Maxi Lopez, quello di Lazio-Catania 0-1

 Il Catania ha sbancato l’Olimpico contro la Lazio del fu Davide Ballardini. A decidere l’incontro, il neo acquisto Maxi Lopez che ha voglia di beffare anche la Roma. Articolo integrale de La Gazzetta dello Sport:

Olimpico, basta il nome dello stadio. Il Catania ha vinto le due partite esterne a Torino e a Roma, contro la Lazio. Il sogno è realizzare un clamoroso (e ipoteticamente milionario) tris contro i giallorossi. Ma l’avversario, nonostante il k.o. in Europa League, non è facilmente abbordabile. Maxi gol Il trascinatore del gruppo, in questo momento, sembra l’ultimo arrivato. Maxi Lopez è entrato nel cuore della gente e anche nel cuore del gioco rossazzurro: «Mi hanno aiutato i compagni, io devo solo ringraziare e migliorare. Posso fare meglio, devo segnare molti gol. A Roma? Certo, anche a Roma tenterò di fare centro, così com’è accaduto contro la Lazio, due partite fa. Non vivo di ricordi, ma di progressi.

Alexander Doni e la solitudine dei numeri uno

Viene spontaneo prendere in prestito il titolo di uno dei libri più interessanti sfornati nel 2009: “La solitudine dei numeri primi”, di Paolo Giordano. Da primi a uno, ovviamente, lo detta il ruolo. Alexander Doni fa il portiere e ha vissuto lo starno destino di ritrovarsi da titolare inamovibile (con Luciano Spalletti) a panchinaro costante (con Claudio Ranieri). In più, accade anche che quando giochi, non tutto gli vada bene. Il momento negativo passerà. Da Il Romanista:

Il rumore del palo colpito dal tiro di Riquelme, quel 12 luglio 2007, deve essere stato tra i più belli mai sentiti da Doni. Il suo Brasile era in vantaggio (grazie ad un gol di Julio Baptista) sull’Argentina per 1-0 nella finale di Coppa America quando il fuoriclasse della celeste scaricò tutta la sua rabbia su quel fendente che Alexander Marangao Doni non riuscì neanche a vedere. A negare il gol, come detto, sarà il palo, poi la nazionale verde-oro dilagherà vincendo per 3-0. Evidentemente era destino che le cose finissero in quel modo, come era destino che il Brasile giungesse a quella finale battendo l’odiato Uruguay ai calci di rigore e facendo titolare al quotidiano La Repubblica “Doni fenomeno”. Era davvero un fenomeno allora e oggi è forse un brocco? Il tifoso romanista si cruccia in questo quesito guardando all’infortunio di Julio Sergio come ad una calamità ancestrale. In realtà la storia della Roma ha più volte dimostrato come il vero segreto di un portiere siano la forza psicologica, quell’equilibrio interiore che permette di governare la tensione, ma anche e soprattutto un fattore esterno, la fiducia dell’ambiente. E per ambiente intendiamo compagni, tecnico e tifosi. In passato grandissimi portieri giallo-rossi hanno concluso il proprio ciclo nella capitale non certo per limiti tecnici, quanto per il venir meno di questa indispensabile “apertura di credito”.

Carboni: “Con la Roma serve una grande prestazione”

 Il centrocapista del Catania, Ezequil Carboni, ha parlato della partita di domenica prossima contro la Roma. Da La Gazzetta dello Sport

Carboni quali sono le sue condizioni? «Sto abbastanza bene, ho cominciato ad allenarmi mercoledì, sono uscito alla fine del primo tempo della gara di Roma contro la Lazio 2 settimane addietro, per fortuna mi sono accorto subito del problema al piede emi sono fermato immediatamente, sono rimasto a riposo 9 giorni, ora sono di nuovo disponibile».
Pensa quindi di essere pronto per tornare in campo? «Vediamo come rispondo in questi ultimi giorni che ci separano dal match, sentiremo il parere dei medici e vediamo cosa sceglierà Mihajlovic».

Francesco Totti non si tocca

 Da Il Messaggero:

Lasciate in pace Francesco Totti, un tipo che va protetto e frenato, non spinto a scendere sul sentiero di guerra. Adesso, per fortuna sua, è alle prese con un virus influenzale che lo costringe a letto e dunque a lasciare in pace il ginocchio.
Ma si può chiedere aiuto a un malanno lieve per eludere un malanno grave? Ci sono giocatori spariti, giocatori rientrati dopo un anno di pausa, altri che alzano la mano per poter tirare il fiato: in Italia è tutto un via vai per ospedali e cliniche, eppure non se ne parla o se ne parla poco.

Riise: “Atene? Voglio cancellare l’incubo”

 Da La Gazzetta dello Sport:

Se pure li ha dentro, i cattivi ricordi adesso paiono diventati materia friabile come quella dei sogni. Eppure per John Arne Riise le linee eleganti dell’Oaca – lo stadio che gli incombe addosso – evocano uno spettro ingombrante: la sconfitta nella finale di Champions contro il Milan. Era il 23 maggio 2007 e il norvegese lasciava Atene col morale a terra: Liverpool battuto e l’appuntamento per provare a dimenticare ancora tutto da definire.
Troppo bella la Grecia per tenerla agganciata alla memoria con una storia del genere e allora stasera, proprio all’Oaca, Riise intende voltare pagina contro il Panathinaikos. «Non voglio più pensare a quella sconfitta – dice il difensore esterno norvegese –  e stavolta c’è l’occasione per voltare pagina. Sappiamo che ci aspetta una partita difficile, ma la Roma è pronta: siamo in un ottimo momento».

Gilberto Silva salta la Roma

 Da Il Romanista:

Dopo la tensione dei giorni scorsi, sfociata nella lite tra Karagounis e Leto nell’intervallo della partita con il Kavala, sembra essere tornato tutto alla normalità all’interno del Panathinaikos. «Se hai un problema con la tua famiglia, lo risolvi tra le mura della tua casa», afferma in conferenza stampa il tecnico Nioplias. «C’è stato un episodio spiacevole nello spogliatoio, non lo nego. Ma adesso è il momento di mettere tutto questo alle nostre spalle e pensare a battere la Roma. La vita va avanti».
C’è una partita di Europa League da affrontare ma soprattutto un campionato da conquistare. E l’Olympiacos, ora distante solo tre punti, fa paura. Dunque guai a distrarsi: «Mi aspetto di migliorare, di fare meglio. In questo ultimo periodo abbiamo perso punti in campionato. Naturalmente mi aspetto una prestazione diversa e, possibilmente, anche un risultato diverso da quello di domenica scorsa».

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