Cesena-Roma: Pellegrino come Negro

 Dal Romanista:

Non è tanto strano che alla fine una delle partite più brutte del campionato siamo riusciti a vincerla, no, quello capita e ricapita nel calcio, è che in una delle più brutte partite giocate della Roma alla fine ci trovi dentro tante cose belle. Anche bellissime. Una specie di cesto dei miracoli. A cominciare da piacevolissimi imprevisti, variabili irrintracciabili nella nostra storia: traverse e rimpalli favorevoli, ribattute decisive finite sui piedi giusti, autoreti all’ultimo minuto, tutti elementi da romanzo e non di una partita giocata veramente in bianconero: senza sole, come dentro uno schermo di una cucina al neon Anni 70, col Cesena vestita da Germania di quelle stagioni con Beckenbauer.

Roma, Doni è una furia: “Ora basta”

 Da Il Corriere dello Sport:

Doni o Lobont? Ad alimentare il dubbio ci ha pensa­to proprio Claudio Ranieri, ieri, quando non ha risposto alla domanda su chi, oggi a Ce­sena, sarebbe stato il portiere della Roma orfana dello squalificato Julio Sergio. Un dubbio che tutti si pensava non ci sarebbe stato, visto che l´estremo difensore romeno è reduce da un infortunio e soltanto da due ­tre giorni è tornato ad allenarsi a pieno rit­mo. E invece: Doni o Lobont?
SCELTA –Tutto comunque fa pensare che og­gi a Cesena toccherà di nuo­vo a Doni che è il terzo por­tiere della Roma, oltretutto giocatore che è tra quelli messi sul mercato con l´obiettivo di ridimensionare un monte ingaggi importante e che, sia per i conti di oggi, sia per quelli di domani chiunque dovesse essere il proprietario, è necessario ridurre ancora il nome di Doni è quello più facil­mente individuabile come possibile parten­te. Ecco perché si può immaginare qualcu­no che voglia spingere il portiere brasiliano a convincersi a lasciare la Roma, garanten­dosi pure una bella figura nei confronti di chi deve decidere il futuro societario roma­nista. Magari anche con storie tutte perlo­menoda verificare.

Lite Vucinic-Ranieri, parole grosse

 Da Il Messaggero:

Non basta la nebbia romagnola a nascondere i nervi scoperti che la Roma si porta dietro anche a Cesena. Non è l´avversario di giornata, il Cesena di Ficcadenti, a spaventare la Roma. A preoccupare è il rendimento esterno: in campionato, fuori casa, solo 9 punti, 3 dei quali presi all´Olimpico nel derby. Ranieri, in un momento di assoluta sincerità, se lo ricorda: «Se cambiamo il trend, cioè andando a prendere punti in trasferta, si recuperano gli otto dal Milan. E´ un torneo particolare, con alti e bassi da parte di tutti. Dobbiamo essere consapevoli che vogliamo lottare per la vittoria». Quando, però, deve trovare una giustificazione per l´andamento lento in viaggio, non convince: «Fuori casa ci manca l´apporto dei nostri tifosi», dimenticando che la gente giallorossa è sempre presente.

Ranieri a Totti: “Quattro minuti di grande stima”

 Da Il Tempo:

A dimostrazione di come le tossine di Marassi e tutte le polemiche successive ai famosi quattro minuti concessi a Totti, siano state tutt’altro che smaltite dal gruppo giallorosso. Ranieri va giù deciso, prova a voltar pagina, ma resta impigliato tra le pieghe di un caso durato fin troppo e che rischia di riaprirsi prima ancora di essersi chiuso: Totti infatti non avrebbe gradito per niente l’ennesimo «ritorno» del tecnico sull’argomento. Ma Ranieri tira dritto e spiega come quei quattro minuti siano stati un attestato di stima per il capitano. «Il mio è stato un gesto di grande stima, una dimostrazione di grande considerazione del mio capitano, perché lui è un campione che avrebbe potuto darmi un colpo vincente, una punizione, trovare un rigore. Insomma l’ho mandato in campo esattamente per l’opposto di tutto quello che si è detto». Sarà, ma Totti, che a Genova era entrato senza batter ciglio, stavolta non sembra aver gradito le dichiarazioni del tecnico. Insomma la Roma continua ad essere, a dispetto dei buonismi di facciata, la solita polveriera e solo una vittoria oggi contro il Cesena potrebbe far tornare di nuovo il sereno.

