfani del presidente Franco Sensi che se ne è andato il 17 agosto del 2008 dopo una lunga malattia che, mai, però, lo aveva allontanato dalla sua Roma. Due anni che non hanno certo ridimensionato il ricordo di un presidente che prima di ogni altra cosa è stato uno straordinario, vero, autentico tifoso della Roma. Per que sto, forse ancora più per quello scudetto vinto il 17 giugno del 2001, era entrato nel cuore della gente romanista. E lì è rima sto con la sua capacità di essere au tenticamente romano, con il suo coraggio di prendere di petto tutto e tutti, con quella veracità che non guar dava in faccia nessuno, con lo spirito di chi voleva cambiare un calcio trop po uguale a se stesso da sempre.

Rosella Sensi: “Saremo vincenti in campo e fuori”

 Roma, presente, passato e futuro, le parole di Rosella Sensi riprese da Repubblica.it:

“Il  17 agosto per me e per la mia famiglia sarà per sempre un giorno di dolore ma soprattutto di indelebili  ricordi di  gioia”. Questo il ricordo di Rosella Sensi del padre Franco, scomparso il 17 agosto di due anni fa. L’attuale numero uno della Roma da Visso, dove si trova per la cerimonia di inaugurazione di un parco dedicato alla memoria di Franco Sensi, apre la nuova stagione giallorossa. Con un speranza che sa di certezza: “La Roma è forte e competitiva, la nostra sarà ancora una squadra vincente in campo e fuori”. Poi, una rassicurazione sul proprio ruolo: “Per la Roma rispondo come sempre in prima persona”. Il messaggio è chiaro: in attesa di nuovi proprietari, la Roma rimane della famiglia Sensi.

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