Chievo-Roma, il vice-Riise è Paolo Castellini

 Dal Romanista:

«Odio restare fuori». Ma, di fronte agli infortuni, anche John Arne Riise deve alzare bandiera bianca. Purtroppo non è neppure la prima volta in stagione.

A settembre, a bloccarlo era stato il colpo alla testa rimediato in allenamento con la nazionale norvegese e che ne aveva condizionato lo stato di forma. Ben più grave quello rispetto al problema muscolare alla coscia che gli impedirà di essere in campo a Verona contro il Chievo. Per quella che nelle sue intenzioni doveva essere la partita della rivincita dopo la brutta prestazione contro il Palermo. «Non ho giocato bene – ha spiegato John sul suo blog – e volevo rifarmi col Chievo. Purtroppo non ci potrò essere. Dalle analisi fatte è stato confermato che dovrò saltare la partita di questo week end, ed è una cosa che odio!». Out, ma per quanto? «La durata dello stop è ancora piuttosto incerta. E’ un infortunio leggero, ma spesso voglio rientrare troppo in fretta dopo le lesioni. C’è il rischio che possa saltare anche la partita di Champions con il Cluj. L’obiettivo è quello di esserci con il Bari (sempre che si giochi, ndr), ma è importante non correre rischi inutili.

Parma-Roma: Castellini torna a casa

 Da Il Romanista:

Questa è casa sua. Se oggi Ranieri decidesse di schierarlo tra i titolari, Paolo Castellini avrebbe l´opportunità di tornare a calpestare un´erba amica. Parma è stata una scommessa vinta. Anzi, di più. Parma è stata la porta che gli ha aperto un portone. Dimmi cos´è la Roma? Adesso Paolo lo sa. Ma lo sa grazie a quelle 129 partite di gialloblù vestite. Parma per Castellini è l´occasione di dimostrare che lui vale di più di quel ruolo un po´ antipatico di vice-Riise. Non deve essere bello sentirselo dire ogni volta: “Salve, sono Castellini”, “Ah sì, il vice- Riise…”. Dai, non è il massimo. Quassù non lo ritenevano una ruota di scorta. A Parma gli diedero un´occasione quando c´era chi lo dava ormai per finito. Per l´età? Macché. Per un infortunio devastante. È il 13 ottobre 2004. Un mercoledì. Castellini, che in estate ha accettato il trasferimento al Betis Siviglia, in allenamento sente il ginocchio destro fare crac. La risonanza magnetica conferma le prime impressioni del giocatore. Paolo si lesiona tutto, cartilagine e legamenti. Di fatto, l´avventura spagnola del terzino termina quel giorno. Formalmente, invece, durerà fino all´estate del 2006, quando il Betis lo svincolerà. Ma il treno, a volte, non passa una volta sola.

Roma, la difesa è indifendibile

 Da Il Corriere della Sera:

Diciassette reti subite in nove gare ufficiali. Undici in sei, contando solo il campionato, anche se il dato numerico è fortemente condizionato dalla grandinata di Cagliari. La media sfiora i due gol a partita e lascia pensare a un cedimento strutturale. Di più, un autentico crollo. Mentre nell’ambiente Roma si dibatte sul modulo tattico che faciliti la coesistenza degli attaccanti, il problema più pressante è il fallimentare rendimento del pacchetto arretrato – l’ultimo della serie A – che colloca la squadra giallorossa al penultimo posto in classifica con la miseria di cinque punti all’attivo.

