Lecce-Roma 4-2, Luis Enrique contro la squadra

 Abbiamo toccato il punto peggiore della stagione“, ha detto Walter Sabatini dopo la pesante sconfitta di Lecce. L’ha ribadito Luis Enrique che ieri a Trigoria ha richiamato energicamente i suoi calciatori, rei secondo lui di scarsa personalità in alcune partite.

Nel faccia a faccia, il tecnico asturiano ha chiesto ai giocatori cosa non andasse, perché lui non si spiega la discontinuità della squadra, che lo segue una volta sì e una no.

Giocatori che avrebbe litigato nello spogliatoio del Via del Mare, fatto però smentito dalla società. Si vocifera di una frase di De Rossi rivolta a Lamela: “Ti sei ricordato presto che oggi si giocava una partita…“.

Livorno-Roma: Cosmi e Lucarelli, corsa sulla Lazio per restare in serie A

 Il tempo di voltare la testa: il Livorno lo trovi affossato in coda classifica dopo le prime gare di un campionato 2009/10 nel quale i labronici sembravano essere vittime predestinate. Nonostante il ritorno del fu “tenetevi il miliardo”, rimpatriato dopo un giro in Europa quantomeno eccentrico. Dall’Ucraina dello Shakhtar Donetsk a Parma. Dai ducali a Livorno. Piccoli e neppure tanto lunghi viaggi di lavoro per dare il tempo a Cristiano Lucarelli di andarli a prendere – stavolta sì – i miliardi. E tornare a respirare l’aria del porto, riprendere a duellare con Aldo Spinelli, da cui lo dividono milioni di dettagli. Il carattere, il modo di intendere il calcio, la maniera di percepire il Livorno. Forse la fede politica, che – fosse per Cristiano Lucarelli – forse lui, alla vigilia di Livorno-Roma sarebbe venuto volentieri nella Capitale, dove il centro-sinistra politico italiano sta manifestando dal pomeriggio. Spinelli, con ogni probabilità, no. Ma è altra storia.
LIVORNO 2009/10. Di certo, a riassumere la stagione del Livorno di quest’anno, ci sono i volti noti per la piazza di Lucarelli e Spinelli, oltre a quello nuovo di Serse Cosmi; a identificare i labronici che si preparano a sfidare la Roma, invece, una bella infermeria piena di calciatori indisponibili. Mancheranno in parecchi, nelle fila toscane: Bergvold, Tavano, Marchini, Pulzetti, Galante, Bernardini e Raimondi. Tutti con problemi fisici tranne quest’ultimo, che è squalificato. Forti della cabala, che ricorda quanto l’Armando Picchi sia campo minato per la Roma (che a Livorno non vince da sei anni), gli uomini di Cosmi hanno ancora negli occhi la gara d’andata – esordio in panchina del tecnico col cappellino sempre in testa – quando l’ex Ciccio Tavano (a cui, in ogni caso, non potrà riuscire il bis in virtù dell’assenza forzata) castigò la Roma e rinforzò la convinzione di Cosmi nella capacità del Livorno di salvarsi. Erano 62 anni che gli amaranto non sbancavano l’Olimpico.

Dal Livorno a Livorno, Roma da scudetto

 Da Il Corriere dello Sport:

Dal Livorno a Livorno, è tutta un’altra Roma. In pratica, da scudetto. E siete assoluta­mente autorizzati a fare qualsiasi gesto scara­mantico riteniate opportuno.
Però i numeri so­no numeri e i numeri relativi alle partite di cam­pionato intercorse dalla gara d’andata contro la squadra di Serse Cosmi (all’epoca all’esordio sulla panchina della squadra toscana) a questa di do­menica prossima, dicono in ma­niera incontrovertibile che la squadra di Claudio Ranieri è sta­ta la più brava di tutte, pure se è reduce da due pareggi, come ha rivelato uno studio del sito LAROMA24.IT.

Livorno-Roma: tabù Cosmi

 Da Il Tempo:

L’uomo del fiume naviga in brutte acque. E anche stavolta non potrà ascoltare la voce del cuore. Serse Cosmi tifa Roma ma quando la incontra non riesce ad intenerirsi. Anzi, diventa ancora più burbero. Non ha mai allenato una grande, eppure in undici precedenti di campionato contro i giallorossi è addirittura in vantaggio: quattro vittorie, altrettanti pareggi e appena tre sconfitte. «Caino» Cosmi ha ucciso la Roma anche in questa stagione. Nella gara di andata si era appena seduto sulla panchina del Livorno e ha esordito con una vittoria all’Olimpico, 0-1 grazie al gol dell’ex di Tavano, unica macchia nelle partite casalinghe di Ranieri. «Siamo stati bravi e fortunati – racconta Serse – a ottenere una vittoria figlia di una buona prestazione ma anche di situazioni che non abbiamo più ritrovato nelle partite successive».

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