As Roma – Stipendi arretrati, consiglio di amministrazione per far il punto

 Da MF Dow Jones:

Si terra’ oggi un consiglio di amministrazione della As Roma. Un board che servira’ a fare il punto sulla situazione finanziaria della squadra di calcio capitolina alla luce anche delle scadenze che arriveranno nei prossimi giorni per l’iscrizione al campionato. La As Roma ad oggi e’ infatti, come scrivono alcuni quotidiani, in ritardo con i pagamenti degli stipendi arretrati ai giocatori. L’ultimo e’ relativo al mese di gennaio, per questo ad ore dovrebbe essere ottemperato il pagamento per poter mandare la documentazione alla Lega calcio in tempo, evitando penalizzazioni.

Unicredit – Italpetroli: -17 al 23 giugno. A.S. Roma: da qui sembra tutto in stallo…

 Per ora non c’è alcuna ipotesi di accordo. Allo stato non esiste alcuna trattativa tra le parti”: Unicredit pare intransigente. Il patto con Italpetroli, auspicato dal Presidente del Colleggio degli arbitri Cesare Ruperto, sembra ancora lontano. Nonostante la tempistica abbia scadenza ravvicinata. Diciassette giorni. Prima di capire e conoscere i destini della A.S. Roma, ovvero l’asset più ghiotto che sta nelle mani di Rosella Sensi e al quale Alessandro Profumo potrebbe davvero pensare di attingere per assicurarsi quel credito regresso che la banca continua a vantare. Ci sono tempi e date, ed è un passo avanti. Ciò non significa – attenzione – che il futuro giallorosso sia roseo.
Positivo, certo, il fatto che si sia schiuso l’uscio e, per una volta, proviamo a guardare attraverso.
Primo dato: se entro il 23 giugno le parti riusciranno a raggiungere un’intesa, verrà immediatamente depositato il lodo arbitrale senza ulteriore necessità di proseguire nella discussione. Secondo dato, evidente: non ci fosse una conciliazione, deciderebbe il collegio arbitrale.
I fatti sono ormai noti: non foss’altro perchè il triangolo Unicredit-Italpetroli-A.S. Roma è stata per troppo tempo cantilena che continuava a ripetersi, matassa senza bandolo.
In realtà, il club giallorosso è sano a tutti gli effetti: secondo in campionato nell’ultima stagione, in linea con i parametri delle società calcistiche e in salute anche dal punto di vista economico. La falla non s’è creata certo nell’imbarcazione giallorossa. Semmai, quello capitolino è un salvagente del vascello Italpetroli a cui Unicredit – imbarcata dalla famiglia Sensi – ha tutta l’intenzione di aggrapparsi per mettersi in salvo. Tradotto: solo la A.S Roma potrebbe garantire – con una eventuale cessione – di cancellare buona parte degli oltre 325 milioni che pareggerebbero i conti.

Unicredit-Italpetroli: il futuro della A.S. Roma decretato in 19 giorni

 L’arbitrato tra Italpetroli e Unicredit è una partita con tanto di trofeo. In bacheca, le sorti della A.S. Roma, ovvero dell’asset più ghiotto che sta nelle mani di Rosella Sensi. Il direttore di gara, stavolta, non ha giacchetta nera ma veste in maniera più formale. Giacca e cravatta. Dovesse mai fischiare un fallo inesistente, nessuno dia la colpa Pierluigi Collina. Stavolta, non sarebbe causa di eventuali conseguenze. Dopo un primo tempo scialbo, durato più di un anno e nel corso del quale s’è fatta pretattica, la ripresa si annuncia di fuoco. Poco importa se – a fronte dei primi 45′ trascorsi in 365 giorni – la seconda parte di gara si consumerà in 19 intensissimi giorni. Perchè, in un senso o nell’altro, a un verdetto occorre arrivarci. Agli amanti delle scommesse, più di altre volte, consigliamo di astenersi da ogni puntata. Troppi se. Una valanga di condizionali. Agli amanti della Magica inutile dire di astenersi dal fare il tifo. Ma, i più deboli di cuore, stavolta stiano a casa.

