Ranieri: “Non accetto le illazioni: la Roma ha le palle”

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 Da Il Corriere della Sera:

Mancava solo Strunz, il centrocampista del Bayern Monaco che fu al centro della sfuriata di Giovanni Trapattoni, che divenne anche una canzone rap che spopolò in Germania. Gli strunz, per Claudio Ranieri, sono semmai i soliti cattivissimi giornalisti che — dopo l’1-5 di Cagliari, lo 0-2 di Monaco di Baviera e lo sfogo di Totti sul catenaccio esportato in Champions League — hanno criticato il gioco della squadra e dubitato che nello spogliatoio di Trigoria siano tutte rose e fiori. Ranieri, che l’anno scorso ha guidato la Roma a uno straordinario secondo posto in campionato e alla finale di Coppa Italia, ma che quest’anno non ha ancora vinto una partita, ha trasformato la prevista conferenza stampa in un monologo di 6’56″ che non prevedeva domande e risposte. La partenza è un’ammissione: «I risultati non vanno bene, non stiamo giocando bene. A Monaco volevamo fare di più, ma non è questione di giocare in difesa o in attacco. Volevamo giocare per vincere, come abbiamo sempre fatto, ma non ci siamo riusciti. Siamo andati a Cagliari, abbiamo perso a Cagliari.

Le responsabilità sono dell’allenatore, non mi sono mai tirato indietro in tutta la mia carriera, figuriamoci se lo faccio a Roma, a casa mia, da tifoso». Ma Ranieri non ha sopportato le voci su un rapporto sfilacciato con Francesco Totti: «Ho letto che Totti era contro di me, cose più assurde non potevano essere scritte. Questo è uno spogliatoio di persone sane, di giocatori sani, che vogliono fare del proprio meglio. Ho un rapporto leale e sincero con tutti i giocatori, figuriamoci con il mio capitano, che è una vita che sta qua e che ha subito mille infortuni per la sua squadra. Tutto quello che faccio, lo faccio per la Roma. E io le cose le faccio prima, in base a tutte le informazioni che ho, in base a tutto quello che succede durante la settimana. Per molti di voi è facile parlare dopo. Non si fa così. Non accetto le illazioni. È una squadra che ha le palle. Lo dimostrerà». Possibile. Anzi, probabile. Ma è difficile capire la necessità dell’avvertimento che segue: «Non faccio l’elenco di chi ci sta buttando fango addosso, ma, dopo, ricordatevelo e noi ci ricorderemo di voi». Il punto più convincente del monologo, almeno per chi scrive, è quello relativo al «peso specifico» dei giocatori e della decisione di far giocare, soprattutto nei momenti di difficoltà, la vecchia guardia della squadra: «Sento dire: Simplicio, Simplicio, non fa giocare Simplicio. Qui, quando si perde, non gioca mai chi dovrebbe giocare. Troppo facile, signori, questo è il bar dello sport. Simplicio è stato preso a parametro zero, ottimo giocatore, sono convinto che ci sta bene nella rosa della Roma. Ma aveva una lesione pregressa e ha cominciato ad allenarsi quando sono arrivati De Rossi e Pizarro. Inizia il campionato e chi gioca, secondo voi? Giocano i titolari, giocano i campioni che hanno dato tanto alla Roma». Per la cronaca, oggi c’è Roma-Bologna: «Stiamo partendo con l’handicap, come l’anno scorso. E, come ce l’abbiamo fatta l’anno scorso, ce la faremo anche quest’anno. Questo ve lo dico, questo lo sottoscrivo».


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