Castellini: il portafortuna di Ranieri

 Dal Romanista:

Paolo Castellini, trentuno anni, terzino sinistro. Contro il Cluj ha giocato al posto di Riise (giustamente tenuto a riposo precauzionale) e non ha demeritato, fornendo una prestazione in linea con il suo abituale rendimento: sufficienza piena, raramente insufficiente. Una sicurezza, dunque, uno di quei giocatori sempre da 6 in pagella che fanno le fortune di ogni allenatore. Ranieri sapeva che poteva contare su di lui perché lo aveva già avuto con se nella mezza stagione sulla panchina del Parma (da febbraio a maggio 2007) e per questo lo ha rivoluto anche alla Roma. «Ho tre competizioni da fare, Castellini mi serve, lo conosco bene», disse il mister nel corso della trattativa e il giocatore arrivò alla Roma in prestito con diritto di riscatto fissato a due milioni di euro. Ma nell’esordio di Cagliari le cose non sono andate per il verso giusto, visto che si è infortunato dopo neanche un  quarto d’ora.

Brescia-Roma: ballottaggio Cicinho-G. Burdisso

 Dal Romanista:

Come se non bastasse la delusione per la mancata vittoria contro il Bologna, Ranieri dovrà fare i conti anche con i nuovi infortuni di Cassetti e De Rossi, che ieri hanno lasciato il campo anzitempo costringendo il tecnico a due cambi forzati. Il difensore ha avuto un problema muscolare, un risentimento al flessore della coscia destra, e difficilmente ce la farà a recuperare per il Brescia, anche perché si gioca tra 48 ore. Oggi saranno valutate le sue condizioni, ma le speranze di vederlo in campo al Rigamonti sono davvero poche. Qualche speranza in più per De Rossi, che ieri ha preso una botta al ginocchio e ha un ematoma. Se non avvertirà dolore, mercoledì sarà a disposizione. Se invece non dovesse farcela è pronto Brighi.

Roma-Inter, Riise: “Voglio esserci”

 Dal Romanista:

Il Vichingo è tornato. John Arne Riise si riprende la Roma. Ieri all’Olimpico, oggi a Trigoria, dopo aver sostenuto ancora altri esami. Perché nessuno vuole correre rischi: né il giocatore stesso, né ovviamente la società. Arriva allo stadio quando manca ancora un’ora all’inizio della partita: jeans, maglietta rosa, scarpe da ginnastica, un po’ più magro rispetto a 20 giorni fa, ma con la solita tempra, come ha modo di vedere anche il presidente Rosella Sensi, la prima a salutare Riise all’Olimpico. Lo spavento, comunque, c’è stato ed è stato anche tanto, come conferma a chi lo ferma per una foto o un autografo che lui concede sorridendo sempre a tutti. Si accomoda in tribuna, davanti a Greco e Castellini, subito dietro Ilary e Malisa, la moglie di Di Vaio.

Roma, cosa non ha funzionato

 Post Cagliari-Roma. L’analisi di quel che non ha funzionato in casa giallorossa prova a rendicontarla Il Corriere della Sera:

Farà più fracasso la caduta del Milan a Cesena o il capitombolo della Roma a Cagliari, sommersa da 5 gol come, in campionato, non succedeva dal 3 maggio 1999, Roma-Inter 4-5, ai tempi di Zeman. Verrebbe da dire «buona la seconda» per una serie di particolari che, conoscendo la piazza romana e romanista, fanno presagire che sarà molto difficile resettare la batosta e ripartire. Primo punto: il cambio di Francesco Totti, al 25′ del primo tempo, quando la Roma era ridotta in 10 per l’espulsione di Nicolas Burdisso, autore di un fallo di rara violenza su Daniele Conti, costato 30 punti di sutura al capitano del Cagliari e un rigore chiarissimo alla Roma. Un cambio, con il fratellino minore proprio di Burdisso, che ci ha riportato alla mente quello che Arrigo Sacchi, sulla panchina della nazionale ai Mondiali di Usa ’94, fece in Italia-Norvegia dopo 23′, quando fu espulso Pagliuca e il c.t. sostituì Roberto Baggio, che uscì sibilando «Questo è matto». Non risulta che Totti l’abbia detto, pensato chissà. A Sacchi andò benissimo, perché l’Italia battè la Norvegia 1-0. A

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