Roma: scatta l’operazione Bari

 Da La Gazzetta dello Sport:

Cena fuori consentita sabato sera, ma senza esagerare. Ammessi tete-à-tete, gruppi di tre o quattro persone, non di più. Grandi tavolate considerate eccessive. Se proprio insistete, una capatina in discoteca. Ma la domenica in famiglia, a riposo. Ottimi cinema, teatro, musei, parco con i bimbi, tv in salotto. Consentita pure la visione di Milan-Lazio, ieri sera. Ma al fischio finale, subito a letto. Oggi si ricomincia. Anzi, «comincia la settimana più importante della stagione— dice un dirigente —, quella in cui dovremo confermarci». Scelte di vita Entusiasmo tutto sommato contenuto. Caroselli sì, ma senza bloccare la città.

Burdisso se la gode: “Serata speciale”

 Checchè ne dica la tradizione più recente, stavolta lo Special One è stato lui. Nicolas Burdisso, capace di mostrare in una volta sola ai nerazzurri il lusso che si sono permessi di non vedere. Ovvero, le qualità del difensore argentino, a questo punto giallorosso fuori e dentro. Da Il Corriere dello Sport:

Non aveva mai giocato contro l’Inter, la società che ha ancora la proprietà del suo cartellino. Per lui è stata una partita particolare, averla vinta ancora di più: «Per me è stata una serata speciale, conclusa nel migliore dei modi perché abbiamo battuto un’Inter fortissima. Ora siamo a un solo punto di distacco, crediamoci sempre di più.

Pizarro e Burdisso, stessa tratta: SudAmerica, Milano, Roma

 David Pizarro e Nicolas Burdisso hanno solo scelto tempi differenti per effettuare lo stesso tragitto: SudAmerica, Milano, Roma. Fino ad essere due punti fermi della società giallorossa che, proprio dall’Inter ne ha ottenuto i cartellini (definitivo quello del cileno, in prestito quello dell’argentino). Da La Gazzetta dello Sport:

Comunisti! Allora, erano ancora in parecchi. Maggio 1991. In Italia, nasceva Rifondazione Comunista. Tre mesi prima il Congresso di Rimini aveva sciolto il Pci e dato vita al Pds. L’Urss viveva gli ultimi giorni di vita: il golpe estivo avrebbe defenestrato Gorbaciov e portato al potere Eltsin. Fu per un compagno della Mordovia, terra di torba e laghi nella Russia occidentale, il signor Alexey Spirin, che Inter e Roma, inedite rivali, litigarono. In quel maggio 1991 le due squadre si giocarono la coppa Uefa, che allora era una cosa seria. L’Inter era uno squadrone (campione d’Italia due anni prima), la Roma una bella meteora (quella coppa fu un’avventura esaltante). L’andata si giocò a San Siro, i nerazzurri misero le mani sul trofeo con un rassicurante 2-0. L’arbitro Spirin concesse all’Inter un rigore inesistente, Ettore Viola, primogenito di Dino appena scomparso, denunciò: «Mi avevano offerto Spirin per 150.000 dollari, rifiutai. Lo ha comprato l’Inter».

Roma-Inter: Ranieri contro Mourinho

 Da Il Tempo:

Ogni confronto, quale sia il peso sugli interessi di classifica, diventa una sorta di rimpatriata tra vecchi amici, la rivalità diventa un fattore positivo per i tifosi che amano lo sport.
Non dimenticherà, il popolo romanista, le note di Venditti echeggiare nella maestosa cornice di San Siro, dopo una Coppa Italia vinta sul campo dei nerazzurri: che continuavano a collezionare scudetti sul campo, dopo quelli che gli impicci di Moggi e soci le avevano consegnato a titolo gratuito.

Roma-Inter, Burdisso: “Sono giallorosso, vinco io”. Pizarro: “Si vince con la palla a terra”

 David Pizarro e Nicolas Burdisso, ex interisti (anche se l’argentino è in prestito a Roma) hanno parlato della sfida scudetto di domani all’Olimpico: Da Il Romanista:

Il regista David Pizarro, cileno, all’Inter per due stagioni senza grandi soddisfazioni, è uno abituato alla regia: dirige, gestisce gli attori, decide a chi destinare il pallone, come comandare il gioco. Dunque, intervistato dalla rivista ufficiale della Roma, annuncia con decisione la sua manovra anti-Inter: «Le squadre così forti bisogna attaccarle, togliendogli il pallone e giocando palla a terra. Noi abbiamo nel dna queste caratteristiche, oltre a tanta tecnica, e usandole abbiamo messo spesso in difficoltà l’Inter in questi anni. Ci proveremo anche domani, dovremo dare il massimo, questo è certo, ma abbiamo le armi per batterli».
Sembra un proclama di guerra, magari un po’ spavaldo. «Ma la Roma è uno dei club più importanti dell’Italia: per blasone e qualità della nostra squadra dobbiamo guardare avanti e puntare allo scudetto». Bene, bravo, bis.

Roma-Inter: Juan si riprende la difesa

 Da Il Romanista:

Due soli allenamenti attendono la truppa giallorossa prima della sfida stellare con l’Inter, per c’è già la certezza di un Olimpico sold out. Ranieri ha appena 48 ore per decidere le strategie e la formazione da opporre alla capolista, ma dovrebbe comunque avere le idee già abbastanza chiare. Un recupero importante sarà quello di Juan, costretto a saltare la trasferta di Bologna in quanto squalificato per cumulo di cartellini gialli.
Il forzato stop imposto dal giudice sportivo ha permesso al centrale brasiliano di recuperare un po’ di energie fisiche e mentali.

Bologna-Roma: torna Mexes

 Da Il Romanista:

Avanti col tridente delle meraviglie. Sembra essere questa, in vista della trasferta di Bologna, l’intenzione di Ranieri. Nell’ambito della parte tattica dell’allenamento di ieri, il penultimo prima di partire per la città delle Due Torri, Claudio Martello ha provato nella stessa formazione una linea a tre con Taddei a destra, Vucinic a sinistra e Menez alle spalle di Luca Toni. Jeremy, straordinario protagonista sabato sera contro l’Udinese, dovrebbe essere preferito a Perrotta.
SuperSimo tra l’altro è in diffida e un nuovo cartellino giallo lo costringerebbe a restare in tribuna all’Olimpico, sabato sera quando arriverà l’Inter. Quella che scenderà sul rettangolo verde del Dall’Ara, sarà dunque una Roma spiccatamente votata all’offensiva: un mix di fantasia e concretezza, con il Principe di Niksic e il Numero Uno a formare uno straordinario tandem.

Roma, Ranieri: difesa a rapporto

 Da Epolis:

Difesa a rapporto. Il reparto su cui la Roma di Ranieri aveva costruito la sua scalata traballa pericolosamente. Nell’ultimo mese, senza vittorie (l’ultima in Roma-Catania dello scorso 21 febbraio), ha incassato otto reti in quattro partite. Con una media, tra Panathinaikos, Napoli, Milan e Livorno, di due gol per volta. Tre nell’ultima apparizione in Europa League, due al San Paolo, zero contro i rossoneri e tre al Picchi. Meglio cambiare rotta in fretta.
Ranieri
, dopo aver rivisto in continuazione la registrazione di Livorno-Roma, ha deciso di parlarci sopra con i difensori. Ieri, a Trigoria, è iniziato il “ripasso” dei meccanismi andati a farsi a benedire nelle ultime settimane.

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