Casey Wasserman e gli americani che vogliono la Roma

 L’articolo di Sporteconomy, secondo il quale Casey Wasserman – uno degli uomoni più potenti nell’ambito dello sport americano – è a capo di un fondo pronto a formulare un’offerta alla famiglia Sensi per acquistare l’A.S. Roma:

I russi, gli americani, poi Fioranelli, e successivamente Angelini e una cordata di imprenditori. Adesso tornano però prepotentemente gli americani, con la stampa capitolina (sportiva e non) a “giurare” che si farà, perchè dietro ci sarebbe Mediobanca. Tanto quest’ultima ha fatto del silenzio il suo cavallo di battaglia, quindi non smentirà, nè confermerà e via al nuovo capitolo della telenovela. Questi americani poi sono anche “datati”, perchè già se ne parlava nel marzo del 2008. Sporteconomy ha trovato un riferimento alla Casey Wasserman, in predicato di acquistare il club della famiglia Sensi. Di seguito il testo della news di quel periodo: C’è chi ha perso il conto del finto o vero interesse per la società giallorossa: russi, italiani, americani, e ancora americani. Questa volta però l’offerta sembra esserci, al contrario di quelle che in precedenza erano soltanto voci.

La maglia di Totti è già in Sudafrica

 Da La Gazzetta dello Sport:

La maglia di Totti e la cugina di Meghni. L’Africa, per fortuna, non è solo mitragliate, fame e dirigenti senza scrupoli. C’è anche il fascino di un calcio dove il piccolo Malawi dà una lezione all’Algeria, o vedi passare il Mali dallo 0-4 al 4-4 in 16 minuti. E poi ci sono le storie, che ti portano Roma nel cuore di Luanda. Totti in tribuna nel bel mezzo della cerimonia inaugurale, tra fuochi di artificio costati un occhio della testa e che illuminavano anche la favelas di Luanda, dove milioni di persone vivono con meno di due dollari al giorno, all’improvviso è apparso Totti.

Coppa Italia: 7 titolari a riposo

 Da Il Messaggero:

Ancora la Roma all’Olimpico, stavolta per la Coppa Italia: ottavi di finale, gara secca, contro la Triestina alle ore 21, con l’obiettivo della stella d’argento che spetta a chi vince per dieci volte il trofeo nazionale (nove i successi giallorossi, con quattro finali nelle ultime cinque edizioni). Impegnata già su due fronti, quinta in campionato e ai sedicesimi di Europa League, la Roma stasera si affaccia anche sul terzo.

La Roma sfida la Triestina e punta alla Stella d’Argento. Pace fatta tra Ranieri e Menez. Guberti domani a Genova

 La Coppa più discussa e denigrata del campionato italiano domani prenderà il via per la Roma, e proprio per i colori giallorossi ha un sapore particolare; negli ultimi 7 anni, infatti, la Roma ha disputato ben 5 finali (1 con il Milan e 4 con l’Inter), riuscendo però ad arricchire la bacheca solamente nelle ultime due disputate che hanno fatto salire la formazione di Trigoria sul gradino più alto dell’albo, per quanto riguarda il maggior numero di Coppe Italia vinte – insieme alla Juventus – portandosi a quota nove (ma con 6 finali perse) dal 1922, anno della prima edizione della coppa (vinta dal Vado). I giallorossi  iniziano questa competizione, la 62esima, con l’idea di riconquistare il trofeo dopo l’eliminazione beffa dello scorso anno ad opera dell’Inter. Per alzare la decima Coppa bisogna vincere le 5 partite che rimangono verso la finale del 5 maggio, iniziando dalla Triestina, ottenendo il tredicesimo risultato utile consecutivo tra campionato ed Europa League. La competizione è interamente ad eliminazione diretta; con eccezione delle semifinali, tutti i turni si svolgono in gara unica, con eventuali tempi supplementari e calci di rigore. Le semifinali, invece, saranno invece disputate con gare di andata e ritorno, col meccanismo delle coppe europee. La Roma potrà puntare alla Stella D’Argento: la squadra che vincerà 10 trofei potrà fregiarsi di un simbolo sulla maglia, similmente a quella dorata prevista per le vittorie in campionato.

