Le dichiarazioni di Claudio Ranieri in conferenza stampa, dopo il successo sull’Atalanta:
I TIFOSI – “Il pubblico ha capito le difficoltà della squadra e l’ha avvolta. Stavamo giocando bene, poi con il gol dell’Atalanta siamo andati in spavento. I tifosi ci hanno dato il cuore e la determinazione. Quando si dice il dodicesimo in campo… Oggi lo è stato. Avevamo le nostre legioni sugli spalti”.
PADRONI DEL DESTINO – “Quello che abbiamo fatto è tanto, ma allo stesso tempo è nulla. Adesso siamo primi, dobbiamo giocare con serenità, voglia e determinazione. Il derby è una partita difficilissima, che va fuori dalle righe. Si azzera tutto, la classifica non c’entra”.
SENSAZIONI – “Non sono preoccupato. Siamo d’accordo con le unità coronariche! Quando un allenatore vede che i giocatori lo seguono, è soddisfatto”.
SCELTE – “Ero convinto che per come è strutturata l’Atalanta fosse meglio allargarla con Vucinic e Menez”.
Ancelotti: “Roma, Ranieri: ottimo lavoro. Sento spesso Bruno Conti”
Carlo Ancelotti, che in Premier League sta lottando con il
Claudio Ranieri sa che ora – per la prima volta dall’inizio della stagione – dipende solo dalla Roma. Perchè la vetta della classifica e il primato in solitaria è stato raggiunto. La vittoria interna sull’Atalanta ha consentito ai giallorossi di staccare l’Inter di un punto. Ma adesso viene il bello. Il testaccino a Sky Sport:
Roma-Atalanta per trasformare il sogno in realtà perchè, con una eventuale vittoria, i giallorossi scavalcherebbero i nerazzurri di un punto e si porterebbero per la prima volta dall’inizio della stagione in testa alla classifica. Claudio Ranieri, preso atto del punteggio del Franchi, lo sa ancora meglio: forse da stasera si potrebbe smettere di chiamarlo sogno. Da Il Messaggero:
Da La Repubblica:
Roma–Atalanta: la sfida nei numeri. Domenica pomeriggio (ore 15,00) lo stadio Olimpico sarà il teatro dell’incontro; le due formazioni si affronteranno per la 98esima volta in campionato di serie A a girone unico: 45 sono le vittorie giallorosse, 21 i pareggi e 31 i successi bergamaschi in 72 anni di battaglie. Sono 143 i gol realizzati dalla formazione capitolina nei confronti fra le due squadre contro i 100 dell’Atalanta. Nelle sfide sostenute sotto l’ombra del Colosseo, invece, il conto della sconfitte giallorosse si abbassa notevolmente: 48 sono le gare disputate nell’impianto che sorge all’interno del Foro Italico e 4 le volte in cui la squadra nerazzurra è riuscita a sfatare il tabù Olimpico, l’ultima delle quali è avvenuta il 24 maggio 2003, quando un giovane De Rossi al 30esimo pareggiò momentaneamente per la Roma il gol iniziale di Doni avvenuto al 7′; l’ex Gautieri (3 stagioni con la maglia giallorossa, 43 presenze in campionato e 8 le reti) chiuse definitivamente la partita al 55’ sul punteggio di 1-2. I tifosi giallorossi, in questi anni di sfide, hanno visto concludere gli incontri in parità per 14 volte, l’ultimo datato 23 maggio 1993, quando l’allenatore giallorosso Boskov esultò per il pareggio all’ultimo minuto di Rizzitelli, dopo i gol di Giannini, Alemao e Porrini.
La conferenza stampa di Claudio Ranieri alla vigilia di Roma-Atalanta:
La via del rifugio per Philippe Mexes passa attraverso un tunnel lungo quanto quello che separa gli spogliatoi dell’Olimpico al terreno di gioco. Potrebbe scoprirsi nell’undici iniziale proprio domenica. Complice l’intenzione di Claudio Ranieri di preservare l’integrità di Juan e consentirgli di rifiatare, il francese potrebbe tornare a vestire una maglia da titolare. Al fianco di Nicolas Burdisso. Significherebbe tornare a sorridere dopo un periodo di tempo nel quale a Mexes e toccato solo d’asssitere. Con il cuore, con la voce, con l’esultanza e l’incitamento figli di tanti anni di vita a Roma. Da spettatore – come i tifosi più fedeli, con tanto di abbonamento… alla panchina – dopo stagioni vissute da baluardo della retroguardia. Qualcosa l’ha mostrata – Mexes – anche nel nascondiglio di una panca fastidiosa, scomoda, troppo fredda d’inverno e bollente con il sole a palla. Attaccamento alla squadra, con quelle esultanze istintive in occasione di ogni rete giallorossa nel corso delle ultime gare; voglia di essere parte di un gruppo che gli si calza addosso da quel lontano agosto del 2004. Quando optò per una scelta apparentemente calcistica. In realtà, di vita. Perchè, in quella circostanza, non fu semplicemente un cambio di casacca. Dall’Auxerre alla Roma. Ma un vero e proprio cambio di residenza. Da Auxerre a Roma.
Esordisce in maniera secca, decisa. Aldo Spinelli è stufo, lo si intuisce anche solo per il tono di voce.
Non è solo una questione corale, diventa anche una faccenda personale. Lo scudetto alla Roma sarebbe un coronamento inaspettato di una stagione travagliata ma bellissima per intensità ed emozioni. Un sogno a coronare le migliori aspettative di squadra, città, società. Ma non solo questo. Lo scudetto alla Roma sarebbe anche un inevitabile riconoscimento conquistato su lcampo per un professionista tra i più stimati del contesto calcistico. Ovvero, Claudio Ranieri che, in più di vent’anni di onoratissima carriera, tanto vicino al tricolore non c’era mai stato. Da Il Corriere dello Sport: