Lo stile di Ranieri: “Felice per la qualificazione dell’Inter”

 Lezione di stile. Di Claudio Ranieri. Dopo i complimenti di Francesco Totti, l’Inter incassa anche quelli dell’allenatore della Roma. Ai microfoni di Sky Sport, Ranieri ha elogiato la prova dell’armata di Mourinho contro il Barcellona: “Sono molto contento. L’avevo detto, al d là del coefficiente UEFA, è importante che una squadra italiana sia arrivata alla finale e tiene alto il blasone del calcio italiano, in questo momento un pochino al di sotto di quello a cui avevamo abituato tutti i tifosi italiani“. La prova difensiva dei nerazzurri è balzata agli occhi: “Sicuramente, l’espulsione ha giocato un ruolo fondamentale, perché l’Inter era partita andando a pressare alto, erano molto concentrati, molto determinati. Avremmo visto, sicuramente, un altro genere di partita.

Parma-Roma: Menez vuole tutto

 Da La Gazzetta dello Sport:

Equivalenze. Se fosse sul campo, con la terra rossa sotto le scarpette, avrebbe le movenze di un Henry Leconte, il talento francese che – a cavallo fra gli Ottanta e i Novanta – ha mostrato una grandezza nel tocco a volte pari alla sua indolenza. Questo d’altronde, è l’immagine che Jeremy Menez si è costruito nell’immaginario del popolo romanista. Almeno fino a domenica scorsa. Già, perché proprio nel giorno delle lacrime giallorosse per la sconfitta interna contro la Samp, il fantasista francese ha prodotto una delle sue migliori prestazioni in assoluto. Colpi di classe? Certo, ma non solo. Anche recuperi, coperture, tackle. Per questo ieri – quando Menez è apparso sulle tribune degli Internazionali di tennis in compagnia di VucinicBaptistaRiiseJulio SergioCerci Faty, l’applausometro del tifo calcistico trapiantato a bordo rete ha subito picchi da star.

Totti-De Rossi-Julio Sergio: gli intoccabili di Ranieri

 Da Il Tempo:

Un rush finale tutto da vivere nonostante la classifica non sorrida più alla Roma. Un bilancio che comunque non può che essere positivo nonostante l’amarezza di aver subito il secondo controsorpasso proprio a ridosso dalla bandiera a scacchi. Ranieri prova a tenere unita la «sua» Roma, cerca di non far perdere anche quelle ultime motivazioni che saranno così importanti già a partire da sabato a Parma: a prescindere da quello che succederà domenica sera all’Olimpico tra LazioInter. Ma Ranieri ha già nella mente anche quella che sarà la Roma del futuro. Ha capito, dopo questa sua prima stagione sulla panchina della Roma, su chi potrà contare per continuare a gestire una squadra di livello. E le sue scelte, soprattutto in questo finale di campionato, quando c’è stato anche da prendere qualche direzione decisa, hanno indicato sicuramente qual è la truppa dei suoi intoccabili.

Mercato: Ranieri rinuncia a Toni

 Da Il Corriere della Sera:

Toni vuole la Roma e il Bayern Monaco è ben disposto a trattare. Ma la Roma vuole ancora Toni? Mentre la squadra cerca di risollevarsi dalla batosta di domenica scorsa, in vista della trasferta di sabato a Parma, in casa giallorossa si comincia a pensare al futuro. Concilianti risuonano le parole di Karl-Heinz Rummenigge: «Parleremo con Luca a fine stagione – ha sottolineato il presidente operativo del club bavarese a Sky – Sono sicuro che troveremo la soluzione che accontenti tutti».

Ranieri: “Roma, il futuro è gente che dà il 110%, voglio realizzare i sogni dei tifosi”

 Il futuro della Roma nelle parole di Claudio Ranieri, che non inaugura ancora il calciomercato ma ci va vicino. Tosto, il testaccino: tecnico in grado di prendere in mano – a inizio stagione – una squadra svuotata e incapace di reazione e portarla fino alla volata scudetto. Se la presenza del tecnico romano sulla panchina capitolina non è in discussione – ci mancherebbe – è pur vero che la società capitanata da Rosella Sensi dovrà intervenire sul mercato per allestire una rosa in grado di competere almeno su due fronti. Il campionato e la Champions League. In tal senso Ranieri – evitando di fare nomi e indicare in alcun modo preferenze personali – ha tuttavia segnato la rotta da seguire. Consapevole della situazione finanziaria della Roma, il mister ha precisato che le squadre si fanno “in relazione alle disponibilità economiche della rispettiva dirigenza“.

Scudetto, la Roma ci crede ancora

 Da La Gazzetta dello Sport:

Se qualcuno nella Roma avesse ancora voglia di sorridere, si potrebbe sintetizzare il discorso tecnico e dirigenziale alla squadra citando Alberto Sordi: «Chi si estranea dalla lotta…» e via rimeggiando. Invece a Trigoria non è più il tempo del buonumore. Tutta colpa della Samp, dell’arbitro Damato, del destino cinico e baro che si accanisce sempre contro i colori giallorossi, urla quella fetta di città incattivita. Crederci In realtà, la mezz’ora di colloquio che prima i dirigenti e poi Claudio Ranieri ha fatto alla squadra è stata improntata a sano pragmatismo. Il d.s. Daniele Pradè, il responsabile dell’area tecnica Bruno Conti e il coordinatore Gian Paolo Montali hanno usato parole intelligenti per spronare un gruppo col morale sotto i tacchetti. «Siete stati bravissimi, avete portato avanti una stagione eccezionale, ma non dovete mollare adesso. Dobbiamo crederci fino in fondo perché il discorso scudetto non è ancora chiuso. Occhio però: niente vittimismi e continuate ad aiutare gli arbitri come avete fatto quest’anno».