Cesena-Roma, Rosi esterno basso

 Da Il Romanista:

Sette presenze in campionato per un totale di 267 minuti, ovvero quasi 3 partite intere. Non è tanto ricco il bottino di Aleandro Rosi nel girone di andata. Forse il ragazzo cresciuto nelle giovanili giallorosse sperava di trovare più spazio nell’anno del ritorno a casa dopo la più che positiva (a livello personale, anche se la squadra è retrocessa in B) esperienza al Siena. Dove era andato dopo essere passato per il Chievo e il Livorno. Tappe importanti per farsi le ossa e dimostrare di poter avere un futuroda Roma. Come gli aveva pronosticato nel 2005 Luciano Spalletti, che disse: «Tra due anni vedrete chi è Aleandro Rosi». Una frase che forse ha pesato troppo sul ragazzo, che ci ha messo più del dovuto, e di quanto i suoi mezzi tecnici e fisici permetterebbero, atogliersi di dosso l’etichetta di bella promessa per diventare calciatore a tutti gli effetti. Una maturazione che si deve ancora completare, e questo potrebbe essere il momento cruciale. Dopo un periodo in cui ha trovato poco spazio, oggi Ranieri ovrebbe dargli fiducia e schierarlo dal primo minuto contro il Cesena.

Ranieri: “Dopo le polemiche aspetto i gol di Totti”

 Da Repubblica.it:

“I quattro minuti di Totti a Genova? Lo rifarei anche domani”. Alla vigilia di Cesena-Roma, Ranieri torna sul cambio che ha fatto infuriare il capitano romanista e scatenato una settimana di polemiche. Senza rimpianti. “Ma non c’è mai stato un caso – giura il tecnico – io rispetto l’opinioni di tutti, ma ho sempre detto che dobbiamo lottare e provare a vincere fino al novantesimo. Una mancanza di rispetto? No, segno di grande stima in un campione che poteva risolvere una partita in ogni momento con un tiro, una punizione, un rigore. È stata una mossa di grande considerazione del mio capitano”. Ma il confronto tra i due, martedì, non è servito a risolvere definitivamente la situazione. “Ci siamo parlati – conferma implicitamente il tecnico – abbiamo parlato, scherzato, riso e ci siamo allenati. Come sempre”.

Cesena-Roma: i giallorossi sfidano anche i numeri

 Dal Corriere dello Sport:

C´è un tabù da sfatare. Per rilanciarsi in campionato e ri­prendere la rincorsa alle primissi­me posizioni. Il tabù è quello di Cesena dove, pure se potrà sem­brare strano, la Roma non ha mai vinto nella sua storia. […] Sono state dieci le gare di campionato che la Roma ha giocato nello sta­dio cesenate e mai […] i giallorossi sono tornati a casa con una vittoria. Otto pareggi e due sconfitte […]
DOPO 20 ANNI – Tra l´altro la Roma non gioca in campionato contro il Cesena, dalla stagione 1990-91, cioè l´ultima vol­ta che i romagnoli hanno frequen­tato il massimo campionato prima di quest´anno.

Cesena-Roma: per Juan l’ora del riscatto

 Dal Messaggero:

Voleva rigiocare domani, ha dovuto aspettare una settimana. Juan, un po’ malconcio ma con tanta voglia di riscatto, si è rivisto sul campo di allenamento di Trigoria dopo cinque giorni tra cure fuori città e fisioterapia: ha corso, ha calciato, ha fatto la partitella. Tutto lascia pensare a un suo impiego domani a Cesena (undici precedenti, tre vittorie e otto pareggi, la Roma non ha mai vinto al Manunzzi) al fianco di Burdisso Nicolas. Burdisso Guillermo andrà in panchina, Mexes resterà a casa con la speranza di ripresentarsi nel derby del 19, stadio Olimpico, ore 20.45. Ranieri rilancia il difensore che domenica ne ha combinate due grosse, grosse. Errori non da Juan, come tutti quanti hanno riconosciuto. Errori non da Juan, fatti però da Juan: partita persa e tutti a casa.

