Rapporto giocatori-Ranieri: la squadra è col tecnico

 Dal Romanista:

Dagli spogliatoi del San Paolo, adiacenti al campo, si sente lo scrosciare delle docce e il profumo del bagnoschiuma. Passando accanto a quello del Napoli c´è chi urla, chi si dà il cinque, chi già parla al telefono con la famiglia. Pochi metri più avanti c´è quello della Roma. Ed è solo silenzio. All´uscita facce tirate e volti scuri: De Rossi, l´unico con la borsa della Nazionale, si ferma a firmare autografi ai bambini, così come Lobont, Doni e i fratelli Burdisso. Nicolas è un pezzo di ghiaccio, si vede lontano un miglio che vorrebbe parlare e urlare tutta la sua rabbia – così come aveva fatto qualche minuto prima in campo – ma non lo fa.

Crisi Roma: la faccia triste di Totti

 Dal Corriere dello Sport:

Il digiuno e i mali della Roma sono le cause del suo periodo grigio. Francesco Totti ha poca voglia di scherzare, come fa di solito. Ormai il gol gli manca da una vita. Nelle partite ufficiali dal 9 maggio scorso (doppietta al Cagliari), in trasferta dal 1° maggio, gol a Parma. Non ha voglia di scherzare e anche il suo compleanno, festeggiato due giorni dopo la vittoria sull’Inter, non è stato un momento particolarmente felice.

Roma: ritorna la crisi

 Dal Corriere della Sera:

È finita tra gli «olé» di scherno del San Paolo. Come a Cagliari, come a Brescia. La Roma cade a Napoli dopo tredici anni e riprende la strada della mediocrità. I successi contro Inter e Cluj potevano far pensare a una crisi archiviata, ma sono i numeri – oltre a un gioco scadente come negli anni peggiori – a inchiodare Ranieri e la squadra alle proprie, pesanti, responsabilità. L’inizio fallimentare di stagione trova solo parziale spiegazione nelle cinque sconfitte in nove gare ufficiali maturate in altrettante trasferte tra Supercoppa, campionato e Champions League e che ora relegano i giallorossi al penultimo posto in classifica a un solo punto dal fanalino di coda Udinese.

Okaka: “Totti il nostro leader”

 Dal Romanista:

Sta ancora recuperando dall’infortunio all’anca rimediato in Nazionale Under 21, ma Stefano Okaka ha voluto comunque commentare il momento che sta vivendo la Roma. Jay Jay, una delle personalità più allegre dello spogliatoio giallorosso, è costretto a fare il tifo per i compagni dalla tribuna e ai microfoni di Sky fa il punto del periodo che stanno attraversando i giallorossi: «La Roma non è mai stata in crisi, è stato solo un periodo difficile», ha detto con sicurezza.

Riise: “Roma-Cluj? Io gioco sempre per vincere”

 Dal Corriere dello Sport:

«Io non gioco per giocare, io gioco per vincere». Per fortuna che al fianco di John Arne Riise, ieri, a Trigoria, non ci fosse il barone De Coubertin, ma Claudio Ranieri che quasi quasi se lo sarebbe abbracciato in pubblico. Certo è che il roscio norvegese non l’avevamo mai visto nè sentito così battagliero. E’ stato fuori dal gioco per tre settimane, troppo tempo per uno come lui che sarebbe disposto a giocare una partita al giorno, anzi a vincerne una ogni ventiquattro ore. Sabato l’Inter, ora sotto con il Cluj. CASCHETTO -L’uomo con il caschetto ora che è tornato non vuole più fermarsi. Convinto che ci sia ancora tutto il tempo per ché la Roma torni protagonista in Italia e in Europa. Lui è pronto: «Re sto convinto che questa squadra sia più forte di quella della passata stagione.

