Sensi – Unicredit: ecco il piano per il passaggio della Roma

 Ansa:

Italpetroli e UniCredit verso la stretta finale. L’accordo per la ristrutturazione del debito della holding della famiglia Sensi appare più vicino. E salvo colpi di scena la firma di una lettera d’intenti è attesa per giovedì sera. Si potrà così evitare il lodo e mettere le basi ad un piano di dismissioni da circa 400 milioni di euro (per rimborsare 325 milioni a UniCredit e 80 milioni a Mps) che passa in primis attraverso l’attesa vendita dell’As Roma.

Rosella Sensi: ultimatum dalla Banca

 Rosella Sensi, l’ultimatum è arrivato e ora si aspetta l’ultima parola. Secondo il Corriere della Sera il presidente della Roma deve accettare e firmare l’offerta della Banca, oppure andare allo scontro frontale:

«Il tempo degli avvocati è finito». Se a dirlo sono proprio i legali interessati, il conto alla rovescia può realmente iniziare. Tra relazioni e stesure, perizie e contro deduzioni, il negoziato, estenuante e ricco di colpi di scena, è giunto all’epilogo.
Sarà un fine settimana di passione, il più caldo e delicato per Rosella Sensi, che dovrà pronunciarsi in via definitiva sulla transazione proposta da Unicredit alla Compagnia Italpetroli, la holding di famiglia che controlla l’A.S. Roma, debitrice di circa 325 milioni di euro nei confronti dell’istituto di credito. Nell’ultimo incontro tenutosi ieri a Roma gli avvocati (Carbonetti e Di Gravio per Unicredit e Gambino-Conte, consulenti di Italpetroli) hanno completato il complesso lavoro di valutazione economica degli asset dei Sensi, sui quali esiste tuttora una divergenza.

Italpetroli-Unicredit: c’è l’accordo

Se Rosella Sensi non tornerà indietro nelle prossime quarantott’ore, la Roma avrà un nuovo padrone: la banca. Secondo il Corriere dello Sport è stato trovato l’accordo tra Unicredit e Italpetroli:

C’è l’accordo. E’ pronto, preparato e scritto dagli avvocati. Diciassette anni di storia sportiva potrebbero finire lunedì a mezzogiorno, davanti al conciliatore Cesare Ruperto, quando è attesa la firma delle carte che stabiliscono l’intesa “ amichevole” e la conseguente cessione della società di calcio. La banca poi cercherebbe di gestire il periodo di transizione in attesa di un nuovo proprietario.

Unicredit-Italpetroli: Lodo arbitrale sempre più probabile

 Ansa:

Si rafforza l’ipotesi di andare al lodo arbitrale tra la famiglia Sensi e UniCredit per dirimere la controversia sui 325 milioni di debiti della Italpetroli verso la banca di Piazza Cordusio. Secondo quanto riferito da più fonti, le parti sono ancora distanti sul prezzo e sulla struttura di un eventuale conciliazione,

Guadagnare tempo: la Sensi potrebbe mettere la Roma in fondo alla lista di beni da dismettere

 Dal sito della Signora in Giallorosso (www.lasignoraingiallorosso.it)

Il 2010 potrebbe essere l’anno dell’addio della famiglia Sensi alla Roma. Nell’ambito dell’arbitrato che sta vedendo protagonisti Italpetroli e Unicredit, si sarebbe preso atto dell’impossibilità di trovare compratori in tempi idonei e con modalità soddisfacenti per la maggior parte degli asset appartenenti alla compagnia petrolifera. Come se non bastasse, il valore complessivo di questi asset, pur non rilevato attraverso perizie richieste in seno al procedimento extragiudiziale, non sarebbe sufficiente a soddisfare i requisiti necessari ad escludere l’As Roma dal novero dei beni individuabili a garanzia del credito che le banche vantano nei confronti di Italpetroli.

Rosella Sensi si aggrappa alla Roma

 Da Leggo:

Toglietemi tutto, ma non la mia Roma. A poche ore dall’incontro decisivo con Unicredit il pensiero di Rosella Sensi è chiaro. Il fulcro della trattativa fra i legali di Italpetroli e quelli di Unicredit sarà proprio il passaggio dell’asset più importante e più amato dalla Sensi: l’As Roma. I legali delle due compagnie si incontreranno fra domani e giovedì per trovare un accordo che permetta a Cesare Ruperto di chiudere la questione già il 5 luglio prossimo, data dell’ultimo arbitrato, e che consenta alla Sensi di restare alla guida della Roma.

La Roma ad Unicredit: per la Sensi un ok doloroso

 Dal Messaggero:

Circa 200 milioni di differenza nella valutazione della Roma calcio. Oltre un centinaio sulle attività petrolifere. Senza contare il portafoglio immobiliare, tra Unicredit e Rosella Sensi ci sarebbe un divario superiore ai 300 milioni per arrivare a una conciliazione che risolva il contenzioso in piedi da anni sul rimborso dei debiti: 325 milioni a piazza Cordusio, oltre 80 a Mps più gli interessi.
Un punto sarebbe comunque emerso ieri nella riunione convocata presso il suo studio da Cesare Ruperto, presidente del collegio arbitrale della controversia: la Sensi sarebbe disponibile a passare la mano, e quindi, vendere il club giallorosso e gli altri beni di Italpetroli.

