Coppa Italia, Juve-Roma: Ranieri sceglie Brighi

 Dal Romanista:

Un po’ di apprensione e, finalmente, il sospiro di sollievo: Perrotta è partito per Torino, nonostante un colpo ricevuto alla caviglia destra durante la partitella, che l’ha costretto ad uscire anzitempo. «Sto bene», le uniche due parole pronunciate da “Supersimo” prima di imbarcarsi con la squadra sull’aereo che li avrebbe portati in Piemonte, hanno tolto ogni dubbio circa le sue condizioni.

Live Trigoria, assenti Borriello e Vucinic; dedica speciale a Simplicio

Dal sito della Signora in Giallorosso:

Il terzo posto in classifica con sorpasso alla Lazio, Milan con sei punti di vantaggio e Napoli a più due dalla Roma. Epilogo temporaneo da marcia positiva, filotto di tre vittorie in sette giorni, un quarto di finale di coppa Italia alle porte contro la Juventus. Giovedi sera, all’Olimpico di Torino, mancherà Francesco Totti, giunto a scontare mezza squalifica, ma l’attacco pare essere il reparto che meno preoccupa. Menez, Vucinic, Borriello: affidarsi a chi sta mostrando di saper risolvere una partita con una giocata non pare complicato. Pausa domenicale, per i giallorossi, che sono tornati ad allenarsi stamane sul campo B di un Fulvio Bernardini baciato dal sole nonostante la temperatura ancora fredda. La prima occhiata di una Trigoria vestita di giallorosso, con tanto di tifo danese assiepato all’esterno del cancello di ingresso, porta a valutare qualche assenza attesa e qualche altra che giunge a sorpresa. Mancano Borriello, Riise, Vucinic, Castellini, Adriano e Pizarro. Facile prevedere che il cileno svolgerà differenziato, come gli capita da una settimana a questa parte, mentre è ancora presto per giustificare le assenze degli altri. Da segnalare una scritta impressa sul muro di recinzione del centro. “Simplicio pallone d’Oro“, a coronare una settimana indimenticabile per il centrocampista brasiliano che ha assaporato il gusto di segnare in un derby. Il mittente del pensiero, tal Braciola, incarna (è il caso di dirlo) l’opinione di una fetta cospicua di giallorossi che, se non di vedergli sollevare l’ambito trofeo, auspicano di percepire l’ex Palermo sempre più imprescindibile rispetto alla rosa capitolina.

La favola di Simplicio

 Dal Corriere dello Sport:

La sua favola. Un gol nel derby, dopo la traversa colpita nella partita contro la Lazio in campionato. Fu quello il primo segno di risveglio per Fabio Simplicio, rimasto ai margini della squadra nei primi mesi in giallo rosso. Ha disputato la sua prima partita da titolare alla decima giornata. Proprio contro la Lazio. Da allora ha giocato sempre da titolare, salvo la gara con tro la Samp, nella quale la Roma ha perso. La Lazio nel destino. E’ l’avversaria contro la qua le ha giocato di più in serie A, ben tredici volte, con un gol, realizzato con la maglia del Palermo. E la Lazio l’aveva già battuta sei volte. Complessivamente ha messo insieme 14 presenze in campionato con tre gol. Il primo contro la Fiorentina, poi la doppietta a Verona con il Chievo.

Roma-Lazio: Simplicio entra nella storia del derby

 Dal Corriere dello Sport:

Il cucchiaio di Totti. Il drib­bling di Delvecchio. Il tacco di Mancini. Il sombrero di Perrotta. E ora c’è il piat­tone di Fabio Simplicio. Palla rubata, uno sguardo veloce a Berni, il pallone toccato giusto giusto nell’angolino, e pu­re lento lento tanto per garantire anco­ra maggiore pathos al gol partita che chissà per quanto rimarrà nell’immagi­nario dei tifosi. Ci aveva provato anche nel derby di campionato, un suo tiro re­spinto con un braccio, il calcio di rigore di Borriel­lo. Stavolta si è messo in proprio prendendosi una di quelle soddisfazioni che racconterà ai suoi nipoti­ni.

Cesena-Roma: le due partite di Vucinic

 Dal Romanista:

Il calcione ad una borsa al momento della sostituzione e l’esultanza vera, spontanea, al gol vittoria. Due istantanee che raccontano molto del Vucinic di questo periodo. Da inizio anno la Roma ha ritrovato un Mirko diverso, rabbioso. Una grinta che diventa furia agonistica, vedi la doppietta con la corsa indemoniata verso la telecamera contro il Catania. Questa nuova cattiveria è servita al montenegrino per tornare ad essere protagonista, ma in qualche momento è andata anche oltre, avendo la meglio sull’aspetto tecnico. Basti pensare a cosa sarebbe successo ieri se Pellegrino non si fosse inventato quella goffa piroetta che ha fatto entrare il pallone recuperato da Simplicio. Con ogni probabilità, si starebbe a parlare solo della sua faccia scura al momento del cambio e dell’ennesimo malumore dello spogliatoio in una stagione maledetta da questo punto di vista. E invece il caso si è smontato subito.

La parabola discendente di Pizarro

 Dal Corriere della Sera:

Da titolare inamovibile a precario, per non dire panchinaro. La parabola di David Pizarro nella Roma somiglia a una repentina eclissi. Ma anche adesso, nonostante una sola presenza dal primo minuto (a Palermo) nelle ultime 11 partite disputate, pensare al «Pek» come riserva è complicato per tutti. Forse anche per l’allenatore che, nel furibondo post gara contro il Bari, ebbe il suo daffare per spiegare ai commentatori Sky come la sua decisione fosse dettata solo da motivi contingenti.

Menez incorona Xavi e Iniesta

 Dal Romanista:

«Intensità». E’ questa la parola magica che può trasformare una stagione “normale” in una stagione straordinaria. Jeremy Menez ne è convinto. Perché la Roma di quest’anno è più forte di quella che è arrivata a un soffio dall’Inter. Perché sono arrivati Borriello, Adriano e Simplicio. E perché Ranieri ha potuto contare fin dall’inizio sulla classe di Jeremy Menez. Quello vero, ovvero un potenziale fuoriclasse. Uno che può diventare una stella assoluta, da Pallone d’Oro («per quello di quest’anno dico Xavi o Iniesta. Loro due per me sono stati i migliori in assoluto»).

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