Borgonovo: “Totti, De Rossi e Pradè sono super”

 Da Il Messaggero:

Da un giorno all’altro sei lì, immobile. Il mondo è solo un letto, una stanza, un computer che è l’unico mezzo di comunicazione con gli altri. Intorno ci sono tanti ricordi, le fotografie con i gol, qualche poster, il disegno appeso proprio sopra i suoi occhi realizzato per lui dalle figlie più piccole, Gaia e Benedetta, oltre il quale c’è la bellissima corte di Casa Mazenta. Stefano Borgonovo vive così da più di due anni, a Giussano, tra Milano e Como, ostaggio della maledetta Sla, la sclerosi laterale amiotrofica che lui chiama la stronza. Nel suo letto, Stefano lotta, guarda avanti con coraggio. La moglie Chantal e la cognata Ivonne sono sempre presenti. «Il futuro va affrontato con grande determinazione», scrive Stefano perché non può parlare. «La forza me la danno le figlie (con Gaia e Benedetta c’è Alessandra, ndr) anche se non posso vivere con loro le giornate come vorrei».

De Rossi e il sogno scudetto

 Da Il Corriere dello Sport:

Sulle tracce di Bruno Conti. Prima campione del mon­do, poi d’Italia. Lui che ha la giu­gulare più fotogra­fata del pianeta. Lui che bacia la fo­to della figlia sul parastinco dopo un gol all’Inter. Lui che si aggrappa al­la traversa dopo che Toni, sempre con l’Inter, aveva riacceso il sogno scudetto. Lui che gioca da tifoso prima ancora che da campione. Lui che vuole torna­re al Circo Massimo colorato di giallorosso.
Lui che è un po’ come quella pubblicità di una carta di credito, ci sono cose che non si possono comprare, come la ma­glia della Roma. Lui che è l’erede di Francesco Totti, nel segno di quella romanità intesa come spiri­to di identificazione che a Trigo­ria, giustamente, hanno sempre dife­so e voluto come valore aggiunto. Lui che risponde sempre presente.

Pierguido Vanalli: un leghista romanista

 Da Il Romanista:

Leghista e romanista. E che leghista! Pierguido Vanalli è parlamentare e sindaco di Pontida, l’anima e il cuore stesso del Carroccio. Qualcosa non quadra. Lassù a Pontida, nella roccaforte padana, l’onorevole conserva una reliquia. Una bandiera della Roma con uno scudetto e due Coppitalia. «Era l’81, a Bergamo non si trovavano. La comprai a Gubbio».
Non è l’unico feticcio giallorosso, il sindacodeputato conserva gelosamente anche una maglia di Totti. Stagione 2001/02, sopra è ricamato il terzo tricolore. La L moglie e il figlio juventini se ne sono fatti una ragione, gli amici ancora no. L’amore romanista di Vanalli ha fatto un giro strano. Da bambino adorava Liedholm.

Roma-Atalanta: Ranieri ha tutti a disposizione

 Da Il Tempo:

Tutti insieme appassionatamente. È una Roma al completo quella che viaggerà nel rettilineo finale del campionato, sei tappe per realizzare un sogno. O quantomeno tagliare il traguardo senza accumulare rimpianti. Domenica con l’Atalanta Ranieri si ritroverà l’intera rosa a disposizione per la prima delle sei finali che separano i giallorossi dal verdetto tricolore. Non era mai successo finora in una stagione che rispetto alla precedente sul piano degli infortuni è stata un trionfo.

Delvecchio: “Scudetto? Roma favorita”

 Da Il Corriere della Sera:

La Roma è lassù. Sempre all’inseguimento, sempre in agguato aspettando un passo falso della capolista Inter per tentare il sorpasso. Col derby quasi alle porte, Marco Delvecchio è l’interlocutore adatto a presentare il momento clou della stagione giallorossa. L’attaccante campione d’Italia 2000-01, specialista nelle stracittadine con i suoi nove gol segnati ai biancocelesti, prova ad immaginare lo sprint finale. Delvecchio, chi vincerà il campionato? «Vedo favorita la Roma: ha un calendario migliore rispetto alle milanesi e vola sulle ali dell’entusiasmo per coronare una rincorsa straordinaria.
Certo è difficile vincere sempre da qui a metà maggio, ma se da Fiorentina-Inter uscirà un risultato favorevole, i miei ex compagni avranno la strada spianata, a cominciare dal match con l’Atalanta».

Roma-Atalanta: sarà ancora Totti, Toni e Vucinic

 Secondo La Repubblica, Claudio Ranieri domenica prossima contro l’Atalanta riproporrà il tridente Totti, Toni e Vucinic, già visto sabato scorso nella vittoriosa trasferta di Bari:

Che dire, la settimana rischia di diventare lunghissima intorno a una Roma che corre dietro all’Inter. E così meglio curiosare qua e là, rovistando tra i numeri di una squadra che si è riscoperta con un grande attacco. Come per Vucinic quello contro il Bari è stato una specie di derby, visto il suo importante trascorso salentino, così per Luca Toni l’Atalanta significa un pezzo di vita.
Da avversario. L’attaccante ha infatti avuto la sua prima grande occasione in serie A, dopo una stagione tra i grandi con il Vicenza, proprio tra le fila del Brescia di Carlo Mazzone.

E’ una Roma fatta in casa

 Da La Gazzetta dello Sport:

È una storia fatta in casa, e a guardare bene opposta alla Storia – quella con la «S» maiuscola – che ha creato la leggenda della città. Se la Roma padrona del mondo è nata sulle fondamenta di una monarchia a connotazione etrusca e sull’architrave di un impero a direzione cosmopolita, l’Associazione Sportiva Roma ha scelto da anni una strada diversa, corroborandola sempre più col passare degli anni.
«La Roma ai romani», potrebbe essere lo slogan. Assai autarchico e in certo modo speculare alla «internazionalità» dei rivali nerazzurri. Sensi & C. Insomma, quasi un motivo di vanto, se si pensa che né nel panorama italiano di serie A né in quello internazionale (di vertice) risulta un fenomeno simile.

Vucinic: il Manchester City mette sul piatto 26 mln

 Da Il Messaggero:

Mai così decisivo. Con la rete di Bari, Mirko Vucinic raggiunge quota quindici gol in stagione. Dieci in campionato, tre in Europa League, due in coppa Italia, che sommati lo lanciano all’inseguimento del record personale in giallorosso (17, ottenuto nella passata stagione) e di quello assoluto, stabilito a Lecce (22) nel 2004-05. Reti pesanti quelle del montenegrino, a partire dal 2-1 col Bologna, passando per il pari di Milano (1-1) con l’Inter, la vittoria a Bergamo (1-2) con l’Atalanta, a Firenze (0-1) con la Fiorentina, all’Olimpico (1-0) col Catania, senza contare la rete al San Paolo (2-2) col Napoli, la tripletta contro l’Udinese (4-2) e l’ultima perla di Bari. Dieci gol che hanno portato nelle casse della Roma 15 punti in classifica (dati laroma24.it). La media di Mirko, in campionato, è pari a un gol ogni 219 minuti (poco meno di due partite e mezzo).

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