Taddei-Julio Sergio, è pronto il rinnovo

 Da Il Corriere dello Sport

La Fiorentina vuole Taddei. La Sampdoria Julio Sergio. Se i due brasiliani solo volessero, visto il contratto in scaden­za il prossimo trenta giugno, potrebbero firmare, giusto il tempo di un pranzo, con una doppia firma conclusiva, sulla ricevuta della carta di credito e sul contratto. Se vo­lessero, il regolamento glielo consentirebbe, oltretutto da una settimana. Invece, per ora, non vogliono.
Perché en­trambi hanno già ripetutamen­te dichiarato di aspettare la Roma e di voler continuare a vestire i colori giallorossi. Certo, la Roma ha aspettato fi­no a ora e la cosa non si è rive­lata una mossa di quelle che prevedono il futuro, perché entrambi i giocatori negli ulti­mi mesi hanno fatto lievitare con le prestazioni il valore del loro stipendio, Taddei tornan­do a essere uno dei migliori esterni destro a tutto campo, il portiere trasformandosi, con l’arrivo di Ranieri, da miglior terzo portiere del mondo a titolare romanista. E la cosa, quando si discuterà di cash, non potrà non avere il suo peso.

Julio Baptista, l’uomo dai gol pesanti: nove milioni per nove gol in campionato, quasi tutti decisivi

 Julio Baptista: l’uomo dai gol pesanti. L’avventura romana per Júlio César Clement Pereira Baptista, noto semplicemente come Baptista (o la Bestia) sembra essere arrivata al capolinea; è imminente, infatti, il suo passaggio alla corte di Moratti. A Milano si porterà in dote i suoi nove gol in maglia giallorossa in campionato (in 38 incontri); 12 reti complessive, se si contano anche le coppe (2 in Champions League ed una in Coppa Italia martedì scorso). Giunto a Trigoria il 14 agosto 2008 direttamente da Madrid firmò un contratto quadriennale con la Roma, percependo circa 4,5 milioni di euro lordi. Il club dei Sensi sborsò nelle casse delle merengues 9 milioni di euro (pagabili in 3 anni più un corrispettivo aggiuntivo in caso di qualificazione alla Champions). Un milione a realizzazione. Un prezzo troppo alto per il contributo dato alla causa giallorossa, ma che, in termini di punti ha fruttato una media considerevole.

Toni, una media da “Numero Uno”. Totti verso il forfait al Sant’Elia, stadio “nemico” da 16 anni

 “Luca Toni sei per me il Numero Uno” cantava Matze Knop in terra tedesca. Il curriculum dell’attaccante nato a Pavullo è di quelli top player: 161 reti divisi tra la “A” e le serie minori, più i 35 siglati in Bundesliga ed i 16 in azzurro. Un cammino iniziato a Modena, passato poi per Empoli e Fiorenzuola ma che è a tratti è stato colorato di romanità. Il bomber azzurro nella periferia di Roma già ha militato: 31 partite disputate e 15 gol realizzati al Flaminio nella categoria di serie C con la maglia della Lodigiani (ora divenuta Cisco), lo stesso stadio che lo ha visto esordire con la maglia giallorossa: quando si dice il destino. Bisognerà aspettare altri due anni per ricucire la sua tela con fili gialli e rossi. Dopo le brevi esperienze di Treviso (15 gol in 35 incontri) e Vicenza (9 realizzazioni in 31 match) la sua carriera cambia improvvisamente, a Brescia, nella squadra allenata da Carlo Mazzone. Saranno 44 le sue gare in Lombardia sotto la direzione del tecnico romano e 15 le sue esultanze, numeri che lo hanno reso appetibile per la piazza di Palermo. Durante il suo primo anno in rosanero realizzò 30 gol in 45 incontri nella serie cadetta, media gol di 0,66 a partita ossia una rete ogni 133,80 minuti al suo primo anno in Sicilia. Cifre che si sono ripetute anche l’anno successivo, in serie A quando esultò 20 volte in 3.129 minuti con il Palermo. Una crescita realizzativa continuata anche nel suo primo anno di Firenze: 38 gare disputate, 31 reti realizzate, 47 marcature in 67 incontri se si sommano i due anni in viola.

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