Rosella Sensi è molto delusa. La Roma non decolla, non sa cosa fare. Dopo la partita è andata via senza passare dagli spogliatoi. Ha dato disposizione che tra i dirigenti avrebbero dovuto parlare Montali e Pradè e così è stato. Il presidente ha sentito il parere dei suoi collaboratori prima di lasciare la stadio con il marito Marco Staffoli. Rosella Sensi è convinta che Ranieri riuscirà a venirne fuori, anche perchè sa che la squadra non è contro l’allenatore. Ieri i giocatori sono scesi in campo con il massimo impegno. La decisione del ritiro è accantonata, anche perchè la squadra, giocando ogni tre giorni, è sempre lontana da casa. Anche il silenzio stampa, adottato dopo la sconfitta di Monaco, sarà annullato a Brescia. Giampaolo Montali è convinto che la Roma possa risollevarsi. Questo è il momento di rimboccarsi le maniche ed è pronto a dare il suo contributo: «In questa situazione bisogna metterci la faccia, noi dirigenti dobbiamo supportare l’allenatore e i giocatori. Questa è una squadra in convalescenza che tra poco ripartirà».
Claudio Ranieri
Roma-Bologna: Julio Sergio è tornato
E’ tornato Julio Sergio. In un pomeriggio che ha avuto ben poche note positive, la prestazione del portiere giallorosso ha fatto tirare un sospiro di sollievo a tutti quelli che negli ultimi tempi avevano avanzato dei dubbi sulle condizioni del numero 27 romanista. E soprattutto a Claudio Ranieri, che ha ritrovato una delle poche certezze in un momento in cui di certezze gliene sono rimaste ben poche. Dopo i problemi fisici che lo hanno colpito fin dal ritiro di Riscone e che ne hanno condizionato l’avvio di stagione, Julio Sergio sembra aver trovato la forma giusta e la continuità che aveva lo scorso anno.
Dov’è la Roma?
La crisi c’è, e si sa da un pezzo, la Roma no. E peggiora di partita in partita. Il momento è angosciante, perché non si capisce come e dove Ranieri possa intervenire. Perché il pari con il Bologna, capace di rimontare due gol, non evidenzia solo il crollo psicofisico del gruppo, con la lingua di fuori dopo mezz’ora e disorientato in assoluto, ma anche la confusione che regna nello spogliatoio. Nessuno pensa a liti e gelosie che, tra l’altro, a volte fanno più punti di tanti e inutili abbracci e baci. Ma lì dentro, dove tutti remano nella stessa direzione, regna l’improvvisazione. Manca un copione tattico, l’allenatore si affida più alle idee dei senatori che alle proprie, non convincono le scelte prima e durante ogni gara.
Roma-Bologna: Borriello c’è
Il perfetto controllo in acrobazia con la punta del piede sinistro, su quel lancione di Mexes, la fuga solitaria verso la porta del Bologna e, dopo un’occhiata a Viviano in uscita, il piattone mancino – preciso, letale – sul palo più lontano. Marco Borriello, all’esordio allo stadio Olimpico con la maglia della Roma, ci ha messo otto minuti scarsi per volare sotto la Sud. Un gol bello, bellissimo da attaccante vero.
Ranieri come Mou: per La Stampa è lo special Due
Da La Stampa:
Son tutti figli di Mourinho. Eredi di uno stile, più che di un modulo: le conferenze stampa monologo, le espressioni a effetto che diventano titolo sui giornali, tormentone tra i tifosi e video cliccatissimi su youtube. E i trucchi della retorica: pause, sguardi, cambi di tono, persino i pugni sul tavolo. Ecco gli Special Due, Tre e seguenti, personaggi che interpretano un nuovo copione. Ieri è esploso Claudio Ranieri, che da Mou due anni fa dialetticamente le aveva prese. Si era sentito dire: «A 60 anni ha vinto solo una coppetta, la Supercoppa». Chi ricorda la provocazione iniziale del tecnico romano, allora sulla panchina della Juve? Quasi nessuno, però google è di aiuto: «Non ho bisogno di vincere – aveva sibilato Ranieri – per essere sicuro di quello che faccio». Una frase da perdente, assist per le peggiori repliche. L’oratoria di Ranieri nel frattempo ha fatto importanti passi avanti. La Roma è inguardabile, prende botte indifferentemente dal Cagliari e dal Bayern Monaco e rischia di cadere in depressione? Serve una scossa, ma soprattutto un bersaglio su cui dirottare le critiche.