Mercato Roma: ancora due brasiliani di troppo

 Dalla Gazzetta dello Sport:

I conti ancora non tornano, avanzano un paio di brasiliani. Con il dovuto rispetto, sono di troppo. […] Doni andrebbe ceduto subito, Adriano anche a giugno.
Sono le ultime richieste di UniCredit, comunicate a Rosella Sensi e Daniele Pradè mercoledì, nel corso di un vertice con Paolo Fiorentino, vice direttore generale della banca. […] tagliare i rami secchi, snellire il monte ingaggi, aiutare i potenziali acquirenti del club a formulare un´offerta decente, rimettere il club nelle condizioni di adeguarsi al fair play finanziario. Rosella Sensi, che al vertice era scortata anche dal sodale Pippo Marra, si è impegnata a rispettare le consegne della banca, anche quella di bloccare i rinnovi contrattuali. Solo su Adriano ha […] ottenuto di coccolarselo fino al 30 giugno.

Rosella Sensi di nuovo a Trigoria: stipendi in arrivo

 Dal Romanista:

Per la terza volta in una settimana, Rosella Sensi è andata a Trigoria. Nessun colloquio con la squadra, soltanto questioni amministrative da sbrigare e un incontro con i suoi più stretti collaboratori. Da Montali alla dottoressa Mazzoleni (la responsabile dei conti romanisti) passando per Conti e Pradè, il presidente ha incontrato i dirigenti giallorossi, salvo poi lasciare il Bernardini nel primo pomeriggio. La Sensi, in questi giorni, non intende lasciare solo il gruppo: vuole far sentire la presenza della società, vuole che i giocatori siano lasciati in pace da chiacchiere e voci, come poi ha sottolineato lei stessa poco più di una settimana fa dopo Roma-Catania («spero che adesso si smetta di destabilizzare l´ambiente»).

Cesena-Roma: stop al rombo, si ritorna al 4-2-3-1 spallettiano

 Dalla Gazzetta dello Sport:

Presumibilmente, oggi Totti tornerà «al centro del progetto, un pilastro, un simbolo, un valore aggiunto, un’arma in più, un punto di riferimento, il nostro grande e unico capitano…» .
Praticamente, un eroe. Nulla che Claudio Ranieri non abbia già detto nelle precedenti conferenze, forse non sempre sinceramente. Lecito dubitarne, almeno al calciatore il sospetto fortissimo è venuto, stando al trattamento riservatogli negli ultimi tempi: idealmente messo al centro del progetto, già piazzato nel pantheon giallorosso, ma concretamente sistemato al centro della panchina, e spedito in campo solo a tempo scaduto, «per tentare un’ultima giocata, lui che ne ha i mezzi», ha spiegato Ranieri, senza risultare troppo convincente però.

Mexes-Roma: si va verso il si

 Dal Corriere dello Sport:

I criminologi sostengono che due in­dizi non facciano ancora una prova. Ne servi­rebbe perlomeno un terzo, ma nel calcio pos­sono essere più che sufficienti per registrare novità in una storia.
Che poi è quella di Phi­lippe Mexes e del suo contratto in scadenza il prossimo trenta giugno. Co­sa che, oggi come oggi, con­sentirebbe al difensore fran­cese di poter trattare e pure firmare con qualsiasi club al mondo avesse intenzione di ingaggiarlo a partire dal pros­simo primo luglio. Senza che nelle casse della Roma, che certamente non sono note per essere piene, entrasse un euro.
PRIMO INDIZIO – Che, poi, è quello più impor­tante e concreto. Figlio legittimo dell’incon­tro che martedì scorso il presidente della Ro­ma, dottoressa Rosella Sensi (anche ieri pre­sente a Trigoria assieme al consorte, pare so­lo per questioni amministrative), ha voluto e avuto direttamente con il giocatore nell’uffi­cio presidenziale di Trigoria.

Cesena-Roma: continua il turnover. Ranieri senza il suo capocannoniere

 Dal Tempo:

Stavolta Ranieri dovrà prendere da parte Borriello e spiegargli che a Cesena lo aspetta un posto in panchina. Il turnover non fa prigionieri: nella Roma dagli equilibri precari anche il capocannoniere deve fermarsi. Sotto a chi tocca. Domani all’uomo capace di segnare 13 gol in 24 partite con la maglia giallorossa. A Cesena, salvo ripensamenti di Ranieri, sarà costretto guardare da seduto i suoi colleghi attaccanti, perché Totti è tornato ad allenarsi e ha una voglia matta di riprendersi il suo posto da protagonista, Vucinic è in fase ascendente e guai a fermarlo proprio adesso, Adriano è ancora impresentabile (e ieri si è fermato per il mal di schiena) mentre Menez non rientra nelle rotazioni. Borriello ascolterà Ranieri, non sarà contento – chi lo sarebbe al suo posto? – ma capirà.

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