Dalla Gazzetta dello Sport:
Un tempo ostaggio dei teppisti. Un tempo a giocare al calcio. Vince la Roma, perché ci prova più della Lazio, perché è più forte e perché è anche più fortunata. Il secondo tempodel derby romano, che proietta i giallorossi nelle immediate vicinanze della zona Champions e fa sprofondare sempre più in basso i biancocelesti, restituisce a tutti un po’ del sapore del buon calcio antico. Per carità, niente di straordinario, ma il palo di Zarate, la parata miracolo di Julio Sergio su Mauri, e quelle di Muslera su Perrotta e Riise in mezzo alle quali c’è il gol-partita dell’operaio Cassetti, profumano di pulito. Quel che accade durante un primo tempo nel quale in pratica non si gioca, decisamente no: la guerriglia in Tribuna Tevere mentre le curve, composte in modo come minimo curioso, stanno a guardare, il numero inspiegabilmente alto di bombe carta che chissà perché continuano a entrare nello stadio, la sospensione di otto minuti imposta a Rizzoli dal responsabile dell’ordine pubblico, i tre annunci dell’altoparlante con la minaccia di sospendere il match. Tutto orribile. Tutto da non dimenticare.
Le dichiarazioni di Claudio Ranieri nel dopo gara di Roma-Lazio:
Julio Sergio 7,5: Neutralizza con un guizzo un insidioso tiro-cross che i compagni di reparto lasciano sfilare. Niente a confronto del miracolo con cui, nel secondo tempo, si oppone ad una conclusione a botta sicura di Foggia.
Dal Corriere dello Sport:
Dal Messaggero:
Il battesimo nel derby, un romano, non lo dimenticherà mai. Un battesimo per il quale Claudio Ranieri ha dovuto attendere tanto. Anche per questo la veste di tecnico “razionale e distaccato” lascerà il posto, per una notte, all’anima testaccina del ragazzo di San Saba. Perché “per un romano e romanista il derby è il derby“. E’ un battito in più degli altri. Un fuoco da gestire: perché riscaldi, senza bruciare. Lo sa Ranieri, lo sanno più di lui Totti e De Rossi: “Francesco sente la partita in modo particolare – ha commentato l’allenatore nella conferenza stampa della vigilia -, ma ne ha vissute talmente tante che saprà come affrontarla. Il fatto che la Lazio non abbia alcun romano in rosa si traduce nel fatto che la gara la sentiamo un po’ di più. Non credo sia un vantaggio per noi. Sarà importante essere determinati, occorre grande concentrazione. In generale, i giocatori stanno bene, sono fiduciosi. Sanno della posta in palio, vogliono fare una grossissima partita“. La posta in palio non sono solamente i tre punti. Roma-Lazio non è una partita come le altre. Forse Zeman è rimasto l’unico a credere il contrario. Viceversa, Ranieri è consapevole di dover fare i conti con una squadra che punterà sulla stracittadina per dare una sterzata alla stagione: “Loro lotteranno dal primo all’ultimo minuto – avverte il tecnico -. Le differenze con noi sono minime. Abbiamo solo fatto qualche vittoria in più. Hanno una difesa ermetica, la quarta in Italia. So che la Lazio non vince da tanto: spero solo che non inizi a girare da domani sera, anche se prima o poi, per la legge dei grandi numeri, dovrà farlo“. E a chi gli dice “magari dalla prossima settimana“, Ranieri sorride e replica “ecco“. Che non è scaramanzia. Perché il tono è deciso. Lo stesso con il quale ha chiesto ai suoi ragazzi un solo risultato.
In città già impazza la voglia di derby. Ecco l’articolo de Il Romanista: