Bari-Roma: la Sud trasloca in Puglia per godersi ToTo. Cominciano i brividi

 Acquanne la vidue se marite, nonn’è amore, ma ié preddite. Quando la vedova si marita, non è amore ma prurito. Si dice a Bari, dove l’entusiasmo per la gara di sabato contro la Roma lievita lentamente. Ma cresce. La cornice di pubblico offerta dal San Nicola oscilla – seggiolino più seggiolino meno – intorno ai 50 mila spettatori. Contribuisce anche il capoluogo pugliese: non sarà record di incassi ma a far da contrappeso all’esodo giallorosso ci penseranno i 40 mila sostenitori dei Galletti che, sulla scia dell’entusiasmo che si respira nella Capitale, hanno cominciato a far la fila al botteghino. Discorso opposto per Roma, dove la smania la si respira dal minuto successivo al triplice fischio della sfida contro l’Inter.
VIA CRUCIS.
Una settimana di passione, attesa, frenesia, fibrillazione, ansia. Via Crucis pasquale con la marcia verso Bari. Cominciata con il sostegno di settanta persone nel primo giorno d’allenamento e proseguita a suon di analogie con il 2001, incitamento e striscioni. Quello dedicato a Rosella Sensi “onore a te” dalla maggioranza silenziosa che invitava al contempo i contestatori (Curva Sud?) della prima ora a uscire allo scoperto. Gli auguri riservati a Mexes nel giorno del compleanno; la pronta replica della Curva Sud che, nel sollecitare (la maggioranza silenziosa?) gli anonimi a svelare un volto hanno indicato la via da percorrere. Uniti fino alla fine (“sappiamo quando contestare”). Negli eccessi di gioia, nel fermento costante, nella tensione delle polemiche ci sta l’adrenalina tipica della speranza. Una carica emotiva che è coincisa con la corsa al biglietto.

Bari-Roma: invasione giallorossa come nel 2001

 Da Il Tempo:

Segni del destino. Il palo di Milito al 95’ e la trasferta di Bari che riporta alla mente l’invasione romanista del 2001 al San Nicola. Era il 20 maggio, la Roma due giornate prima aveva rimontato la Juventus a Torino e viaggiava a vele spiegate verso il suo terzo scudetto: sugli spalti dello stadio pugliese c’erano quasi 30mila tifosi giallorossi sui 33mila paganti.
La storia si ripete. Oltre diecimila i romanisti pronti a partire dalla Capitale sabato prossimo verso Bari, complice la Pasqua alle porte e un entusiasmo alle stelle dopo la notte magica dell’Olimpico.

Tutti i numeri ed i colpi di Totti

 Francesco Totti è tornato. Se ne sono accorti i diecimila pugliesi ieri all’Olimpico, se ne sono resi conto i tifosi della Sud, così come gli undici di Ventura, il portiere Gillet (4 reti subite in carriera dal numero 10 giallorosso) e, forse, anche Marcello Lippi. Dopo la prova da one man show di ieri pomeriggio Francesco ha portato a 187 le sue reti in serie A. Superato un bomber di razza come Gabriel Batistuta all’ottavo posto della classifica dei dieci marcatori più prolifici di sempre, ora il capitano punta il prossimo obiettivo: Giuseppe Signori, ad una rete di distanza. Poi sarà il turno di Baggio, quinto nella speciale competizione con 205 gol, Meazza, Altafini, Nordhal fino a raggiungere il leader Piola (con 274 reti). Dopo 45 giorni di inattività dovuta al recupero dell’infortunio subito nella partita contro il Napoli – con conseguente operazione –, sono bastati ventuno minuti a Totti Francesco, nato a Roma il 27 settembre 1976, per riproporre tutto il suo repertorio balistico contro la difesa meno battuta della Serie A. Assist, colpi di tacco, rigore, calcio di punizione ed un gioiello di sinistro dopo una coordinazione perfetta che solo i grandi campioni sanno fare.

Julio Sergio: “Non mi sento inferiore a nessuno e voglio rimanere a Roma”

 Julio Sergio, dopo l’ottima prova disputata contro il Bari, è intervenuto a Teleradio stereo: “In questi tre anni non è stato facile, mi chiedevo sempre cosa fosse giusto fare, però alla fine ho deciso di rimanere perche pensavo, prima o poi, di avere un’ opportunità. Ho pensato di andare via, ma non aver mollato mi ha ripagato. Artur? C’era una gerarchia, ho sempre avuto un ottimo rapporto con Spaletti, lo ringrazio, però mi chiedevo sempre perchè non giocassi. Mi sono sempre impegato alla stessa maniera. Voglio continuare a lavorare e cercare di giocare il più possibile. Il primo che mi ha osservato fu Zago, che poi sfruttò gli ottimi rapporti con la Roma: ha parlato con Conti e Pradè, ai quali devo moltissimo, e ha concretizzato il mio trasferimento a Roma. Doni è scontento? E’ normale, tutti vogliamo giocare. Bisogna avere rispetto, io ho atteso 3 anni lavorando tanto per la squadra, dando sempre il mio contributo: continueremo su questa strada.

Julio Sergio: “Ho pensato di andare via, ora sto bene e posso ancora migliorare”

 Il portiere brasiliano Julio Sergio, dopo la bella prova di ieri pomeriggio contro il Bari, è  intervenuto a Centro Suono Sport: “Certe volte in passato mi chiedevo cosa succedeva. Ho pensato anche di andare via, ma la mia famiglia sta bene qui, ho un buon rapporto con i compagni. Sono molto felice per me in questo momento, devo continuare a lavorare tanto. Con Spalletti avevo un ottimo rapporto, non capivo perché non mi faceva giocare però c’erano anche altre persone che dovevano dire qualcosa come ad esempio l’allenatore dei portieri. Totti fa la differenza dalla prima partita che ha fatto da professionista, io ho giocato con Diego, Robinho ed Elano e non erano come Totti che può cambiare la partita da solo. Il rinnovo? Io in tre anni non ho mai giocato, ho cominciato da poco. Spero di rinnovare ma c’è tempo”.

Roma-Bari 3-1, la rassegna stampa è tutta per Totti

Il giorno dopo Roma-Bari, la rassegna stampa dei giornali e solo ed esclusivamente un giudizio e un’analisi inerente a Francesco Totti, per il quale è diventato difficile perfino spendere aggettivi. Dallo starordinario allo stratosferico, ecco come i giornali hanno raccontato l’ennesima giornata da fenomeno del capitano giallorosso. Per Il Corriere dello sport: “I soliti detrattori si sono interrogati in settimana su quali fossero le condizioni del capitano, a ventisette giorni dall’intervento al ginocchio. Chissà come tornerà in campo, si sono chiesti scettici gli stessi opinionisti che in questi mesi hanno giudicato troppo oneroso il suo contratto. Totti è tornato come quando si è dovuto fermare. Doppietta al Napoli nell’ultima partita giocata, il 4 ottobre, tripletta al Bari ieri. Adesso condivide il primo posto nella classifica dei cannonieri con Di Natale, ha scavalcato Milito, a segno sabato. Ha scavalcato anche Gilardino e Pazzini, i due centravanti dell’ultima Nazionale ai quali insidia prepotentemente il posto in vista del Mondiale. Se Totti sta bene non c’è match. E Lippi lo sa. Totti è capocannoniere avendo giocando la metà delle partite. Numeri incredibili”.
Il Messaggero:

Roma-Bari, 90′ in Curva Sud: tributo a Flora Viola

Flora Viola rimane un personaggio amato e indimenticabile. Roma ne ha celebrato la vita e la Curva Sud, in occasione della gara tra giallorossi e Bari, ha voluto ricordarla fino alla fine. L’articolo è tratto da Il Romanista in edicola oggi:

Le pagelle di Roma-Bari: Totti frantuma porta e scettici

 Julio Sergio 7,5 – Tre parate decisive nei primi quarantacinque minuti di gioco: prima ipnotizza Barreto, poi vola per smanacciare una potente conclusione di Langella, quindi di nuovo su Barretto compie a terra l’intervento più difficile. Nel secondo tempo si oppone due volte a Koman. Andreolli lo tradisce in occasione del gol. Doni a guardare in panchina: oggi è lui il titolare. Se continua così, lo sarà anche domani.
Burdisso 6 – Si adatta al ruolo di terzino. Soffre talvolta le incursioni di Langella. E’ impeccabile, però, quando deve stringere al centro.
Andreolli 5 – Si fa infilare da Barreto nel primo tempo senza battere ciglio. I fraseggi palla a terra lo mettono un po’ in difficoltà. Di testa, invece, fa centro: ma nella porta sbagliata.
Mexes 6,5 – Energico quanto basta, intercetta più volte le verticalizzazioni degli avversari. E’ tornato a miscelare fisico e tecnica. Nelle dosi giuste.
Riise 6 – Senza infamia e senza lode. Il tridente lo costringe a sganciarsi poco. Svolge i compiti difensivi in maniera non sempre impeccabile. Sufficienza striminzita.
Perrotta 6,5 – Un martello. Su e giù tra centrocampo e attacco. Rincorre gli avversari anche in difesa. Il tridente non può prescindere dai suoi polmoni.

Ranieri: “Totti stratosferico. Io egoista: Lippi non lo chiamare”

 Le dichiarazioni di Claudio Ranieri nel dopo-gara di Roma-Bari:
LA PARTITA“Primo tempo bello, giocato da entrambe le squadre. Noi abbiamo preso un palo in avvio, poi Bertagnoli ha salvato il risultato. Totti lo ha cambiato totalemente. Nel secondo tempo loro hanno continuato a giocare, mentre noi ci siamo fermati. Capisco che eravamo sopra di tre gol, ma io avevo detto ai ragazzi che gli avversari non avrebbero mollato. Invece ci siamo persi, non siamo più stati concentrati. I tre gol c’hanno fatto male. Loro hanno meritato la rete. Analogie con la partita contro la Fiorentina? No, lì siamo stati più concentrati. Oggi non abbiamo tenuto palla, nel secondo tempo non abbiamo giocato. In un certo senso Bertagnoli ha gelato il risultato, Totti lo ha confezionato. La prima mezzora, però, è stata stratosferica. Un plauso ai nostri tifosi per il ricordo di Flora Viola: è stato molto suggestivo”.
TOTTI“Non riesco a trovargli un aggettivo. Al terzo gol ho detto: ‘roba dell’altro mondo; mamma mia, ma come ha fatto?’ Quando gioca, tutti i compagni ne traggono beneficio, mentre gli avversari hanno paura.  Di campioni ne ho avuti tanti, ma quello che ha fatto Francesco è qualcosa di stratosferico e se lo merita tutto. Per noi era troppo importante riaverlo in campo. Non mi aspettavo una prestazione così, forse neanche lui se l’aspettava: eravamo d’accordo che mi avrebbe fatto un cenno quando si sarebbe sentito stanco. In realtà l’ho sostituito per fargli ricevere l’applauso del suo stadio”.

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