Lazio-Roma, senza Totti che derby sarebbe…

 Da Il Messaggero:

Fa strano leggere o ascoltare nella settimana del derby che Ranieri stia «pensando di escludere Totti dalla sfida con la Lazio».Strano, davvero. Lui che la stracittadina l’ha sempre saltata solo ed esclusivamente per guai fisici, mai per motivi tecnico/tattici. Totti non è al meglio, Totti sente molto la partita, oppure Ranieri ha dimostrato di non guardare in faccia nessuno, sceglierà per il bene della squadra, etc etc. Parole dette e scritte in questi giorni. Strano, no? Chissà il diretto interessato come vive questo momento? Di sicuro non bene. Dopo tanti anni viene messa in discussione la sua presenza in quella che per lui è ed è sempre stata la partita con la “P” maiuscola. Lui che non vede l’ora di scendere in campo domenica, di tornare ad essere protagonista con i suoi gol. Lui che il derby lo ha giocato e vissuto emotivamente, con gesti (tecnici e non) e parole che hanno sempre fatto discutere la scuola avversaria. Perché il derby è questo. Anche questo. Non gioca Totti?

Inter, controsorpasso; Roma, non puoi sbagliare

 Da Il Messaggero:

Ore 22,41 di ieri sera. Scocca l’ora del derby. Claudio Ranieri, pesato il risultato di San Siro e il controsorpasso dell’Inter, inizia a preparare il suo piano, adesso definitivo e mirato a quanto accaduto a Milano. Il successo contro la Juve rilancia i nerazzurri, di nuovo primi e con due punti di vantaggio in classifica, e al tempo stesso non permette alla Roma di fare troppi calcoli nella sfida di domani pomeriggio all’Olimpico, pur avendo ancora quattro partite da giocare dopo. Contro la Lazio, c’è solo un risultato: bisogna conquistare i tre punti, per andare nuovamente sopra ai campioni d’Italia che puntano a conquistare il quinto scudetto di fila, compreso quello tanto telefonato. Il dilemma è ovviamente tattico: Ranieri deve scegliere come affrontare la Lazio. Su quali uomini e su quale sistema di gioco puntare. Se andare all’assalto o gestire la partita senza forzare i tempi. Il grande lavoro dell’allenatore sarà soprattutto psicologico. In questa circostanza più che in tante altre di quest’annata entusiasmante e straordinaria. L’allenatore, dopo la vittoria dell’Inter, sa che in campo il nervosismo può diventare una sorta di boomerang. E ancora di più lo può essere anche l’angoscia da risultato, per certi versi obbligatorio. Il campionato, come spiegherà stamattina al gruppo, non finisce domani sera, dopo il derby.

Inter-Juventus 2-0, Totti & Co obbligati alla vittoria

 Da Il Tempo:

Sarà il derby della vita: per tutti. Per la Roma che da ora in poi non può più sbagliare nulla se vuole tornare in vetta alla classifica. E per la Lazio che adesso è arbitro vero della volata-scudetto. Una corsa che vede i rivali di sempre, gli scomodi, numerosi e «caciaroni» cugini, a un passo dal sogno che se diventasse realtà trasformerebbe, per la quarta volta nella storia, di nuovo la capitale in una bomboniera giallorossa. E ieri sera per un po’ ci hanno creduto Totti & Co., hanno sperato, perché giocare il derby con qualche metro d’ossigeno in più non avrebbe fatto per nulla male alla Roma. Ma la Juve (per altro rimasta in dieci dopo 37’) non ha retto oltre settantacinque minuti contro un’Inter che s’è ripresa, seppur momentaneamente, la vetta della classifica. Città muta ieri sera, strade deserte mentre a San Siro si giocava il derby d’Italia. Aspettando il suo turno Roma s’è divisa anche nel tifo: ovviamente. I romanisti, per una volta, tutti a tifare Juventus, sperando che a Del Piero & Co. riuscisse il miracolo di rallentare la rincorsa della corazzata nerazzurra.

Lazio-Roma, da Totti a Zarate: quando l’esultanza diventa ironia

 Da Il Tempo:

Sfottò, messaggi ironici, magliette canzonatorie. È il sale di ogni derby. Un modo per stemperare l’attesa dell’evento, ma soprattutto per renderlo unico e indimenticabile in caso di successo. «Sogno scudetto? Ritenta, sarai più fortunato!». «Ossessione derby? Non disperate, arriva il Frosinone». Maglie già pronte? Impossibile saperlo: nessuno vuole svelare le proprie intenzioni sarcastiche. La posta in palio è troppo alta per ostentare sicurezze controproducenti. La scaramanzia è d’obbligo: se nel corso dei novanta minuti qualcosa andasse storto, il boomerang della derisione tornerebbe indietro a velocità raddoppiata. Meglio non rischiare, dunque. Bocce cucite e preparativi nascosti. Eppur qualcosa si muove: se le tifoserie stanno preparando le cose in grande (ieri a Trigoria girava una maglia con Ranieri in versione gladiatore: «Al mio segnale scatenate l’inferno»), i giocatori non vogliono esser da meno. Del resto, entrambe le squadre hanno già dimostrato indubbie qualità ironiche.