Arbitrato Italpetroli – Unicredit. E il compratore?

 Dal Corriere dello Sport:

Che fate, conciliate? Magari il discorso sarà più articolato e lungo, en­trerà maggiormente nei dettagli, farà qualche inciso più tecnico, ma la sintesi che farà il professor Cesare Ruperto, do­mani mattina, nel suo studio privato, ini­zio ore dodici, sarà que­sta: che fate, conciliate?

Rosella Sensi, serve un piano per il D-day

 Milano Finanza ripropone l’astioso dilemma societario: martedì 23 febbraio arriva il giorno del giudizio. Rosella Sensi, Italpetroli, A.S. Roma: altra data fondamentale per capire di che morte morire. Testuale:

Martedì 23 febbraio sarà il D-day per la famiglia Sensi, per la Compagnia Italpetroli e di conseguenza per le sorti della A. S. Roma. L’assemblea dei soci della holding dovrà prendere atto che il 2009 si è chiuso in perdita, dopo che già nel 2008 il rosso ammontava a 33 milioni. Gli azionisti quindi dovranno trovare una soluzione, magari valutando la ricapitalizzazione. Questo perché c’è il fondato rischio che il patrimonio della Italpetroli possa assottigliarsi anche alla luce del fatto che il capitale sociale ammonta a soli 50 milioni e sussistono tutte le premesse per l’applicazione dell’ex articolo 2446 del codice civile (abbattimento del capitale). I soci, Unicredit (49%) compresa, hanno ben presente che il tema non è solo quello della sostenibilità dei business (stoccaggio, immobiliare e calcio) ma soprattutto quello relativo ai presupposti della continuità aziendale. Tutto ciò, nonostante il fatto che la Roma, oggi seconda in classifica alle spalle dell’Inter, sia quasi sicura dell’accesso in Champions League, i cui diritti tv garantiranno incassi fondamentali per puntellare il bilancio. Ma ciò non basta a far fronte ai debiti accumulati nei confronti di Unicredit e Mps (400 milioni).

Italpetroli, perdite per 33 milioni di euro: convocata assemblea per legge

 L’articolo del Messaggero sulle perdite di Italpetroli e l’obbligo conseguenziale di convocare un’assemblea per prendere provvedimenti:

La Roma sogna il sorpasso dell’Inter in serie A. Ma sul piano societario l’Italpetroli deve fronteggiare una situazione patrimoniale delicata: le perdite hanno corroso il patrimonio per più di un terzo e, codice civile alla mano, bisognerà assumere decisioni conseguenti. Italpetroli, controllata al 51% dalla famiglia Sensi e al 49% da Unicredit, secondo quanto risulta a Il Messaggero, ha convocato l’assemblea dei soci per venerdì 12 con quattro punti all’ordine del giorno, tra i quali “l’esame della situazione patrimoniale della società al 30 novembre 2009, della relazione della stessa corredata dalle osservazioni del collegio sindacale e le deliberazioni ai sensi dell’art. 2446 del codice civile“.  In base alle carte disponibili aggiornate al 31 dicembre 2008, Italpetroli ha bruciato per perdite 33 milioni riducendo il capitale sociale, quindi, da 50 a 17 milioni.

Sensi-Unicredit: Zimatore potrebbe essere il terzo arbitro

 Da Il Tempo:

Si fa strada il nome di Attilio Zimatore, professore ordinario presso la facoltà di giurisprudenza della Luiss, per il ruolo di presidente del collegio arbitrale che dovrà dirimire il contenzioso tra i Sensi e Unicredit. La scorsa estate Zimatore era già stato individuato per l’incarico di supermanager di Roma 2000 (la subholding che controlla As Roma) ma le parti non si accordarono su altri aspetti e il «garante» non fu mai nominato.

Unicredit e Rosella Sensi: rapporto logoro ma nessun pignoramento azionario

Continua, e si arricchisce nei dettagli, la tenelovela societaria che coinvolge Unicredit e l’assetto societario giallorosso.
A spalancare i portoni della querelle nella quale sarebbero coinvolti Unicredit e Rosella Sensi ci aveva pensato, con un articolo di ieri, Libero, il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro a cui va il merito dell’anteprima (di cui vi abbiamo messo al corrente ieri mattina, ndr).
I vertici Unicredit non hanno commentato l’articolo ma si sono limitati ad una precisazione.
La vera notizia, tolte le ipotesi conseguenziali, è quella che riporta un’incrinatura nei rapporti tra la massima carica giallorossa e l’avvocato Roberto Cappelli, uomo Unicredit che ricopre un posto nel CdA capitolino.
A dettagliare la situazione ci pensa la Gazzetta dello Sport, alle cui fonti appare evidente che l’azione di pignoramento voluta da Unicredit non comprenda le azioni della Roma.
Articolo testuale:

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