Dalla Gazzetta dello Sport:
Un tempo ostaggio dei teppisti. Un tempo a giocare al calcio. Vince la Roma, perché ci prova più della Lazio, perché è più forte e perché è anche più fortunata. Il secondo tempodel derby romano, che proietta i giallorossi nelle immediate vicinanze della zona Champions e fa sprofondare sempre più in basso i biancocelesti, restituisce a tutti un po’ del sapore del buon calcio antico. Per carità, niente di straordinario, ma il palo di Zarate, la parata miracolo di Julio Sergio su Mauri, e quelle di Muslera su Perrotta e Riise in mezzo alle quali c’è il gol-partita dell’operaio Cassetti, profumano di pulito. Quel che accade durante un primo tempo nel quale in pratica non si gioca, decisamente no: la guerriglia in Tribuna Tevere mentre le curve, composte in modo come minimo curioso, stanno a guardare, il numero inspiegabilmente alto di bombe carta che chissà perché continuano a entrare nello stadio, la sospensione di otto minuti imposta a Rizzoli dal responsabile dell’ordine pubblico, i tre annunci dell’altoparlante con la minaccia di sospendere il match. Tutto orribile. Tutto da non dimenticare.