Ranieri: “Siamo dispiaciuti, ma non molliamo”

 Da Il Corriere dello Sport:

Ranieri, come ha trovato i giocatori alla ripresa degli allenamenti? «Dispiaciuti. Ma ho ricordato loro che hanno fatto una stagione eccellen­te. Quando sono arrivato avevo chie­sto una cosa: lottare sempre, fino alla fine. Il frutto di questa filosofia sono stati i ventiquattro risultati utili conse­cutivi. Qualcosa di straordinario. La squadra non ha mai perso questa ca­ratteristica. Non lo dico adesso. Non l’ha persa neppure contro il Panathi­naikos, quando siamo usciti dall’Euro­pa League. Contro i greci abbiamo sbagliato dieci minuti all’andata e die­ci al ritorno, ma anche allora abbiamo lottato fino in fondo. E lo stesso abbia­mo fatto contro la Sampdoria. Erava­mo sul 2-1 e mancavano trenta secon­di, provavamo ancora ad attaccare. E’ questo il segnale forte che vogliamo dare ai nostri tifosi. Sappiano che lot­teremo fino alla fine, che finiremo la stagione con la coscienza a posto, con­vinti di aver dato tutto fino in fondo. Non avremo rimpianti. Il calcio è que­sto.

Ranieri rivoluziona la Roma

 Da Leggo:

Ranieri cambia la Roma. A due giorni dalla sconfitta in casa con la Sampdoria e a 270 minuti dalla fine del campionato, il tecnico è intenzionato a far tirare il fiato a quei giocatori ormai spremuti dopo una stagione esaltante, ma altamente dispendiosa. A cominciare da Riise. Il norvegese è stato uno dei migliori fin qui, ma non si è praticamente mai fermato e domenica sera ha dimostrato di aver perso lo smalto dei giorni migliori.

Ranieri: “Appartenenza e sacrificio: ecco la mia Roma da Champions. L’Azionariato Popolare? Mi piace”

 L’intervista rilasciata da Claudio Ranieri a Sporteconomy:

Mister, in che cosa si differenziano  serie A italiana, Liga spagnola, Premier league inglese (dove lei ha lavorato allenando top club del calibro di Chelsea, Valencia, Roma e Juventus) sotto il profilo degli stadi, della managerialità delle società e del rapporto/stile con i tifosi?
“Nel mondo del calcio molto ancora è determinato dai soldi. Negli ultimi anni i club spagnoli hanno fatto operazioni importanti, grazie ai contratti derivanti dai diritti tv; gli inglesi hanno spinto molto sulle opportunità offerte da fiscalità più favorevole rispetto a quella presente nel nostro Paese. L’Italia, da questo punto di vista, sta scontando una situazione sfavorevole in entrambi i campi. Il denaro guida sempre e comunque…Solo l’Inter riesce a sopperire in questo momento al gap esistente (nel confronto con i top club stranieri). Il Barcellona, invece, è un caso a sè.

Parma-Roma: serve la vittoria, poi si vedrà

 Da Il Messaggero:

Roma, su con il morale. Non siamo al ”grazie lo stesso” o alla restaurazione: ricchi al potere, poveri a casa, sempre che l’abbiano. Ci sarà tempo, semmai. La Roma deve avere un’altra idea in testa: vincere a Parma. Il Parma avrà la leggerezza di chi é in pace con la propria coscienza e la Roma il cuore pesante di chi teme di aver deturpato la Gioconda. Ha cinque giorni di tempo, la squadra di Ranieri, per ritrovare la voglia di giocare e convincersi di aver fatto sino in fondo il proprio dovere, che è ciò che si chiede a chi fa sport. Solo dopo aver vinto a Parma, potrà seguire con attenzione ciò che domenica sera succederà all’Olimpico, dove una Lazio quasi salva ospiterà un’Inter quasi scudettata.

Parma-Roma: Ranieri dovrà lavorare sulla testa dei giocatori

 Dopo la bruciante sconfitta di domenica contro la Sampdoria, Claudio Ranieri dovrà lavorare più sulla testa che sulle gambe dei giocatori in vista della trasferta di Parma. Da Il Corriere dello Sport:

Il tecnico dovrà svolgere un grande lavoro psico­logico in questi giorni perchè per i giocatori è stata una brutta bot­ta. Ranieri da questo punto di vi­sta è molto abile. Lo ha dimostra­to anche arrivando a Roma. Ha saputo dare nuove motivazioni a un gruppo che era smarrito. Il tecnico per la partita contro il Parma rivedrà qualcosa nella formazione. In difesa sono stati commessi alcuni errori evitabili. Riise avrebbe bisogno di un tur­no di riposo, ma Tonetto non gio­ca una partita intera da quasi un anno.

Da Herrera a Cuper: le speranze della Roma

 Da Il Romanista:

A furia di ripetere “non succede, ma se succede…”, eccoci qua, col risultato – almeno per il momento – che probabilmente non succede per davvero. O magari, invece sì. «L’esperienza – sosteneva Ranieri in sala stampa – mi insegna che nel calcio nulla è impossibile». La storia è lì a testimoniarlo. Era la stagione ‘66/67, quando l’Inter di Helenio Herrera e dell’allora presidente Angelo Moratti perse, in meno di due settimane (dal 25 maggio al 6 giugno), Coppa dei Campioni, Campionato e Coppa Italia.

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