Storia recente del derby sgambetto

 Dalla Gazzetta dello Sport:

L’ultimo esempio di derby-sgambetto è quello vinto 3-2 dalla Lazio il 19 marzo 2008, con un gol di Behrami al 92’. La Roma era passata con Taddei, poi l’uno-due laziale con Pandev e Rocchi, il pari di Perrotta e, nel recupero, il 3-2 dello svizzero. I giallorossi, in piena rimonta sull’Inter, furono stoppati sul più bello. La sconfitta si rivelò determinante per i giallorossi: si giocarono lo scudetto, quella sera. La maglia di Totti Nel 1999, parti rovesciate. La Lazio di Eriksson era in testa alla classifica, 6 punti sopra la Fiorentina. La Roma di Zeman era quinta. I giallorossi si riscaldarono sotto la curva Sud. La Roma chiuse il primo tempo in vantaggio 2-0, doppietta di Delvecchio. Nella ripresa, la Lazio segnò con Vieri, ma nel recupero arrivò il 3-1 di Totti, che festeggiò il gol esibendo la maglia con la scritta « vi ho purgato ancora » . La sconfitta fu devastante per la Lazio, scavalcata alla penultima giornata dal Milan.

Lazio-Roma, Piovani come Proietti: “Dico Pizarro”

 Da Il Corriere dello Sport:

Nicola Piovani, romano del quartiere Trionfale, il 26 maggio compirà 64 anni. E’ pianista, compositore, direttore d’orchestra, allievo del musicista greco Manos Hadjidakis. E’ anche autore di teatro musicale e di musica da concerto. E’ stato, come lui dice, “istigato” al tifo per la Roma da Vincenzo Cerami, scrittore, drammaturgo, sceneggiatore e suo amico.
Quest’anno ha imparato ad amare Ranieri che lo ha conquistato partita dopo partita, si è convinto che la città ed i tifosi sono di nuovo maturi per affrontare situazioni di vertice, ha sempre consigliato l’ironia ed il disincanto anche davanti agli ostacoli più difficili.
A chi, alla vigilia della sfida con l’Inter, gli aveva chiesto quale sarebbe stata la colonna sonora adatta per accompagnare la squadra, aveva risposto convinto: «La marcetta allegra del Marchese del Grillo».
Noi lo abbiamo sentito sul derby. Sui suoi valori, su quello che potrebbe significare. E il maestro Piovani ha risposto con spirito leggero, ma non per questo ha evitato di entrare a fondo sul tema.
Come e quando nasce il suo tifo per la squa­dra della Roma?

Lazio-Roma: dicasi derby, leggasi sold-out

 Da Il Corriere dello Sport:

Ci siamo. Questione di poche centinaia di biglietti (tutti di tribuna) e poi, probabilmente già oggi, sarà affisso il cartello del tutto esaurito per il derby di domenica prossima. Non può certo rappresentare una sorpresa, vista l’enorme attesa che in città si respira per una sfida che metterà in palio lo scudetto per la Roma e, al contrario, alla Lazio può dare la possibilità di fare lo sgambetto della vita. Ci si aspetta un Olimpico degno delle partite più importanti, entrambe le tifoserie hanno annunciato una grande coreografia (nel derby d’andata i tifosi laziali non la fecero), ovviamente da entrambe le parti c’è grande segretezza su quello che le due curve proporranno nell’imminenza del fischio d’inizio della gara.

Lazio-Roma: Perrotta o Taddei, Ranieri dubbioso

 Da Il Corriere dello Sport:

Prove di tridente senza Totti. Questo è successo ieri mattina a Trigoria dove l’entusiasmo dei tifosi presenti ha contagiato anche i giallorossi. Prove di tridente, dicevamo, prove che il tecnico ha fatto sempre nei giorni precedenti le partite, mischiando tutto e tutti, proprio per non dare punti di riferimento e indicazioni alla squadra avversaria di turno. Prove, dunque, anche perché immaginare una Roma con Totti in panchina nel derby ci sembra francamente difficile. Semmai al momento il dubbio sul tridente è relativo a Toni. Perché pure Vucinic viene dato per sicuro titolare. Toni o Menez, dunque? Toni, anche se la sorpresa di domenica scorsa con l’ex del Bayern inizialmente in panchina contro l’Atalanta, un piccolo margine di dubbio lo lascia. Come detto, però, Toni è largamente favorito per la terza maglia del tridente che ormai sembra il modulo definitivamente scelto per questo finale di campionato della Roma.

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