Juan: “Il gol mi mancava, con la Roma in stagione non sono riuscito a segnare”

 Dal Romanista:

Solo chi non lo vede giocare tutte le domeniche con la maglia numero 4 della Roma può rimanere stupito dallo straordinario Mondiale che sta disputando Juan. Il difensore giallorosso della Seleçao dopo il gol che ha spianato la strada alla vittoria contro il Cile è finito su tutte le prime pagine brasiliane, che lo hanno riscoperto leader di una squadra che più passano i giorni e più rafforza la propria candidatura per la vittoria finale. E il merito non è solo dei gol di Luis Fabiano o delle giocate di Kakà, ma anche di Juan che ha letteralmente chiuso tutti i varchi davanti a Julio Cesar. Contro il Cile due giorni fa ha segnato il suo ottavo gol con la maglia della Seleçao, ma la curiosità è che la metà li ha realizzati proprio contro la squadra di Isla e Sanchez, con la quale deve avere un conto aperto.

Times: “Tottenham, 9 milioni per Baptista”

 Dal Romanista:

Se l’Italia piange, il Brasile ride. Oggi alle 16 a Durban la Seleçao di Carlos Dunga scende in campo senza pensieri contro il Portogallo di Cristiano Ronaldo. Poche ansie, perché la qualificazione agli ottavi è già in cassaforte. Resta da decidere al massimo il primo posto del girone. E alcune delle risate del Brasile potrebbero arrivare fino a Roma. Perché nell’undici di partenza di oggi, complice la squalifica di Kakà, ci sarà Julio Bapstita, ovveroquello che per Dunga è il sostituto naturale del giocatore del Real Madrid. Ieri nell’ultimo allenamentosi è fermato a lungo a provare la sua specialità, i calci piazzati, nella speranza di confermarsi portafortuna di questa squadra. Forse è proprio per questo che Dunga lo ha convocato nonostante la stagione negativa alla Roma.

Baptista: Portogallo-Brasile può essere la giusta vetrina

 Dal Romanista:

L’occasione ideale. Per la gioia sua e, di riflesso, della Roma. Domani pomeriggio, alle 16, il Brasile affronta il Portogallo e a Julio Baptista sarà affidato il compito di sostituire Kakà, espulso dopo la sceneggiata di Keita nella partita contro la Costa d’Avorio. Si tratta di una grande possibilità per la Bestia, all’esordio da titolare nel Mondiale. Ma si tratta anche di una grande possibilità per la Roma che spera in una buona prova – magari con gol – di Julio per poterlo poi vendere a un prezzo maggiore. Che Baptista non rientri più nei piani di Trigoria, si sa. È stato lui stesso ad ammetterlo nei giorni scorsi, dicendo: «Non so se resterò alla Roma. Ranieri non mi ritiene adatto al suo gioco».

De Rossi: “Un onore giocare in Nazionale, il calcio italiano è un pò malato”

 Dal Romanista:

Due giorni di riposo, insieme a Gaia e nella sua Ostia. Così Daniele De Rossi ha ricaricato le batterie in vista del Mondiale sudafricano, che da oggi entra ufficialmente nel vivo. Ieri sera, da Malpensa, Daniele, insieme a tutto lo staff azzurro, si è imbarcato sul volo per Johannesburg: il morale è buono, la voglia di confermarsi campioni del mondo è tanta. Tantissima. Anche se sarà difficile. De Rossi lo ha confermato al quotidiano spagnolo Marca che, in collaborazione con l’Adidas (suo sponsor tecnico) lo ha intervistato insieme ad altri fenomeni come Messi, Gerrard e Kakà. «Siamo i campioni del Mondo e tutte le squadre giocano contro di noi mettendoci una marcia in più. Vincere questo Mondiale significherebbe migliorare quanto fatto in Germania, ma noi ci proveremo». Lui è uno dei punti di forza della Nazionale di Lippi e nonostante venga da una stagione logorante è pronto a ripartire: «Gli stimoli ci sono, come sempre quando si indossa la maglia dell’Italia. Giocare in azzurro, per me, è sempre stato affascinante.

Roma: Simplicio, l’amico di Kakà

 Dal Romanista:

San Paolo, Brasile, metà Anni 90. Sui campi di allenamento delle giovanili della società che porta il nome della città sgambettano tanti calciatori in erba che sognano di sfondare nello sport nazionale brasiliano. Tra loro ci sono tre elementi che ci riusciranno e che in quei momenti di crescita fisica, tecnica e umana cementano un’amicizia che dura ancora: Kakà, Julio Baptista e Fabio Simplicio. Insieme davano vita ad un centrocampo con i fiocchi nelle giovanili del San Paolo. Insieme sono stati promossi in prima squadra al termine della deludente stagione 1998-99, quando la società cedette in blocco l’intero centrocampo composto da Marcelinho, Vagner (quello che giocò anche nella Roma di Zeman), Edmilson e Beto proprio per dar spazio ai giovani.

