Ranieri-Menez-Roma, il disgelo. Francese pronto per il Genoa

di Redazione Commenta


Jeremy Menez e Claudio Ranieri sembrano aver messo da poarte l’ascia di guerra e il tecnico testaccino, nonostante la prontezza con la quale aveva puntato l’indice sul francese dopo lo scorcio di campionato disputato da Menez contro il Cagliari, pare voler chiudere il capitolo. Menez è stato convocato per la gara Roma-Genoa: il trequartista non partirà titolare ma è verosimile pensare a un minutaggio nell’undici in campo nelle fasi del secondo tempo. Il Romanista racconta le fasi alterne del rapporto tra i diretti interessati, fatto di bizze, incomprensioni e ricociture.  Propiro come i rapporti d’amore:


C’è stato anche il rischio della separazione, ma il pericolo sembra essere scampato, soprattutto se, come ormai appare quasi certo, Julio Baptista lascerà Trigoria per andare all’Inter. Per il francesino cambierà parecchio, soprattutto psicologicamente. Perché questo vorrà dire che la Roma avrà deciso di puntare su di lui piuttosto che sulla Bestia. I motivi? Tecnici, tattici, magari anche economici, visto che Jeremy di ingaggio prende sensibilmente meno del brasiliano. Ma tant’è, ora Menez avrà un rivale in meno e qualche responsabilità in più…Dovrà trovare quella continuità che fino ad ora gli è mancata. A cominciare da oggi. Cioè tre mesi dopo l’ultimo (nonché unico) gol in Serie A quest’anno. Era il 18 ottobre e lui ci portò in vantaggio a San Siro prima che il Milan, con l’aiuto di Rosetti, ribaltasse il risultato. Da allora con lui è stato come andare sulle montagne russe: su e giù, alti e bassi, con Ranieri a usare il bastone e la carota. Fino a quei 10 minuti da dimenticare (o da ricordare bene) col Cagliari e l’esclusione contro il Chievo. Oggi potrebbe ripartire nuovamente dalla panchina, come con la Triestina, contro la quale ha fatto capire di aver imparato la lezione. Ha giocato con impegno, sacrificio come per dire a tutti che le sue scuse non erano solo di facciata. Il tecnico ha apprezzato, i compagni hanno dimostrato di volergli bene con quell’abbraccio dopo l’assist per il gol di Vucinic.


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