Udinese-Roma: i convocati. Out Menez

 Udinese-Roma: i convocati. Vincenzo Montella, al termine dell’allenamento odierno, attraverso il sito della società ha diramato la lista dei 21 giallorossi convocati per la sfida di domani sera allo Stadio Friuli contro l’Udinese. Out Menez, ecco la lista:

1 BOGDAN LOBONT
3 PAOLO CASTELLINI
4 JUAN SILVEIRA DOS SANTOS
7 DAVID PIZARRO
9 MIRKO VUCINIC
10 FRANCESCO TOTTI
11 RODRIGO FERRANTE TADDEI
15 SIMONE LORIA

Trigoria: seduta di rifinitura prima di Udine. Montella prova la coppia Totti-Vucinic

 TrigoriaLa Roma si ritrova al centro tecnico Fulvio Bernardini per preparare la sfida di domani sera contro l’Udinese. Montella, eccetto Mexes, ha tutta la squadra titolare a disposizione per quella che sarà un vero spareggio Champions. 

10.45 – La squadra scende in campo. Assenti solo Mexes e Julio Sergio. Mentre i portieri si allenano con il preparatore Nanni, la squadra effettua lavoro atletico.

11.00 – La squadra viene divisa in quattro gruppi: mentre due lavorano sulla circolazione palla con le mani, gli altri due gruppi fanno stretching. I gruppi si scambiano al fischio di Montella.

Tessera del tifoso sempre più flop

 Dal Romanista:

Il segnale è chiaro, siamo alla frutta. La scorsa giornata di campionato ha fatto registrare il record stagionale di spettatori. Udite, udite, la media è stata – lo riporta Repubblica – di “ben” 30013 unità. Il dato è drogato dal Napoli delle meraviglie che riempie il San Paolo e dallo pseudo-pienone (50952 tra abbonati e paganti) di Roma-Juve, ma al Viminale non si butta più niente. E’ buona ogni cifra che dimostri che la tessera del tifoso è un progetto vincente. Compresa quella, pubblicata sempre da Repubblica, secondo cui i tagliandi di settore ospiti venduti lo scorso weekend sono stati complessivamente 8357 contro i 5927 di un anno fa. Suggeriamo allora al Ministero dell’Interno di fare uno squillo all’Udinese. Chiedano quanti biglietti di settore ospiti sono stati venduti finora per la partita con la Roma. La risposta sarà la stessa che è stata data ieri al Romanista: 50. L

Cessione Roma, ecco chi sono i quattro imprenditori statunitensi

 Da Il Romanista:

Thomas R. DiBenedetto, nato il 3 giugno 1949, è un imprenditore con oltre 35 anni di esperienza in settori quali ICT, immobiliare, miniere, biotecnologie e venture capital. Vive a Boston, a Tremont Street, di fronte allo storico parco Boston Common, e ha il suo buen retiro a Fort Myers, Florida (con nei dintorni le ville dei suoi amici partner nell’operazione-AS Roma), dove ha una villa dal valore stimato di $6 milioni. È sposato con la coetanea Linda Marie ed ha quattro figli. Si calcola che il suo guadagno annuo si aggiri attorno ai 150-200 milioni di euro. I successi di DiBenedetto iniziano già all’università, con una laurea con lode in Economia nel 1971 al Trinity College1, con in aggiunta il riconoscimento dell’inclusione nella Dean’s List e la nomina alla Pi Gamma Mu, la National Social Sciences Honor Society, e il premio “John C. Alexander Award”, quale riconoscimento per l’eccellenza raggiunta nel campo delll’economia e dello sport. Sempre il Trinity College nel 2005 lo ha premiato con il Gary McQuaid Award, premio della National Alumni Association assegnato per i successi nel mondo del business.

Mexes: “Ho passato 7 anni bellissimi a Roma, a fine stagione vado al Milan”.Menez in visita al compagno: “Philippe l’ho trovato bene, ora non posso parlare del mio futuro”, anche Montella, Conti, Cassetti e Pradè a Villa Stuart

 Philippe Mexes, sottoposto ieri pomeriggio ad un operazione chirurgica sul crociato anteriore del ginocchio sinistro dal Prof. Mariani, inizierà la prima seduta fisioterapica oggi verso le 15/ 15.30 a Villa Stuart. Questa mattina al biondo francese è stato addormenato l’arto come procedura preliminare per iniziare il percorso riabilitativo.  I compagni di squadra lo sono andati a trovare ieri, mentre oggi è stato il turno dell’amico e connazionale Menez e dell’allenatore ed ex compagno di squadra Vincenzo Montella. Nel tardo pomeriggio arrivano anche le visite di ContiPradèCassetti.