Roma, Vucinic: impossible is nothing

 I gol di Mirko Vucinic? Roba da “niente è impossibile”. L’ultima rete del montenegrino in occasione della sfida Roma-Inter è la conferma di quanto sostenuto. Da Il Corriere della Sera:

I tifosi della Roma, ormai, si sono abituati: sbaglia i gol facili e segna quelli che sembrano impossibili. Questo è Mirko Vucinic, prendere o lasciare. E a 27 anni da compiere il prossimo primo ottobre è difficile che in futuro possa cambiare. Tra le particolarità dell’attaccante montenegrino ce n’è anche un’altra, molto importante: gli piace fare gol alle milanesi. Su 37 gol in serie A con la maglia giallorossa, infatti, ne ha segnati 4 al Milan e 2 all’Inter. Quello di sabato sera, di testa in tuffo, con la Roma che non aveva ancora vinto una sola partita in stagione, è comunque uno dei più «pesanti» della sua carriera giallorossa.

Tanti auguri a Francesco Totti

 Dal Romanista:

Esistono giocatori più o meno bravi, campioni fortissimi, fuoriclasse ineguagliabili. Esistono oggi, ne sono esistiti nella storia del calcio, ne esisteranno domani. Francesco è al di là di questi paradigmi. Francesco è in una dimensione tutta sua. Francesco è la Roma (e Roma) come nessun altro mai. «Io vivo per la Roma», ha scritto ieri sul suo sito. Di una squadra, di una città, rappresenta l’anima profonda. Certo, è prima di tutto un giocatore sublime, perché interpreta il calcio nella sua essenziale semplicità, ciò che ne fa uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi. Ripercorrendo il film della sua straordinaria carriera si vede nitidamente come egli abbia nei piedi la luce divina dei Grandi.

Vucinic è fatto così: prendere o lasciare

 Dal Messaggero:

Prendere o lasciare, perchè lui è (ancora) fatto così. Genio e sregolatezza; capace di farti venir voglia di prenderlo a calci oppure di baciare dove cammina. Dipende da come si sveglia, dicono. Dipende da come gli va, maligniamo noi. Perché uno come lui potrebbe spaccare in due qualsiasi partita, portandola sempre dalla propria parte. Invece, lui ancora troppo spesso stenta a diventare eroe, anche se solo per una notte. Ci riesce a intermittenza, soprattutto quando lo assiste più l´ispirazione che la gamba. Un artista? Forse. Del resto, non è un´opera d´arte quel volo sotto la Sud per andare a colpire il pallone, appoggiando la testa sullo scarpino di Lucio pur di vedere Julio Cesar in lacrime e la propria gente in festa? Un gol bello, bellissimo. Indimenticabile.

Totti: “Per me conta solo la Roma”

 Dalla Gazzetta dello Sport:

«Mister, ci sono rimasto male perché volevo giocare ancora». Ore 10.40, spogliatoi di Trigoria, facce sgualcite dal sonno, Claudio Ranieri e Francesco Totti. Allenatore e capitano della Roma sono sbarcati presto al «Fulvio Bernardini». Prima del faccia a faccia per chiarire le ragioni — prevedibili — e la portata — da quantificare — del dissenso di Francesco quando sabato, al 76’ di Roma-Inter, è stato sostituito da Vucinic, giocatore e tecnico hanno avuto colloqui preliminari con la triade romanista: Pradè, Montali e Conti. Lui e Ranieri «La notte porta consiglio». Ranieri aveva chiuso così la conferenza stampa dell’Olimpico.

Roma-Inter, Vucinic: il genio è tornato

 Dalla Gazzetta dello Sport:

Ha mollato il pigiama. Sotto lo smoking, stavolta portava il costume. Quell’erba era così invitante, bagnata di rugiada, sembrava quasi un mare. Un tuffo nel verde, di testa, a occhi chiusi, per paura dell’impatto, macon la voglia di scoprire cosa c’era sotto. Come un bambino alla prima prova di coraggio. Un altro gol, un’altra corsa, un’altra dedica. Finalmente il pancione, ormai manca meno di un mese. L’ultima volta, a maggio, si notava appena. E il sogno può ripartire, ancora insieme, lui e la Roma, mano nella mano. Segnare, sognare Come fa quella splendida canzone di Rino Gaetano? Ecco. Negli ultimi mesi, Mirko Vucinic ha fermato il tempo, vissuto di solo passato, bruciato sopra un fuoco i ricordi ormai svaniti, mischiato le stagioni, i fiumi, i giorni, le parole, e sabato sera è tornato, ancora… insieme.

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