Nel giorno in cui le prime squadre di Lazio e Roma si sono congiuntamente riscattate, nella competizione europea che all’esordio non aveva sorriso nè all’una nè all’altra, a ben vedere i giallorossi hanno un motivo in più per fare festa.
La Roma Primavera, infatti, ha vinto il primo derby della stagione superando 3-1 la Lazio nel trofeo Carol Wojtyla. Una gara nella quale i giallorossi sono stati capaci di mostrare bel calcio e la determinazione dei tempi migliori. I ragazzi di Alberto De Rossi chiudono la pratica in 45 minuti di gioco, segnando due reti con Sciarra che decide di prendere per mano i compagni e lo fa da subito: per lui, marcatura al 23’ dopo un’azione insistita di Pettinari e raddoppio (con doppietta) al 39’ con un tapin dopo la precedente respinta del portiere laziale.

Ranieri è soddisfatto. “Moderatamente” soddisfatto. La notte di Coppa ha regalato più luci che ombre. Il tecnico non si sottrae alla disamina: “E’ stata una gara vissuta dall’inizio alla fine, finalmente ci voleva una vittoria senza incassare gol. Abbiamo disputato un match intenso, non li abbiamo fatti giocare. Abbiamo fatto un passo in avanti rispetto a Catania. Ma dobbiamo ancora migliorare. Non possiamo stravolgere tutti gli aspetti. Ho visto che abbiamo limitato i lanci lunghi, questo mi è piaciuto. Dopo tante partite non abbiamo subito gol. Sono moderatamente soddisfatto“. Ranieri ha giudicato la prova di alcuni singoli: “Okaka è andato bene, sono contento che abbia segnato all’Olimpico. Perrotta? Volevo vederlo a sinistra, gli avevo chiesto di galoppare e tagliare al centro: un conto è farlo in allenamento, altra cosa è in campo: sono soddisfatto“. Ranieri è andato giù duro su Menez. A chi ha osservato che il francese a corso, il tecnico ha così risposto: “C’è chi ha corso molto più di lui. Lui è un giocatore strepitoso, ma per sfondare non è sufficiente avere soltanto certe qualità.
“Giovane” e “matura”. Così appare la Roma di Ranieri, almeno a leggere il tabellino della sua seconda uscita europea: segnano Okaka e Perrotta, rifiniti da Motta e Pizarro. L’inconsistenza dell’avversario non autorizza slanci di entusiasmo: i bulgari, anche quando i giallorossi hanno allentato la morsa, non hanno quasi mai impensierito Julio Sergio. La notte di Europa League regala due prestazioni sopra le righe: quella di Riise e Burdisso, sempre più leader della difesa. Il triplice fischio di Hirnak, però, mette fine alla peggior prova di Menez da quando il francese è atterrato nella Capitale: gli errori dell’ex Monaco non si contano, la sufficienza con cui perde palla è imbarazzante. E fa da contraltare alla concretezza che il tecnico di Testaccio ottiene dal resto della squadra.
Julio Sergio – 6,5: Attento e concentrato per tutti i novanta minuti. Dimostra sicurezza anche con le uscite basse quando la situazione diventa pericolosa. Ha acquistato sicurezza e finalmente esce dal campo senza subire reti. E’ la prima volta per lui da portiere della Roma.