Acquanne la vidue se marite, nonn’è amore, ma ié preddite. Quando la vedova si marita, non è amore ma prurito. Si dice a Bari, dove l’entusiasmo per la gara di sabato contro la Roma lievita lentamente. Ma cresce. La cornice di pubblico offerta dal San Nicola oscilla – seggiolino più seggiolino meno – intorno ai 50 mila spettatori. Contribuisce anche il capoluogo pugliese: non sarà record di incassi ma a far da contrappeso all’esodo giallorosso ci penseranno i 40 mila sostenitori dei Galletti che, sulla scia dell’entusiasmo che si respira nella Capitale, hanno cominciato a far la fila al botteghino. Discorso opposto per Roma, dove la smania la si respira dal minuto successivo al triplice fischio della sfida contro l’Inter.
VIA CRUCIS. Una settimana di passione, attesa, frenesia, fibrillazione, ansia. Via Crucis pasquale con la marcia verso Bari. Cominciata con il sostegno di settanta persone nel primo giorno d’allenamento e proseguita a suon di analogie con il 2001, incitamento e striscioni. Quello dedicato a Rosella Sensi “onore a te” dalla maggioranza silenziosa che invitava al contempo i contestatori (Curva Sud?) della prima ora a uscire allo scoperto. Gli auguri riservati a Mexes nel giorno del compleanno; la pronta replica della Curva Sud che, nel sollecitare (la maggioranza silenziosa?) gli anonimi a svelare un volto hanno indicato la via da percorrere. Uniti fino alla fine (“sappiamo quando contestare”). Negli eccessi di gioia, nel fermento costante, nella tensione delle polemiche ci sta l’adrenalina tipica della speranza. Una carica emotiva che è coincisa con la corsa al biglietto.
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Da Il Tempo:
Francesco Totti è tornato. Se ne sono accorti i diecimila pugliesi ieri all’Olimpico, se ne sono resi conto i tifosi della Sud, così come gli undici di Ventura, il portiere Gillet (4 reti subite in carriera dal numero 10 giallorosso) e, forse, anche Marcello Lippi. Dopo la prova da one man show di ieri pomeriggio Francesco ha portato a 187 le sue reti in serie A. Superato un bomber di razza come Gabriel Batistuta all’ottavo posto della classifica dei dieci marcatori più prolifici di sempre, ora il capitano punta il prossimo obiettivo: Giuseppe Signori, ad una rete di distanza. Poi sarà il turno di Baggio, quinto nella speciale competizione con 205 gol, Meazza, Altafini, Nordhal fino a raggiungere il leader Piola (con 274 reti). Dopo 45 giorni di inattività dovuta al recupero dell’infortunio subito nella partita contro il Napoli – con conseguente operazione –, sono bastati ventuno minuti a Totti Francesco, nato a Roma il 27 settembre 1976, per riproporre tutto il suo repertorio balistico contro la difesa meno battuta della Serie A. Assist, colpi di tacco, rigore, calcio di punizione ed un gioiello di sinistro dopo una coordinazione perfetta che solo i grandi campioni sanno fare.
Julio Sergio, dopo l’ottima prova disputata contro il Bari, è intervenuto a Teleradio stereo: “In questi tre anni non è stato facile, mi chiedevo sempre cosa fosse giusto fare, però alla fine ho deciso di rimanere perche pensavo, prima o poi, di avere un’ opportunità. Ho pensato di andare via, ma non aver mollato mi ha ripagato. Artur? C’era una gerarchia, ho sempre avuto un ottimo rapporto con Spaletti, lo ringrazio, però mi chiedevo sempre perchè non giocassi. Mi sono sempre impegato alla stessa maniera. Voglio continuare a lavorare e cercare di giocare il più possibile. Il primo che mi ha osservato fu Zago, che poi sfruttò gli ottimi rapporti con la Roma: ha parlato con Conti e Pradè, ai quali devo moltissimo, e ha concretizzato il mio trasferimento a Roma. Doni è scontento? E’ normale, tutti vogliamo giocare. Bisogna avere rispetto, io ho atteso 3 anni lavorando tanto per la squadra, dando sempre il mio contributo: continueremo su questa strada.
Il portiere brasiliano Julio Sergio, dopo la bella prova di ieri pomeriggio contro il Bari, è intervenuto a Centro Suono Sport: “Certe volte in passato mi chiedevo cosa succedeva. Ho pensato anche di andare via, ma la mia famiglia sta bene qui, ho un buon rapporto con i compagni. Sono molto felice per me in questo momento, devo continuare a lavorare tanto. Con Spalletti avevo un ottimo rapporto, non capivo perché non mi faceva giocare però c’erano anche altre persone che dovevano dire qualcosa come ad esempio l’allenatore dei portieri. Totti fa la differenza dalla prima partita che ha fatto da professionista, io ho giocato con Diego, Robinho ed Elano e non erano come Totti che può cambiare la partita da solo. Il rinnovo? Io in tre anni non ho mai giocato, ho cominciato da poco. Spero di rinnovare ma c’è tempo”.

Julio Sergio 7,5 – Tre parate decisive nei primi quarantacinque minuti di gioco: prima ipnotizza Barreto, poi vola per smanacciare una potente conclusione di Langella, quindi di nuovo su Barretto compie a terra l’intervento più difficile. Nel secondo tempo si oppone due volte a Koman. Andreolli lo tradisce in occasione del gol. Doni a guardare in panchina: oggi è lui il titolare. Se continua così, lo sarà anche domani.
Le dichiarazioni di Claudio Ranieri nel dopo-gara di Roma-Bari: