Trasferte Roma: numeri da retrocessione

 Da Il Messaggero:

Il rendimento in trasferta, con 15 gol subiti, resta da zona retrocessione. La Roma proprio a Verona conquistò l´ultimo successo esterno, nella giornata conclusiva del torneo scorso, il 16 maggio. Su un terreno orribile, 3 partite in 5 giorni sono troppe, conferma i limiti mostrati sin qui, per primo quello della preparazione atletica che non dà garanzie. L´azzardo di Ranieri è nella formazione di partenza. Fa una certa impressione vedere la panchina giallorossa con Lobont, Cicinho, Pizarro, Taddei, Menez, Totti e Borriello e i relativi stipendi dei sette calciatori per un totale, al lordo, di circa 35 milioni […] la sorpresa piacevole è Adriano, mentre l´elemento chiave diventa Simplicio che, riportato nel suo ruolo preferito, da trequartista, realizza una doppietta, la prima in giallorosso e la terza in serie A. In attacco, accanto a Vucinic, c´è Adriano per la prima volta titolare. Fin qui il brasiliano aveva giocato 135 minuti, solo 66 in campionato.

Chievo – Roma 2-2: Julio Sergio decisivo nel finale

 A fronte di una prima frazione di gioco da applausi, la Roma ha rischiato il tracollo nel finale quando Julio Sergio è stato decisivo in almeno due occasioni. Da La Gazzetta dello Sport:

Roma che si è presentata senza Menez, e questo si sapeva. Ma anche senza Borriello e Totti. Una panchina da favola. E con l´Adriano appena scaricato dal tecnico che gioca la prima partita da titolare. Ranieri deve essere stato influenzato dalla politica: dico una cosa e poi la smentisco. Sembrava che i fatti potessero dargli ragione. 2-0 nel 1˚ tempo, Roma padrona del campo, Simplicio sontuoso che sigla la doppietta e ragiona in mezzo, Adriano che in mezzo all´area fa la sua parte: tiene palla e distribuisce.

Chievo, campo di patate: la Roma non voleva giocare

 Da Il Romanista:

Un campo di patate, uno di quelli che non si vedono più nemmeno sui campi dell´Eccellenza laziale, dove è arrivato il sintetico di quarta generazione, figuriamoci in serie A. Il Bentegodi ieri pomeriggio è stato uno spot al contrario per il calcio italiano, perché giocare una partita come Chievo-Roma su un terreno di gioco in quelle condizioni ci dà l´esatta misura della modestia del campionato di Serie A. E infatti, se fosse dipeso dalla società giallorossa, la gara non si sarebbe giocata. Fin dalla mattinata di ieri, infatti, i dirigenti giallorossi hanno provato in tutti i modi a non giocare la partita ma, regolamento alla mano, ogni tentativo è risultato vano. Il terreno di gioco del Bentegodi, infatti, seppure in condizioni pessime è stato considerato regolamentare dall´arbitro Rizzoli che non ha rilevato gli estremi per il rinvio della partita, che comunque è stata in dubbio fino a un paio d´ore prima del fischio d´inizio. Poi gli addetti al terreno di gioco del Bentegodi hanno tolto i teloni di copertura che erano stati messi per proteggere il campo dalle intemperie di questi giorni, e l´ultimo sopralluogo del direttore di gara ha dato esito positivo.

Ranieri su De Rossi: “Ha sbagliato, rischia squalifica importante”

 Claudio Ranieri, alla fine della gara tra Chievo-Roma ha ripreso anche il momento dell’intervento scomposto che è costato l’espulsione di Daniele De Rossi. Da Il Tempo:

La Roma perde punti ma non il vizio di premere spesso e volentieri il tasto dell’autodistruzione. Stavolta anche per colpa di un campo balordo, in condizioni pietose e pieno di trabocchetti. «Era impossibile gestire la gara con un terreno così – ha spiegato Ranieri – sembrava un campo da beach soccer. Sono felice che nessuno si sia fatto male». La Roma se lo è fatto, in maniera metaforica, da una rimessa laterale: «Sono cose che non dovrebbero succedere. Si vedeva solo la riga del campo da rugby, non quella del fallo laterale. Ce ne siamo accorti solo io, che gridavo a Taddei di indietreggiare, e il quarto uomo». Un campo che ha condizionato anche l’espulsione di De Rossi e la formazione iniziale.

Questa Roma non è grande

 Da Il Romanista:

Ci sono pareggi e pareggi. Quello di ieri contro il Chievo, per come è maturato, vale come una sconfitta. Un 2-2 arrivato dopo che la formazione giallorossa aveva chiuso il primo tempo in vantaggio di due gol, grazie ad una doppietta di Simplicio. Una partita che sembrava già vinta e che solo la Roma è riuscita a riaprire grazie ad un atteggiamento tattico, nel secondo tempo, troppo rinunciatario e a un regalo di Julio Sergio a Moscardelli. Con una vittoria, oggi la Roma avrebbe osservato il turno di campionato dall´alto della terza posizione, e invece rimane lì, invischiata in una lotta che settimana dopo settimana diventa più dura e dalla quale non riesce a tirarsi fuori. Molte le colpe anche di Ranieri, che ha aspettato troppo prima di togliere dal campo Adriano, che aveva speso più di quanto potesse, e che ha rinunciato a Pizarro anche negli ultimi minuti di gioco quando serviva un giocatore che potesse mantenere il possesso della palla. Eppure l´intuizione iniziale del tecnico giallorosso di mandare in campo, su un terreno di gioco degno di una formazione di dilettanti, una Roma ´operaia´ con tre mediani e con Simplicio vertice alto del rombo, si era rivelata azzeccata, così come quella di inserire Adriano dal primo minuto in coppia con Vucinic.

Chievo-Roma, le probabili formazioni per i quotidiani

 Le probabili formazioni di Chievo-Roma, riportate dai principali quotidiani nazionali:

IL ROMANISTA
CHIEVO (4-3-1-2): 28 Sorrentino; 21 Frey, 12 Cesar, 3 Andreolli, 4 Mantovani; 6 Fernandez, 16 Rigoni, 7 Marcolini; 23 Constant; 27 Pellissier, 87 Thoureau. A disp.: 18 Squizzi, 17 Jokic, 20 Sardo, 9 Bentivoglio, 26 Bogliacino, 80 Moscardelli, 11 Granoche. All.: Pioli

ROMA (4-3-2-1): 27 Julio Sergio; 77 Cassetti, 5 Mexes, 29 Burdisso, 3 Castellini; 33 Brighi, 16 De Rossi, 23 Greco; 10 Totti, 9 Vucinic; 22 Borriello. A disp.: 1 Lobont, 2 Cicinho, 7 Pizarro, 30 Simplicio, 11 Taddei, 94 Menez, 90 Okaka. All.: Ranieri

LA GAZZETTA DELLO SPORT
CHIEVO (4-3-1-2): 28 Sorrentino; 21 Frey, 12 Cesar, 3 Andreolli, 4 Mantovani; 6 Fernandez, 16 Rigoni, 7 Marcolini; 23 Constant; 27 Pellissier, 80 Moscardelli. A disp.: 18 Squizzi, 17 Jokic, 20 Sardo, 9 Bentivoglio, 26 Bogliacino, 87 Thoureau, 11 Granoche. All.: Pioli

La tristezza di Adriano, Imperatore infelice

 Dall’articolo della Stampa, a firma di Simone di Segni:

L’ultima accoglienza da Imperatore è già un’immagine sfocata, nei ricordi di Adriano.

La miseria di centodieci minuti accumulati con la maglia della Roma, forse meno di quanti sorrisi ha abbozzato da quando è tornato dal Brasile, lo ha costretto a fare nuovamente i conti con la felicità. Sullo sfondo della crisi del centravanti riecco la bandiera verdeoro: ad udire il lamento di Adriano, questa volta, c’è Ronaldo. Lo vuole al Corinthians, l’ex Fenomeno, per un altro tentativo di rianimazione. Nella mensa di Trigoria, come nei locali pubblici, in tanti sono pronti a giurare sulla condotta da atleta del giocatore. Eppure il brasiliano dagli occhi tristi, a sei mesi dallo sbarco in Italia, non è ancora riuscito a recuperare il peso forma: quello che combina in privato, evidentemente, lo sa solo lui. L’amico Ronaldo, tuttavia, non sembra preoccupato: «Ho percepito in lui il desiderio di giocare qui, la sua volontà sarà decisiva, mi ha detto di non essere felice a Roma», l’ammissione-soccorso del connazionale. Sulla quale si accavallano le parole del presidente del club carioca, Andres Sanchez: «Acquistarlo dalla Roma è per noi impossibile, portarlo in prestito, invece, è alla nostra portata». Il patron del Corinthians non esclude l’annuncio (del colpo) per lunedì, in occasione della festa di premiazione del campionato brasiliano. Anche se da Trigoria fanno sapere che «Adriano non si potrà muovere prima di gennaio». Ranieri è lineare: «Se qualcuno non si trova bene può e deve andare via». Negli ultimi tempi, le rogne del tecnico si annidano in attacco.

Ranieri a ESPN: “Allenare la Roma è esaltante”

 Dal Romanista:

Cosa direi ad un bambino per farlo diventare della Roma? Non gli direi nulla. Gli farei salire gli scalini dell´Olimpico e gli farei sentire l´abbraccio della Curva Sud“.  Così Claudio Ranieri nel corso di una intervista esclusiva a ESPN International. Nel corso della quale il tecnico giallorosso ha trattato tanti temi: le esperienze internazionali, i successi in Italia e all´estero, i progetti futuri.

Il mister si è detto felicissimo di allenare la squadra della sua città, del progetto che sta portando avanti, sicuramente il più entusiasmante della sua carriera. «Allenare la Roma – ha spiegato -, la squadra della mia città, è davvero esaltante sia dal punto di vista professionale che personale. Ma sono l´allenatore di oggi anche grazie alle esperienze che ho avuto all´estero. Per il futuro, una volta completato il progetto nella capitale, penso a una squadra estera, in particolare inglese». A proposito dell´Inghilterra, Ranieri ha aggiunto: «Quando sono arrivato al Chelsea, ho avuto la fortuna di essere accolto senza pregiudizi di alcun genere e i tifosi hanno saputo apprezzare i risultati ottenuti con sacrificio e il lavoro quotidiano».

Differenze tra il nostro calcio e quello della Premier? «Caratteristiche fondamentali in Inghilterra sono mentalità e dinamismo, in Italia sfruttiamo altre qualità, abbiamo altre caratteristiche fisiche e mentali». Ranieri ha ricordato i momenti più belli tra cui la vittoria con il Liverpool per 2 a 1 nella stagione 2002/2003 che aprì le porte alla Champions League e di fatto salvò il club inglese dal rischio del fallimento favorendo l´arrivo di Roman Abramovich.

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