
Catania e Roma a confronto, in quello che per i giallorossi è un incontro dal sapore particolare. Almeno per tre motivazioni: la prima, occorre rimettersi in marcia al meglio dopo il pari di Palermo (che ha spezzato il bottino di due vittorie su due collezionato da Ranieri); la seconda, al Massimino non ci sarà tifo ospite mentre i supporters locali faranno di tutto (e di più) pere sostenere una squadra partita così e così; terzo, i precedenti in terra etnea non sono per nulla incoraggianti.
Ma questo lo si diceva, lo dicevano i numeri, anche prima diell’incontro con il Siena. Poi vinto con carattere e orgoglio. Claudio Ranieri e Luca Atzori, uno di fronte all’altro. Vent’anni di differenza: cinquantotto il primo, trentotto il secondo. Ranieri chiamato a sollevare il morale e la classifica di una squadra che pareva con il morale a terra; Atzori ingaggiato non appena Walter Zenga, nel più classico dei valzer di calciomercato, ha lasciato Catania preferendo Palermo.

Seconda trasferta consecutiva in Sicilia per la Roma di Claudio Ranieri. Dopo il pareggio sotto il nubifragio di Palermo, domenica alle ore 15,00 allo stadio Massimino, la Roma incontrerà un’altra formazione sicula: il Catania. L’ondata di maltempo che da giorni tormenta la Sicilia proseguirà anche nel corso del week-end. Per domenica si prevedono probabili piogge e temporali nel corso della giornata. Il clima non aiuterà la formazione giallorossa, ma la Roma targata Ranieri ha dimostrato di poter superare tutte le difficoltà con carattere, determinazione e voglia di vincere. Oltre il clima anche l’ambiente sarà totalmente contro i giallorossi. Anche questa volta il Casms ha deciso di chiudere il settore ospiti, quindi niente tifosi della Roma al Cibali. I fatti accaduti nelle ultime partite tra le due squadre hanno inciso fortemente su questa decisione.
Alla base del nuovo corso giallorosso, c’è una evidente intesa tra Francesco Totti e il tecnico Claudio Ranieri, il quale ha potuto trarre giovamento dal fatto che il talento romano abbia, fin da subito, mostrato di apprezzare il progetto Ranieri.
Il piatto forte di Ranieri non è propriamente una novità del menù di Trigoria. Il ‘rombo salvagente’, il modulo adottato per invertire la rotta di una squadra in crisi, in realtà era stato già adottato da Spalletti. L’idea, precisamente, risale al 4 novembre del 2008: dopo una serie nera di risultati, con la sfida contro il Chelsea all’orizzonte e il cielo di Roma gonfio di nuvole, il tecnico di Certaldo decise di mettere da parte il 4-2-3-1. Si affidò, per la circostanza, a De Rossi (veritce basso), Perrotta (interno destro), Brighi (interno sinistro) e Pizarro (vertice alto). I giallorossi schiantarono i blues per 3-1 e da allora Spalletti iniziò a disegnare le varianti della sua Roma sul 4-3-1-2. Ovvero sul rombo.
Palermo-Roma è finita con le maglie sporche di fango e con un 3-3 bagnato dalle emozioni e dalla pioggia. Forse Ranieri non avrebbe firmato per il pareggio. Soprattutto dopo aver visto i suoi uomini portarsi in vantaggio per due volte. Al triplice fischio di Rocchi, però, il tecnico di Testaccio ha avuto di che rallegrarsi: i suoi uomini non hanno perso la testa. Hanno lottato e sofferto, hanno subito e ribaltato l’azione. Nel maremoto di Palermo, Totti ha tenuto a galla la Roma: l’ha illusa prima, l’ha salvata poi. Con lui il giovane Okaka, che a pochi minuti dal termine si è conquistato il calcio di rigore del pari. La Roma nelle corde ha ancora un pizzico di pazzia. E’ vero. Ma sotto il diluvio, il carattere ha fatto da salvagente.
“Il campo ha giocato un ruolo fondamentale. Siamo più tecnici del Palermo e questa situazione ci ha penalizzato tatticamente”. Claudio Ranieri, nel dopo gara di Palermo-Roma, spiega il motivo del mezzo passo falso dei suoi uomini rispetto a domenica scorsa: “Dovevamo essere più cinici nel primo tempo. Una volta passati in vantaggio avremmo dovuto mantenere il risultato. Invece ci siamo fatti raggiungere. Il secondo tempo è stato da pallanuoto. Comunque abbiamo lottato fino in fondo e abbiamo ripreso il risultato. Sono contento di quello che i ragazzi mi stanno dando. Mi è piaciuto molto l’atteggiamento di quelli che sono entrati, in particolare Faty e Okaka, che si è subito dato da fare e ha rimediato il giallo per eccessiva generosità. Questo è lo spirito giusto che voglio io”.
Julio Sergio – 6: Il campo non lo aiuta, sul gol di Miccoli poteva chiudere meglio. Per il resto risulta concentrato.