Totti: “Campionato inimmaginabile. Ranieri super”

 Ecco l’articolo settimanale di Francesco Totti sulle pagine de Il Corriere dello Sport. Il capitano giallorosso dice la sua sul campionato e sullo sprint scudetto:

Nessuno poteva immaginare un campionato come questo. Con tante sorprese, tante novità. A cinque giornate dalla fine nessuna squadra può avere la certezza di aver conseguito i propri obiettivi. Questo rivaluta il nostro calcio che spesso viene criticato, ma che in questo momento ci sta regalando forti emozioni. All’inizio del torneo, con il trasferimento di grandi campioni come Ibrahimovic e Kakà all’estero si prevedeva un campionato meno spettacolare, ma così non è stato. E’ cresciuto il valore di tanti calciatori che già giocavano in Italia e questo ha portato a un livello di spettacolo più elevato. I giocatori di tecnica e fantasia sono sempre quelli che fanno la differenza. La Samp con Cassano e il Palermo con Miccoli lo testimoniano e stanno lottando per il traguardo della Champions League.

Nel 2008 gli arbitri tolsero il 4° scudetto romanista

 Da Il Romanista:

“La differenza l’hanno fatta un paio di mesi nei quali l’Inter su dieci partite ne ha vinte nove e tutti quanti sapete perché. Possiamo fare tutti i buonismi del mondo, tanto tra qualche anno nessuno se lo ricorderà”. Diciotto maggio 2008, Daniele De Rossi tuona così negli spogliatoi di Catania urlando a tutta Italia attraverso le telecamere di Sky i motivi per cui la Roma non ha vinto uno scudetto che avrebbe strameritato. Aveva ragione al 100 % Daniele, o meglio al 99, perché in realtà tutti si ricordano cosa è successo in quella stagione. I romanisti sicuramente.

Ranieri: “Milan, la Roma può batterti”

 Claudio Ranieri ci ha preso gusto. E dopo un ruolinoi di marcia assolutamente invidiabile – ancora imbattuto in campionato – il tecnico testaccino ha tutta l’intenzione di continuare a collezionare risultati utili. Intervenuto ai microfoni di Roma Channel, ha parlato della gara che vedrà contrapposta la formazione capitolina ai rossoneri di Leonardo, che non stanno vivendo un periodo felice.
Il Milan, infatti, paga in maniera evidente la partenza di Ricardo Kakà e una campagna acquisti per nulla azzeccata, visto che gli innesti volti al rafforzamento della rosa non hanno certo brillato (eccezion fatta per Thiago Silva, acquisto dello scorso anno il cui debutto con il club di via Turati è avvenuto ad inizio stagione 2009/10).

Bayern Monaco e Wolfsburg si contendono Simone Perrotta

 E’ fuori discussione che a fare la parte del leone in questo mercato estivo siano i club spagnoli e inglesi. Mentre mezza Italia guarda con occhio preoccupato alla Spagna, che dopo aver accaparrato le prestazioni di Kakà tramite il Real Madrid potrebbe smantellare mezza Inter portando via Ibrahimovic (che è, appunto, mezza Inter da solo), un’altra parte della penisola deve stare vigile e attendere quel che si muove Oltremanica e in Baviera.

Pensiamo ovviamente alla Roma che, dopo aver incassato dagli inglesi del Manchester United l’offerta di 18 mln di euro per Mirko Vucinic (francamente al di sotto del potenziale che il giocatore vale, ovvero una cifra che si aggira intorno ai 30 mln di euro), è alle prese con l’ennesimo forte interessamento nei confronti di un altro pezzo grosso della storia recente dei giallorossi. Il Bayern Monaco, infatti, è uscito allo scoperto manifestando più di un apprezzamento per Simone Perrotta.

Il trentaduenne centrocampista alle dipendenze di Luciano Spalletti, in procinto di partire fino a che il mister di Certaldo non ha rinnovato la propria fiducia alla società decidendo di restare sulla panchina della Roma, era stato fonte di interesse della Fiorentina, il cui dirigente Pantaleo Corvino non ha mai nascosto di apprezzare in maniera particolare (e con lui Cesare Prandelli) il modo di giocare di Perrotta, utile agli schemi viola tanto quanto lo è stato per quelli della società capitolina.

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