Roma-Palermo: la storia del match. Ranieri punta Capello

 Roma-Palermo: 144 giorni dopo. Sono passati 5 mesi, infatti, dall’ultima sfida (3-3 il risultato) tra la formazione romana e quella siciliana, 5 mesi in cui è cambiato molto, quasi tutto: ambizioni, posizioni in classifica e risultati. Il 23 settembre scorso le due formazioni lottavano per risalire da una classifica deficitaria, ora questa gara ha il sapore di Champions League. La Roma dovrà mantenere la seconda posizione raggiungendo la vittoria, la sesta consecutiva per tenere lontane le inseguitrici (sperando, magari, anche in un passo falso dell’Inter) ed il Palermo cercherà il successo all’Olimpico per rincorre il quarto posto – ora occupato dal Napoli – che vuol dire sognare da grande. Roma-Palermo: 77 anni dopo. Il primo incontro in assoluto tra le due formazioni, infatti, risale al 16 aprile 1933 (dati relativi ai campionati a girone unico dal 1929/30). Volk al 16esimo del primo tempo ed una doppietta di Eusebio permisero alla Roma di Kovacs di chiudere la prima sfida tra i due club sul 3-0. Il 17 aprile 1949, la punta giallorossa Tontodonati, al terzo minuto di gioco, portò in vantaggio la formazione casalinga.

Contratto Ranieri, Rosella Sensi lo blinda

 Da Il Tempo:

Quando la Roma va sotto vince perché rimonta sempre. Se pareggia fino ai minuti finali stai sicuro che un gol arriva. E se le cose si mettono subito bene? Vince, ovviamente. La «banda» di Ranieri non fa altro da tre mesi e mezzo. In un modo o nell’altro porta a casa il risultato, senza badare al giudizio degli esteti. Una continuità di risultati pazzesca che fa ritrovare la Roma dietro all’Inter con otto punti di distacco (ma una gara in più) e davanti a tutte le altre in campionato, con un piede e mezzo in finale di coppa Italia e in corsa per l’Europa League.
Dopo la vittoria di Firenze sono diventate diciannove le partite senza sconfitta (sedici vittorie e tre pareggi), ne basta un’altra «immacolata» sabato prossimo con il Palermo per eguagliare la striscia di venti gare con Capello nel 2003. Ranieri è riuscito anche in questo: continua a vincere ma vieta qualsiasi discorso che comprenda la parola scudetto e ha convinto una piazza solitamente abituata a volare di fantasia. «L’Inter è di un altro pianeta, noi dobbiamo arrivare tra le prime tre» ha detto a Firenze il tecnico con il consueto pragmatismo che lo contraddistingue in campo e fuori.

Roma, Totti e Toni i migliori rinforzi

 Da La Gazzetta dello Sport:

Rispetto a lui, parevano di un altro pianeta. Compagni e avversari, andavano a velocità supersonica, mille valvole nei motori, palloni come raggi missili. E lui, mai visto così spaesato, incapace di trasformarsi nel solito ipergalattico. Reduce dall’ennesimo infortunio, ricaduto per lo sforzo imprevisto con la Juventus, ancora un po’ arrugginito. Oppure, non gli basta più schiacciare il pulsante magico, e oplà, un tacco, un assist, un cucchiaio è servito. Impotente, nervoso e, logica conseguenza, sostituito nell’intervallo. Non così logica, però, trattandosi di Francesco Totti. Scherza con i fanti ma lascia stare i santi. Gli allenatori della Roma più recenti si sono adeguati al proverbio senza fiatare, Spalletti in primis. Anche perché rare sono state le occasioni di trattarlo come un comune mortale. Totti era e resta il calciatore più forte della Roma.

Ranieri e i numeri della Roma: a due gare dal record di Capello

Claudio Ranieri tenta con la Roma di superare, in un colpo solo, sia Fabio Capello che se stesso. Una striscia di risultati utili consecutivi da far tremare l’attuale commissario tecnico inglese: con il testaccino alla guida dei giallorossi, infatti, le gare senza sconfitt, racimolate una dietro l’altra, sono diventate la bellezza di diciotto (sette le vittorie consecutive). Ovvero, a una gara per battere il record personale di Ranieri (che a Firenze, stagione 1995/96 mise in fila 19 risultati utili consecutivi) e a due per detronizzare Capello dai vertici delle statistiche giallorosse: l’attuale Ct dell’Inghilterra, infatti, nella stagione 2003/04 portò la striscia di gare senza sconfitta fino a 20. Ne parla, con tanto di settagli, Il Tempo in edicola stamane:

Le statistiche di Juventus-Roma: i giallorossi cercano l’ottavo successo a Torino

 Sabato 23 gennaio, alle ore 20,45, lo Stadio Olimpico di Torino sarà il teatro della gara tra la Juventus di Ferrara e la Roma di Ranieri, secondo incontro del girone di ritorno di serie A. La formazione romana non raggiunge la vittoria sul terreno piemontese da nove anni: era il 30 settembre 2001 e Assuncao e Batistuta regalarono ai Campioni d’Italia di Capello la prima soddisfazione della stagione. In totale le gare disputate tra i giallorossi ed i banconeri a Torino sono 76 e la Roma è riuscita ad espugnare lo stadio (Olimpico o il Comunale “Delle Alpi”) solo in 7 occasioni mentre si è vista battere 49 volte; 20 sono le partite finite in parità. Anche il numero dei gol segnati è nettamente a favore della Juventus: 147 contro i 54 dei giallorossi. Si iniziò nella stagione 1929/30, anno in cui ha avuto inizio il campionato a girone unico, con la prima sfida ufficiale tra la Juventus di Cesarini (famoso per i suoi gol allo scadere, poi chiamata “zona Cesarini”) e la Roma di Bernardini e Burgess (allenatore giallorosso dal 24 novembre 1929). La gara di ritorno, giocata a Torino il 1 giugno 1930, vide la Roma passare in vantaggio al 2′ con Fasanelli, ma successivamente raggiunta da Zanni e superata allo scadere da Cesarini.

La ripresa dopo la sosta: nell’era Sensi un mix di gioie e dolori

 Domenica 22 novembre la Roma tornerà a giocare allo Stadio Olimpico nella gara contro il Bari, dopo la sosta del campionato dovuta agli spareggi per le qualificazioni ai prossimi mondiali africani. La storia della squadra giallorossa dopo la pausa è colorata di gioie e dolori. Dalla stagione 1993/94, da quando cioè Franco Sensi si sedette sul trono più altro della società di Trigoria, la Roma ha giocato 68 partite dopo il periodo di sosta, riuscendo a vincere 32 volte (il 47 % dei casi), mentre 22 (32 %) sono stati i pareggi e 14 (21 %) le sconfitte. Spalletti guida la speciale classifica in negativo del rendimento dopo la sosta con il 37,50 % di sconfitte, mentre Capello ha il pregio di aver tenuto concentrata la squadra durante la pausa e raggiunto il maggior numero di vittorie con il 55 % di successi.

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