Mercato Roma, Sabatini vuole Pastore

 Da Il Tempo:

Se Javier Pastore è un uomo di parola, il sogno della Roma può diventare realtà. L’argentino ha già fatto una mezza promessa a Walter Sabatini, il suo «scopritore» che presto lavorerà a Trigoria. Siamo oltre un’idea di mercato: l’argentino del Palermo è un obiettivo concreto della Roma targata Usa, il più intrigante (e costoso) tra quelli accennati nei primi discorsi tra DiBenedetto e il futuro direttore sportivo. Sabatini ha scovato Pastore in Argentina dopo la segnalazione di un osservatore. Gli è bastato vederlo in campo quindici minuti con l’Hercules per capire che quell’attaccante magrolino era un fenomeno. Costato appena 6 milioni di euro, «El Flaco» ha stregato Palermo nella scorsa stagione e ha convinto Maradona a portarlo in Sudafrica. «Un maleducato del calcio» lo ha definito il Pibe de Oro. Ma in senso buono: «Tocca il pallone come se avesse giocato 5 Mondiali». La storia di Pastore in rosanero sembra già avviata verso i titoli di coda, nonostante quest’anno sia partito alla grande: dieci gol, prestazioni da fenomeno e attestati di stima da parte dei migliori club del mondo, Barcellona compreso. Poi, all’improvviso, si è fermato. Non segna da quasi due mesi e il rapporto con la piazza siciliana si è rotto. Immalinconito, spiazzato dall’esonero di Delio Rossi, il «Flaco» ha toccato il punto più basso domenica scorsa nel derby di Catania. È partito in panchina e quando è entrato ha sbagliato tutto. I tifosi rosanero glielo hanno fatto notare ieri pomeriggio, aspettando a lungo la sua uscita dal centro sportivo nel giorno in cui Delio Rossi si è ripreso la panchina del Palermo. Una nuova scossa per Pastore, ma il suo futuro sarà altrove. Sabatini gli ha parlato del progetto americano e lo ha convinto ad aspettare una proposta che presto arriverà.

Udinese-Roma, Carnevale: “Roma è stato il mio sogno realizzato . Totti era timido ma straordinario e Montella non è uno sprovveduto”

 Dal Corriere dello Sport:

“Roma è stato il mio sogno realizzato “. Come si fa a definire “ avversario” Andrea Carnevale? Lui stesso, probabilmente, fatica a vestire quei panni quando dall’altra parte ci sono i colori giallorossi. Ora dirige il settore giovanile dell’Udinese e sabato ritroverà i vec­chi amici di quegli anni ruggenti. Inusuale la definizione di sogno da parte di uno che poco prima aveva vinto lo scudetto col Napoli. « Ma io sono nato vicino Latina: giocavo a pallone e pensavo che un giorno avrei giocato nella Roma. L’ho realizzato il sogno. Anche se in effetti non è che abbia combinato tantissimo».
Forse è arrivato nel periodo sbagliato.
«Sì, forse sì. Mi volle Bianchi, nel ‘90. Morì Viola, arrivò Ciarrapico e dopo Sensi e Mezzaroma. Un gran via vai di presidenti. La situazione era un po’ incasinata».
Qualche somiglianza con quella attuale?
« Sì. Mi auguro che DiBenedetto sia il presidente giusto però mi sembra strano che si sia preso altri venti giorni per chiudere l’affare. E’ evidente che a livello psicologico sono situazioni che finiscono per pesare sui calciatori».
La sconfitta con la Juve è figlia di questi condizionamenti?
«Non ho elementi per entrare nel dettaglio. Ma da ex calciatore so che le incertezze societarie pesano, le avverti».
Perché?
«I motivi mi sembrano evidenti. I giocatori a volte sembrano superficiali, indifferenti. Ma non è così: la mancanza di certezze ti debilita, da un punto di vista psicologico. A Roma da due, tre anni si parla di cambio della guardia in società. Passano le settimane, passano i mesi, passano gli anni e nulla di definitivo è stato scritto. Psicologicamente, tutto questo pesa».

Come nasce l’Udinese dei “miracoli”

 Da Il Messaggero:

L’Udinese dei miracoli, la squadra che gioca il più bel calcio della serie A utilizzando professionisti di mille nazionalità, ingaggiati giovanissimi e pressoché sconosciuti, è frutto anche del lavoro (e della competenza) di Andrea Carnevale, 50 anni compiuti a gennaio, un passato di centravanti di Roma e Napoli, per dirne due, e della Nazionale. Carnevale, da quindici anni in Friuli, è il supervisore del settore giovanile bianconero e, soprattutto, il capo degli osservatori del club, «con referenti in ogni angolo d’Italia e del mondo», spiega. «Non c’è competizione giovanile in Europa, Africa o Sud America che non veda la presenza in tribuna di un nostro osservatore. Andiamo lì, verifichiamo, controlliamo, studiamo e se il giocatore ha tutti i requisiti giusti lo proponiamo a chi in società ha il compito di fare mercato».

Mexes, l’intervento è durato 35 minuti ed è perfettamente riuscito. Per il francese previsti 3 giorni di degenza. Mariani: “Ieri piangeva, oggi ride”. Totti: “Come l’ho trovato? Sdraiato”. De Rossi: “Sta bene”

Intorno alle 8 Philippe Mexes è arrivato a Villa Stuart, per prepararsi all’intervento chirurgico al ginocchio sinistro, dopo l’infortunio al legamento crociato riportato domenica sera durante la sfida contro la Juventus. L’operazione chirurgica  è iniziata intorno alle 11.50 ed è durata circa 35 minuti. L’intervento del prof.Mariani, perfettamente riuscito, ha ricostruito il legamento crociato anteriore del francese, che rimarrà in degenza per tre giorni.

Ore 16.30: De Rossi all’uscita dalla clinica dichiara: “Mexes? L’ho trovato bene”.

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