Tare: “Il progetto Roma? Non si sta rivelando vincente”

 Il direttore sportivo della Lazio, Igli Tare, si è scagliato contro la stampa e contro la Roma. Ecco le parole dell’albanese:

“I nostri cugini hanno un progetto che non si sta rivelando vincente, ma vengono comunque sempre esaltati dalla stampa. Dall’altra parte abbiamo una società come la nostra che sta lavorando sodo per raggiungere i suoi obiettivi e sta dimostrando il suo valore con i fatti, eppure si leggono certi articoli sui giornali”.

E’ il segno che in casa biancoceleste c’è un certo nervosismo, che si è acuito dopo la chiusura del mercato invernale dopo Reja ha visto partire Cissè e Sculli e si è ritrovato il solo romanista Candreva come rinforzo.

Lazio-Roma: per i tifosi è la settimana più lunga

 E’ iniziata la settimana più lunga per un tifoso romanista. Quella che terminerà con il derby di domenica.

Domenica alle 20 e 45 però, quando tutte le squadre hanno già giocato e l’attesa si mescolerà all’ansia e a quel pizzico di spavalderia che in realtà cela una paura da matti.

Dopo una falsa partenza, la Roma si è ripresa, vincendo due partite consecutive contro Parma e Atalanta.

Sei punti che hanno tranquillizzato l’ambiente giallorosso, il quale iniziava già a mettere in discussione non solo l’operato di Luis Enrique, ma l’interezza del progetto a stelle e strisce.

Derby: Lamela scalpita, Luis Enrique lo frena

 Lui vuole esserci, l’allenatore lo frena anche se la partita è di quelle che contano.

Dove lui è Erik Lamela, l’allenatore è Luis Enrique e la partita di quelle che contano è il derby. L’argentino ha tanta voglia di esserci: “Sto recuperando dall’infortunio alla caviglia e spero di poter giocare il derby contro la Lazio. Il mister però vuole che recuperi completamente, mi ha detto di non accelerare i tempi, perché il mio momento arriverà“.

Parole che testimoniano l’entusiasmo del talento sudamericano, che però vedrà la stracittadina dalla panchina, almeno inizialmente. Luis Enrique non ha ancora nessuna intenzione di rischiare, anche perché in attacco le alternative non mancano.

Lazio-Roma, Stekelerburg: se si sente pronto il posto è suo

 Le vittorie contro Parma e Atalanta hanno distolto l’attenzione dall’assenza di Maarten Stekelerburg, il portiere arrivato in estate dall’Ajax per colmare l’ormai atavica lacuna in casa Roma. 

Contro lo Slovan a Bratislava in Europa League e contro il Cagliari nell’esordio in campionato l’olandese non è stato all’altezza della sua fama. Poi i pochi minuti di San Siro, dove l’interista Lucio l’ha costretto al suo primo stop italiano, non sono stati sufficienti per invertire la rotta.

Ranieri: mister derby

 Dal Messaggero:

Ancora una volta, Ranieri si è confermato come lo ‘specialista’. Nessuno come lui sa preparare il derby. Le quattro vittorie consecutive da quando è nella Capitale sono solo la prosecuzione di quello che ha sempre fatto nella sua lunga carriera d’allenatore. Esclusa infatti la parentesi londinese con il Chelsea, dove le stracittadine sono all’ordine del giorno e quindi chiedere di rimanere imbattuto sarebbe stato praticamente impossibile, il tecnico di San Saba nelle restanti esperienze avute sulle panchine italiane e spagnole nei campionati di serie A e B non ne ha mai perso uno. Lui fa finta di nulla ma il sorriso con il quale si presenta in sala stampa dice tutto.

Claudio Ranieri, Daniele De Rossi capitano, Edy Reja: grazie a chi?

