Arbitrato Italpetroli – Unicredit: bilancio a rischio

di Redazione Commenta


 Arbitrato Italpetroli – Unicredit, l’articolo di MF – Dow Jones:

Tutti attorno ad un tavolo, ancora una volta. Per trovare una soluzione, un accordo. Per mettere fine alla battaglia legale. L’ennesimo tentativo, l’ultimo in ordine di tempo, per cercare di evitare che la controversia con Unicredit si trasformi in un fallimento, quello di Compagnia Italpetroli, la holding della famiglia Sensi che controlla la AsRoma.
Ecco perchè venerdì, 4 giugno, quella che sarebbe dovuta essere una semplice udienza arbitrale rischia di diventare un momento chiave nella diatriba tra Unicredit, socio al 49% della holding e creditrice di oltre 325 mln piú interessi, e la famiglia Sensi. E’ quanto scrive oggi MF che precisa come nello studio del professor Cesare Ruperto, presidente del collegio arbitrale, si siederanno i legali delle parti: Francesco Carbonetti per Unicredit, e Agostino Gambino per la famiglia Sensi, oltre agli arbitri, Romano Vaccarella e Enrico Gabrielli. Non è esclusa la presenza dell’ad della Roma e numero uno di Italpetroli Rosella Sensi.
I rappresentanti di Unicredit sosterranno un’ipotesi di accordo che prevede il passaggio immediato degli asset principali di Italpetroli, compresa la As Roma, a Unicredit a copertura del debito, mentre potranno essere oggetto di trattativa tra le parti alcuni immobiliari della holding che potranno rimanere nelle mani dei Sensi. Questo accordo sancirebbe di fatto la fine di tutte le partite legali in corso.
Unicredit non si è mai spostata dalla sua posizione iniziale: rientrare il prima possibile dei debiti senza possibilitá di nuove proroghe o dilazioni. Dall’altra parte l’ostruzionismo della famiglia Sensi nel cedere l’asset di maggiore valore: la As Roma. La situazione di Italpetroli negli ultimi mesi si è notevolmente complicata anche dal punto di vista finanziario. I sindaci e i revisori contabili, la Bdo, sarebbero intenzionati a non approvare e certificare il bilancio 2009 della holding per mancanza di continuitá aziendale. Se non ci fosse la firma del collegio dei sindaci sul bilancio e la conseguente certificazione da parte dei revisori si correrebbe il rischio di dover portare i libri in Tribunale rischiando il fallimento. Ormai l’interaquestione Italpetroli va risolta. Siamo giá ai tempi supplementari.


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