Ranieri: “Non accetto le illazioni: la Roma ha le palle”
Da Il Corriere della Sera:
Mancava solo Strunz, il centrocampista del Bayern Monaco che fu al centro della sfuriata di Giovanni Trapattoni, che divenne anche una canzone rap che spopolò in Germania. Gli strunz, per Claudio Ranieri, sono semmai i soliti cattivissimi giornalisti che — dopo l’1-5 di Cagliari, lo 0-2 di Monaco di Baviera e lo sfogo di Totti sul catenaccio esportato in Champions League — hanno criticato il gioco della squadra e dubitato che nello spogliatoio di Trigoria siano tutte rose e fiori. Ranieri, che l’anno scorso ha guidato la Roma a uno straordinario secondo posto in campionato e alla finale di Coppa Italia, ma che quest’anno non ha ancora vinto una partita, ha trasformato la prevista conferenza stampa in un monologo di 6’56″ che non prevedeva domande e risposte. La partenza è un’ammissione: «I risultati non vanno bene, non stiamo giocando bene. A Monaco volevamo fare di più, ma non è questione di giocare in difesa o in attacco. Volevamo giocare per vincere, come abbiamo sempre fatto, ma non ci siamo riusciti. Siamo andati a Cagliari, abbiamo perso a Cagliari.
Roma, Ranieri a Simplicio: “Calma, verrà il tuo tempo”
Da La Repubblica: I giocatori, dopo le tante polemiche- soprattutto
Il Bologna: ricordi, Ranieri?
Da Il Corriere dello Sport:
Tutto è cominciato con il Bologna. Tutto potrebbe ripartire con il Bologna, anche se sulla carta non sarà semplice ripetere quello fatto nella passata stagione quando la squadra di Ranieri riuscì a mettere insieme una striscia di ben ventiquattro partite utili consecutive. Nel campionato scorso fu proprio la faticosa vittoria sulla squadra emiliana (Adailton segnò il primo gol della par tita gelando la tifoseria romanista) a dare il là alla straordinaria rimonta della squadra di Ranieri, capace di recupera re quattordici punti all’In ter, anzi quindici, al punto di andare in testa e sogna re lo scudetto sino all’ulti ma giornata di campionato.
LA STORIA – Ranieri sarebbe pronto a sopportare anche la stessa trama del passato torneo, pur di tornare a fe steggiare una vittoria della sua Roma, oggi indispensa bile più che mai.
L’attacco di Ranieri
Gli anni di scuola, le sere a teatro, la passione per i libri. Chissà. Fatto sta che in qualche parte del suo inconscio sarà rimasta sepolta la battuta cardine del finale dei «Sei personaggi in cerca d’autore» di Luigi Pirandello. «Questa non è finzione, è realtà», grida il Padre alla platea ammutolita, e questo ieri ha gridato Claudio Ranieri alla platea dei giornalisti (ammutoliti, perché privati della possibilità di far domande) in un crescendo di toni — per volare più basso — a metà fra il Mourinho italico e il Trapattoni tedesco. Il senso è chiaro: «Questa Roma ha le palle, ce la faremo anche quest’anno. Dopo Cagliari e Monaco ci avete buttato fango addosso. Non faccio l’elenco, ma dopo ricordatevelo e noi ci ricorderemo di voi».
Responsabilità Insomma, una specie di punto di svolta dello psicodramma della Roma che, se in campo per ora è in cerca d’autore, fuori ha sguazzato negli ultimi giorni sulla malinconia per la sconfitta in Champions e la presunta frattura fra Totti e Ranieri. Tutte chiacchiere che hanno reso Ranieri furibondo,
Ranieri deve vincere col Bologna
Ranieri non cambia. O meglio, avendo ancora diverse assenze, va sul sicuro per la gara di oggi pomeriggio, ore 15, contro il Bologna. La Roma cerca la prima vittoria stagionale, quinto tentativo e terzo in campionato, e l’allenatore si affida alla vecchia guardia, ai senatori che mai, nemmeno il più brutto, sporco e cattivo dei giornalisti si è permesso di ipotizzare, lo hanno scaricato (nemmeno pensato di farlo). In fin dei conti lo stesso Totti ha espresso solo un’opinione sulla tattica rinunciataria di mercoledì a Monaco. Ma la critica non è piaciuta al tecnico e anche ieri mattina lo ha ricordato.
