Flessione Roma, la cura si chiama Luca Toni

 Da Il Tempo:

Un paio di buone cose in quei 189 minuti giocati con la maglia giallorossa, vedi la doppietta al Genoa e quel gesto dell’orecchio che aveva già lanciato in orbita la fantasia dei tifosi sono ormai un ricordo lontano dopo il brutto ko proprio nella sfida contro la Juventus a Torino. Tre minuti poi quel problema al polpaccio destro che non gli ha consentito di giocare nemmeno un minuto assieme a Totti col quale voleva riformare la coppia-gol che portò la coppa del mondo in Italia dalla Germania.
Ma questo è il passato, adesso è il momento in cui si fanno i giochi e Ranieri deve poter contare su di lui già a partire da sabato sera contro il Milan. Evidente il segnale di stanchezza dei giallorossi che contro il Napoli hanno confermato l’inevitabile calo fisico già palesato nel doppio impegno di coppa. Serve ossigeno lì davanti nonostante Vucinic abbia dimostrato di poter tenere da solo il peso dell’interno attacco giallorosso sulle spalle: anche ma non per molto, ovviamente.

Juan: “Sono tornato ad alti livelli”

 Da Il Romanista

Nove mesi per tornare Juan. Duecentosettantasette giorni per sentirsi di nuovo in forma e dimostrare di essere il difensore che a Leverkusen guidava tutta la squadra, anche parlando poco. «Sono molto contento per come sto giocando, sono tornato ad alti livelli. Contro il Genoa ho giocato la mia ottava (settima in campionato, ndr) partita consecutiva, sono davvero contento».

Eccole le sue parole, in una delle rare volte in cui lo si sente parlare. Le ha dette alla Espn brasiliana: «Stiamo attraversando un periodo di forma fantastico, in queste partite abbiamo giocato benissimo imponendoci dai primi minuti. Siamo molto motivati e ci riesce tutto facile».

Roma, impatto Toni

 La Uefa celebra il ritorno al gol di Luca Toni, dopo la doppietta in giallorosso nella gara di ieri contro il Genoa vinta per 3-0 dalla Roma. Ecco l’articolo dal sito ufficiale (www.uefa.com) dell’organo amministrativo del calcio europeo:

I grandi bomber non digiunano troppo a lungo. Luca Toni di fame ne aveva parecchia: era il lontano 28 ottobre quando aveva fatto girare l’ultima volta la mano intorno all’orecchio, nella sfida di Coppa di Germania tra Eintracht Frankfurt e FC Bayern München. Domenica pomeriggio, contro il Genoa CFC, lo ha fatto due volte, festeggiando le prime reti con la maglia Giallorossa: segnare sotto la Curva Sud “è stato fantastico” per l’attaccante campione del mondo.
Lacuna colmata
“L’avevo detto a [Daniele] De Rossi che volevo fare l’orecchio sotto la Sud, la prima occasione è andata male, poi sono riuscito a far gol, sono contento, è andata bene”, ha commentato soddisfatto Toni dopo la doppietta rifilata a Marco Amelia, il portiere Rossoblù. Nella parte giallorossa della Capitale c’è davvero grande entusiasmo: la sensazione diffusa è che il litigio con Louis van Gaal e il conseguente sbarco a Roma dell’ex bomber del Bayern sia riuscito a colmare una lacuna nell’organico Giallorosso. “E’ l’attaccante che ci mancava”, ha ammesso Simone Perrotta.

Roma, è Champions League

 Da Il Messaggero:

Visto dall’Olimpico e adesso anche dal podio, l’inizio del girone di ritorno è meglio della fine di quello di andata. In particolare per Claudio Ranieri che, nella sua diciottesima gara delle venti di campionato fin qui giocate, fa il pieno di felicità: la Roma, umiliando il Genoa con un abbondante 3 a 0 per la sua settecentesima vittoria in serie A, diventa terza, gioca la più bella partita stagionale e sorpassa, oltre al Napoli, pure la Juventus, che nella primavera scorsa esonerò proprio il tecnico di San Saba e che sabato sera aspetta i giallorossi a Torino in una sfida già colma di significati e veleni.

Le pagelle di Roma-Genoa: Toni più che mai, Juan di un altro pianeta

 Le pagelle di Roma-Genoa:
Julio Sergio 5,5 – Un po’ spaesato. Respinge un tiro di Suazo, senza fidarsi del rimbalzo. E fa bene. Poi regala un angolo al Genoa con un mezzo svenimento. Prima di prodursi in un altro svarione, mancando la presa su un’uscita alta: fortuna che Riise ci mette una pezza. L’intervento più bello lo compie a gioco fermo.
Cassetti 6 – Sul 2-0, una sua leggerezza per poco non costa un gol. Per il resto gioca con caparbietà. Sfila dai piedi degli avversari diversi palloni. Difende e riparte. Nella misura che piace a Ranieri.
Burdisso 6,5 – Una prova rocciosa, come è nel suo stile. Tiene a bada prima Sculli, poi Fatic. Si integra bene con Juan. La Roma ha ragione di puntare all’acquisizione del suo cartellino.
Juan 7,5 – Una goduria vederlo giocare. Legge il gioco con quei secondi di anticipo, che fanno tutta la differenza del mondo. Si produce in giocate che infiammano al pari del dribbling di un numero dieci. E lì ti accorgi di quanto è grande, il brasiliano.
Riise 6 – Si propone in avanti di rado. Allontana a calcioni qualche palla di troppo. Dal punto di vista della concentrazione, però, è inappuntabile. Al pubblico piace così.
Pizarro 7 – Il cileno è una fabbrica di gioco. Qualche volta eccede nel dribbling, ma nove volte su dieci passargli il pallone equivale a metterlo in banca.Non accusa l’assenza di De Rossi, anche grazie al lavoro di Perrotta.

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