A cena con il ‘rombo’ di Ranieri

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 Il piatto forte di Ranieri non è propriamente una novità del menù di Trigoria. Il ‘rombo salvagente’, il modulo adottato per invertire la rotta di una squadra in crisi, in realtà era stato già adottato da Spalletti. L’idea, precisamente, risale al 4 novembre del 2008: dopo una serie nera di risultati, con la sfida contro il Chelsea all’orizzonte e il cielo di Roma gonfio di nuvole, il tecnico di Certaldo decise di mettere da parte il 4-2-3-1. Si affidò, per la circostanza, a De Rossi (veritce basso), Perrotta (interno destro), Brighi (interno sinistro) e Pizarro (vertice alto). I giallorossi schiantarono i blues per 3-1 e da allora Spalletti iniziò a disegnare le varianti della sua Roma sul 4-3-1-2. Ovvero sul rombo. Con il nuovo modulo i giallorossi conseguirono in campionato 11 vittorie (di cui cinque consecutive – dalla 12a alla 16a giornata) e 6 pareggi. Solo tre furono i passi falsi (contro Catania, Atalanta e Juventus), per una media di 1,95 punti a partita. Poi la nuova inversione, datata 5 aprile 2009: in casa, nella gara di ritorno contro il Bologna, l’ex allenatore della Roma tornò all’antico. Tornò al 4-2-3-1. Attacco di nostalgia? Può darsi. In ogni caso, la pancia rimarrà vuota…
IL ROMBO DI RANIERI – Il tecnico di Testaccio conta in rosa cinque centrocampisti di ruolo (De Rossi, Pizarro, Brighi, Faty e Perrotta), quattro esterni (Taddei, Guberti, Cerci e Menez) e un trequartista (Baptista). Degli uomini di fascia, solo Taddei sta trovando spazio nel rombo. Menez (forse più attaccante che esterno) è stato provato nel vertice alto, Guberti sulla corsia di sinistra: esperimenti mal riusciti. Quando gioca De Rossi, nel vertice basso non c’è posto per nessuno. Brighi, Perrotta e Pizarro, invece, hanno tutto l’aspetto dei jolly: tra Siena, Fiorentina e Palermo, il mister li ha spostati a seconda dell’andamento della gara. Duttilità, è il concetto che ha mosso probabilmente Ranieri, quando ha deciso di affidarsi al 4-3-1-2. Le varianti sono diverse, gli ingredienti con cui servire il ‘piatto’ possono cambiare di volta in volta. Lo stesso Baptista (quando starà meglio) potrà aspirare ad una collocazione alle spalle di Totti e Vucinic (nel ruolo ha segnato il gol vittoria alla Lazio, nel derby del 16 novembre scorso). Viceversa, sugli ‘esterni d’attacco’ tira un’ariaccia. Non è escluso che qualcuno debba restare a lungo a digiuno. Almeno fino al mercato di gennaio…


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