 Il futuro in 19 giorni. Saranno determinanti mosse e strategie però – pare di capire – mai come stavolta potrebbe rivelarsi risolutorio un fitto rapporto di pubbliche relazioni. Tra avvocati, in verità. La A.S. Roma entra nell’intreccio economico che interessa Unicredit e Italpetroli in maniera (in)diretta. A leggere nel dettaglio ramificazioni e branchie, è dentro fino al collo. Perchè la società giallorossa, a ben vedere, è l’unica fetta della torta di Italpetroli con cui Unicredit potrebbe sfamarsi a sufficienza. Ballano oltre 325 milioni di euro (più interessi) vantati dalla banca che – a furia di pagherò – ha solo voglia di incassare quanto preteso. Al fine di raggiungere una mediazione, la holding di casa Sensi ha optato per l’arbitrato.

Arbitrato Unicredit – Italpetroli: Sensi e Profumo convocati per il 23 giugno

 MF Dow Jones:

All’udienza arbitale del 23 giugno sarebbero stati invitati a partecipare anche l’amministratore delegato di Unicredit, Alessandro Profumo, e l’a.d. dell’As Roma e numero uno di Italpetroli, Rosella Sensi.
Secondo quanto si apprende, la proposta sarebbe stata avanzata dal presidente del collegio arbitrale, prof. Cesare Ruperto. Da qui al 23 giugno Unicredit e Italpetroli dovranno raggiungere un tentativo di conciliazione per risolvere la questione legata al debito da 325 milioni di euro piu’ interessi.

Unicredit-Italpetroli: domani nessun giorno del giudizio, ma giugno sarà il mese delle risposte importanti

Con estrema puntualità, tornano a rincorrersi le notizie riguardanti la situazione finanziaria di Italpetroli, società controllante l’As Roma, che accusa una forte esposizione debitoria con alcune banche creditrici (Unicredit su tutte). Nella giornata odierna, quotidiani autorevoli hanno parlato dell’arbitrato di domani come ‘momento chiave della diatriba ItalpetroliUnicredit’,

Arbitrato Italpetroli – Unicredit: bilancio a rischio

 Arbitrato Italpetroli – Unicredit, l’articolo di MF – Dow Jones:

Tutti attorno ad un tavolo, ancora una volta. Per trovare una soluzione, un accordo. Per mettere fine alla battaglia legale. L’ennesimo tentativo, l’ultimo in ordine di tempo, per cercare di evitare che la controversia con Unicredit si trasformi in un fallimento, quello di Compagnia Italpetroli, la holding della famiglia Sensi che controlla la AsRoma.
Ecco perchè venerdì, 4 giugno, quella che sarebbe dovuta essere una semplice udienza arbitrale rischia di diventare un momento chiave nella diatriba tra Unicredit, socio al 49% della holding e creditrice di oltre 325 mln piú interessi, e la famiglia Sensi.

Italia Oggi: Unicredit-Italpetroli, è scontro. L’Istituto valuta denuncia ai sindaci

 Da Italia Oggi:

Riprende la battaglia tra Unicredit e Italpetroli, la holding della famiglia Sensi che controlla la As Roma. L’assemblea di martedì doveva servire a fare luce su alcuni rilievi avanzati dal collegio dei sindaci e dalla società di revisione PricewaterhouseCoopers in materia di continuità aziendale. Il bilancio 2008 era stato approvato con una perdita di 33 milioni riportata a nuovo, spostata cioè all’anno successivo. Il via libera dei revisori al bilancio era stato condizionato al piano di dismissioni di asset di Italpetroli, ma il piano finora è stato disatteso.

Italpetroli, perdite per 33 milioni di euro: convocata assemblea per legge

 L’articolo del Messaggero sulle perdite di Italpetroli e l’obbligo conseguenziale di convocare un’assemblea per prendere provvedimenti:

La Roma sogna il sorpasso dell’Inter in serie A. Ma sul piano societario l’Italpetroli deve fronteggiare una situazione patrimoniale delicata: le perdite hanno corroso il patrimonio per più di un terzo e, codice civile alla mano, bisognerà assumere decisioni conseguenti. Italpetroli, controllata al 51% dalla famiglia Sensi e al 49% da Unicredit, secondo quanto risulta a Il Messaggero, ha convocato l’assemblea dei soci per venerdì 12 con quattro punti all’ordine del giorno, tra i quali “l’esame della situazione patrimoniale della società al 30 novembre 2009, della relazione della stessa corredata dalle osservazioni del collegio sindacale e le deliberazioni ai sensi dell’art. 2446 del codice civile“.  In base alle carte disponibili aggiornate al 31 dicembre 2008, Italpetroli ha bruciato per perdite 33 milioni riducendo il capitale sociale, quindi, da 50 a 17 milioni.

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