Sorrentino ad AsRomaLive.com: “La Roma, un sogno”

 Stefano Sorrentino e la Roma: un amore nato la scorsa estate e risbocciato con la riapertura del calciomercato. AsRomalive.com ha contattato l’estremo difensore del Chievo dopo la prestazione maiuscola  di sabato scorso contro la squadra di Ranieri. Il portiere ha risposto al cellulare, confermando la disponibilità che lo ha da sempre contraddistinto. Sorrentino non ha dimenticato i giorni caldi di luglio e agosto, quando il club di Trigoria si fece avanti per portarlo nella Capitale. Il sogno di Stefano nel tempo non è cambiato: fosse per lui, a Roma, verebbe di corsa. “Attualmente sono rimasto ai sondaggi della scorsa estate. L’ho ripetuto anche sabato dopo la partita, fa piacere a tutti essere accostato a una grande squadra come la Roma, e magari farne parte. Visti i contatti della scorsa estate e visto l’interessamento della Roma molto forte nei miei riguardi mi farebbe molto piacere vestire la maglia giallorossa. Contatti che poi non hanno portato all’arrivo nella Capitale. Sorrentino ci spiega il motivo: “La Roma mi voleva prendere in prestito, come ha fatto poi con Lobont, mentre il Chievo, che mi aveva riscattato dall’Aek Atene da qualche giorno, voleva cedermi solo a titolo definitivo e non ha preso in considerazione la cosa”. Nella gara di sabato scorso l’estremo difensore è stato un protagonista della sfida dell’Olimpico, neutralizzando anche il rigore di David Pizarro. Il portiere classe ‘79, tona sulla partita: “Noi ci siamo ritrovati in svantaggio dopo pochi minuti e abbiamo avuto la fortuna di avere un uomo in più per l’espulsione di Doni, ma non siamo stati bravi ad approfittarne e siamo stati pericolosi solamente in pochissime occasioni”.

Ranieri: “Teniamo alla Coppa Italia, massimo rispetto per la Triestina. Con Menez è pace fatta, anche se…”

 Le dichiarazioni di Claudio Ranieri in conferenza stampa alla vigilia di Roma-Triestina, gara valida per l’ottavo di finale di Coppa Italia, in programma domani sera all’Olimpico (ore21,00):
MENEZ Menez e Cicinho se sono convocati hanno le stesse possibilità degli altri di giocare. Sapete come la penso, per me tutti sono importanti Cicinho è un giocatore importante per la Roma, è a disposizione. Ho letto sui giornali che vuole andar via, a me non lo ha mai detto , lo prendo in considerazione finché non vuole andare via. L’altro ha chiesto scusa alla squadra e a me, sono contento di avere un giocatore in più delle sue qualità. Lui deve capire che il calcio non è solo un gioco, è una professione. Mi auguro che tutte queste cadute lo facciano più forte, abbiamo bisogno di un giocatore come lui. L’impegno? Sotto questo punto di vista solo alcune volte…solo Menez poi, Cicinho si è sempre dato da fare. L’altro ha un carattere che lo porta a essere non sempre al cento per cento. Me lo dicesse, al limite lo faccio riposare. Quando si va in campo quell’ora e mezza, due ore di allenamento vanno fatte a mille. Per me come ci si allena si gioca. Spero che i miei messaggi gli entrino nella pelle, nelle viscere. E’ pace? Non sono un vendicativo, non sono un permaloso. Non è che me la lego al dito, cerco di tirare fuori il meglio da ogni singolo giocatore. Per cui per me è pace. Ho sotterrato l’ascia di guerra. Ma sono pronto a tirarla fuori mica mi metto paura. però il ragazzo va aiutato, è giovane, ha 22 anni, dobbiamo cercare di tirar fuori il meglio di tutti. Dieci anni fa sarebbe stato più difficile conoscendomi. Ma l’età porta dei cambiamenti”.

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