In casa e contro un’avversaria che ancora deve conoscere Malesani,
Ranierinho
Il Mourinho de noantri. CLAUDIO RANIERI trae ispirazione dal suo eterno rivale per respingere le accuse ricevute dopo l´umiliazione di Cagliari e la deprimente sconfitta di Monaco. Un monologo di 6 minuti e 50 secondi in sala stampa, senza possibilità di replica per i giornalisti. La stessa tattica che lo «Special One» ha usato più volte a Milano: solo contro tutti, all´attacco per difendersi e proteggere la squadra. RANIERI fa una premessa, «questa volta inizio e concludo io», inizia piano, si carica mentre parla, urla, batte i pugni sul tavolo e diventa sempre più rosso: proprio come l´addetta stampa Elena Turra seduta accanto a lui e spiazzata – come molti all´interno della ROMA – dallo sfogo.
L’arringa di Ranieri: “Oggi parlo io…”
Claudio Ranieri: parola alla difesa. Nella frase iniziale della conferenza stampa del tecnico giallorosso, alla vigila della sfida contro il Bologna, c’è la sintesi del suo pensiero dopo tutte le critiche e le polemiche scatenate dalla falsa partenza della Roma: “Oggi parlo io”. Ha esordito così il mister di Testaccio nella sala di Trigoria, non accettando le domande dei giornalisti presenti e prendendosela con la critica dei giorni passati sulla querelle che ha visto protagonista l’allenatore e il capitano Francesco Totti, all’indomani della sconfitta in terra tedesca contro il Bayern Monaco: “Vorrei dire la mia realtà, sapete che sono stato sempre leale in tutto e per tutto. Ho letto che Totti era contro di me, cose più assurde non possono essere state scritte. Ho un rapporto leale e sincero con tutti i giocatori, figuriamoci con il mio capitano; figuriamoci con chi è una vita che sta qua, che ha subito mille infortuni per la sua squadra, io che sono romano e romanista non lo capisco”.
Il momento dei chiarimenti
Siamo romani. E ci piace parlare papale papale. Senza tante smancerie. Lo aveva fatto Ranieri, alla vigilia della sconfitta di Cagliari. «Detto senza tanti giri di parole, non siamo da scudetto. Al massimo da Champions». Lo ha fatto Totti, dopo la prova deprimente di Monaco. «Abbiamo rispolverato il catenaccio…». Mettendoci pure la solita dose di sarcasmo. Perché «la battuta me piace», come al Finocchiaro di Compagni di scuola, il film cult di Verdone. E allora, ha aggiunto beffardo Totti, «sembravamo il Villa Gordiani (quartiere di Roma sulla Prenestina, ndr) ». Tra romani… Ecco. Questa per dirla tutta, ma soprattutto per spiegare come ci si intende tra romani. «Ci si capisce al volo, senza troppi preamboli, ha spiegato lo stesso Totti in un lungo comunicato pubblicato ieri sul suo sito per chiudere l’«incidente diplomatico» con Ranieri.
Chi dice Lippi, chi dice Leonardo
Oltre a quello dell’ex Commissario tecnico della Nazionale italiana – Marcello Lippi – spunta anche il nome di Leonardo, ex Milan e attualmente in cerca di occupazione: il giochino del post Claudio Ranieri si intensifica. Da lastampa.it:
Nell’uscita a dir poco deflagrante di Francesco Totti da Monaco di Baviera si scomoda la parola «catenaccio» per raccontare la notte capovolta della Roma. «Catenaccio vecchia maniera perché non abbiamo mai tirato in porta: così le partite non si vincono…», è stata l’immediata (e sincera) analisi del capitano giallorosso prima di sgommare lontano dallo stadio che si illumina.