 Claudio Ranieri sulla panchina giallorossa, Daniele De Rossi capitano, Edy Reja tecnico biancoceleste. Come lo giri giri, il derby degli ultim itempi, se ne evince almeno un dato incontrovertibile. Uno dei tre binomi porta senz’altro bene. Alla Roma. Che inanella il quarto successo consecutivo – a chi lo avesse scordato, ha rinfrescato la memoria capitan Futuro con quel poker di dita sollevate verso il cielo vestito a notte a fine gara – e approda ai quarti di coppa Italia dove sfiderà la Juventus. Si giocherà all’Olimpico solo che, vattelapesca per quale intricata elugubrazione partorita dalle menti degli scienziati che maneggiano i regolamenti, non è quello capitolino, semmai l’altro. In casa di Aquilani, per intendersi. A bomba: per il tecnico testaccino è il quarto successo su quattro incontri, a conti fatti Ranieri vanta il 100 per cento di successi contro la Lazio. A memoria, nessun’altro come lui. Per De Rossi è l’ennesima vittoria in una stracittadina, anche per lui en plein, con la fascia da capitano intorno al braccio. Come dire: capitan Futuro, qualche batosta dalle Aquile, l’ha pure incassata. Ma capitan Presente, finora, mai. Poi, guai a dimenticarlo, Edy Reja: mai vinto un derby, finora. Sarà merito suo? In mancanza di cognizione certificata, sempre meglio ricordare a Lotito quanto di buono il friulano stia facendo in campionato. Sai mai. Ancora: lo dicono i numeri, ed è incontrovertibile, lo ribadisce qualche spavaldo – e messa così diventa fastidioso – che senza Totti in campo, la Roma continua a vantare una striscia utile. Col 10 fuori causa, i giallorossi non hanno mai perso per mano dei rivali acerrimi. Passi ciascuna opinione, ma – buttata lì – potrebbe forse essere dovuto al fatto che un colosso intramontabile come il 10 giallorosso, di stracittadine, ne ha giocate 32 per mancare in soli 8 confronti? Se è vero che i dati e le cifre non mentono mai e altrettanto vero che insegnano – sono le basi della statistica – che un paragone numerico simile non ha alcun fondamento.

Roma-Lazio, Reja: “Il derby è una partita che nessuno vuole perdere ma sono fiducioso”

 Roma-Lazio di Coppa Italia, la conferenza stampa del tecnico biancoceleste Reja:

“Sarà una gara difficile, ma la mentalità intravista nell’ultimo periodo mi piace e mi rende fiducioso. Non servirà stimolare i giocatori, l’unica raccomandazione che posso fare loro è quella di non giocare con nervosismo. Mi aspetto un passo in avanti sotto l’aspetto del gioco. La Roma? Ha giocatori che posso inventarsi la giocata da un momento all’altro. Borriello, Vucinic, Totti quando gioca e Menez: con questi elementi i giallorossi possono considerarsi alla pari dell’Inter e del Milan, non è seconda a nessuno. Dovremmo stare molto attenti, dovremo essere bravi a non concedere spazi, a giocare d’anticipo. Loro sono forti fisicamente, sotto quell’aspetto bisognerà prevedere la giocata, hanno doti importanti per concludere l’azione. Il derby è una partita che nessuno vuole perdere, anche se è di Coppa.

“Rosicata” Lazio

 Dal Romanista:

Nel day after di un giorno da pennuto, la rabbia dei laziali riempie l’etere. L’entusiasmo e la spavalderia che aveva accompagnato la squadra di Reja durante tutta la scorsa settimana ha lasciato il posto alla frustrazione di aver preso la terza legnata consecutiva nella stracittadina. La lunga 24 ore di “rosicamento” radiofonico comincia prestissimo con “Artibar”, il programma d’informazione di Emanuele Artibani in onda su “Teleradiostereo”. Lo speaker, di chiara e acclamata fede biancoceleste, a differenza di tanti suoi colleghi, accetta con grande ironia lo sfottò dei tifosi romanisti. Prese in giro che si materializzano sotto forma di sms, letti senza filtro e col rispetto di chi sa che, pure stavolta, deve recitare il ruolo dell’incudine.

E il piccione dove sta?

 Dalla Gazzetta dello Sport:

«E il piccione dove sta?». Quelli della sud si trattengono all’interno dell’Olimpico improvvisando il ritornello. L’aquila laziale, già esposta ma tenuta a terra per motivi di sicurezza, viene declassata al rango di commestibile pennuto. È il bello, o il brutto, a seconda dei punti di vista, del derby. Che la Roma vince 2-0 interrompendo la fuga della Lazio e facendo un bel regalo a se stessa e a un campionato tornato alla portata di tutti. Finisce con le squadre quasi abbracciate al centro del campo e non si tratta di una rissa, anche se mille episodi da moviola e relative polemiche avrebbero potuto suggerire un epilogo meno tranquillo. Meglio così. Rigori & moviola – Derby di rigore, da quelli (netti) trasformati da Borriello e Vucinic all’inizio e alla fine del secondo tempo, a quelli che la Lazio reclama in quantità industriale.

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