Flessione Roma, la cura si chiama Luca Toni

 Da Il Tempo:

Un paio di buone cose in quei 189 minuti giocati con la maglia giallorossa, vedi la doppietta al Genoa e quel gesto dell’orecchio che aveva già lanciato in orbita la fantasia dei tifosi sono ormai un ricordo lontano dopo il brutto ko proprio nella sfida contro la Juventus a Torino. Tre minuti poi quel problema al polpaccio destro che non gli ha consentito di giocare nemmeno un minuto assieme a Totti col quale voleva riformare la coppia-gol che portò la coppa del mondo in Italia dalla Germania.
Ma questo è il passato, adesso è il momento in cui si fanno i giochi e Ranieri deve poter contare su di lui già a partire da sabato sera contro il Milan. Evidente il segnale di stanchezza dei giallorossi che contro il Napoli hanno confermato l’inevitabile calo fisico già palesato nel doppio impegno di coppa. Serve ossigeno lì davanti nonostante Vucinic abbia dimostrato di poter tenere da solo il peso dell’interno attacco giallorosso sulle spalle: anche ma non per molto, ovviamente.

Mondiali 2010, Lippi: “Nesta non ci sarà; Totti e Toni, nulla di nuovo”

 Marcello Lippi in conferenza stampa da Coverciano fa da apripista all’amichevole che mercoledì vedra contrapposte Italia-Camerun. Dichiarazioni importanti in vista dei prossimi Mondiali 2010 in Sudafrica: la prima, Alessandro Nesta non ci sarà; la seconda, nulla di nuovo riguardo Francesco Totti.
NESTA E TOTTI. “Posso dire in maniera definitiva che Alessandro Nesta non verrà. Per una serie di motivi ha spiegato che non se la sente di tornare. Dispiace perchè gli ho spiegato che avrei voluto un suo ritorno anche perchè è in credito con la Nazionale. Rispetto naturalmente la sua decisione. Non ho parlato di e con Francesco Totti“.

Nazionale, Ranieri o Prandelli: Lippi ha già il successore?

Inevitabile, a questo punto, parlare dei due: Claudio Ranieri e Cesare Prandelli. Non solo per quanto bene stanno facendo nelle rispettive figure professionali di allenatori della Roma e della Fiorentina, ma anche per il fatto che entrambi sono stati accostati in maniera evidente alla Nazionale italiana.
Più di un addetto ai lavori ci vede – in Ranieri e Prandelli – il prossimo commissario tecnico azzurro: i due hanno sviato la domanda nella conferenza stampa della vigilia di Fiorentina-Roma ma sanno benissimo quanto reale sia l’ipotesi che possano trovarsi a guidare la nostra Nazionale.
Ce ne parla La Gazzetta dello Sport:

Gilardino avverte Toni: “Voglio il Mondiale da titolare”

Alberto Gilardino, in realtà, Fiorentina-Roma non vede l’ora di giocarla. Non solo perchè l’ultimo ricordo è senza dubbio positivo (la vittoria dello scorso nno per 4-1 con tanto di doppietta per il bomber ex Milan) ma anche per mettere in chiaro con la concorrenza ogni tipo di gerarchia: perchè l’Azzurro fa gola a tutti e la Nazionale è, specie con il Mondiale alle porte, il non plus ultra degli obiettivi. Fare gol alla Roma significherebbe, in un colpo solo, lanciare un messaggio agli italiani, a Marcello Lippi, a Luca Toni (l’attaccante che proprio Gilardino ha dovuto rimpiazzare dopo la cessione di Toni al Bayern Monaco). E, ovviamente, aiutare la Fiorentina a portare avanti la rimonta verso il quarto posto. Dalle pagine de Il Messaggero:
Caro Luca, non mi spaventi. Alberto Gilardino lo dice con il sorriso ma con gli occhi del leone. Niente sfida nella sfida con Toni domani, ma una tensione lunga mesi quella che si prospetta nella marcia che porta al Mondiale.
“E’ normale che Luca punti ad un posto in azzurro e ad un ruolo da protagonista, con lui ho un ottimo rapporto e come lui ho segnato sedici reti in Nazionale. Ma non mi spaventa”. Chiaro il messaggio, dunque: Gilardino sogna e vuole un posto da titolare in Sudafrica.
“In questi mesi farò il massimo con la Fiorentina e poi è normale che ambisca ad un ruolo da protagonista al Mondiale”.
Sulla sua strada, però, anche Amauri e c’è sempre il caso Cassano, piombato con forza anche a Firenze.

Perrotta: alla Juve in bianco e nero, alla Roma un mondo a colori

Simone Perrotta, la Juventus, la Roma. Il ragazzo si farà, gli avrebbe cantato Francesco De Gregori se l’avessse visto, a ventun anni, quando approdo nella Juventus in seguito a una operazione di mercato condotta da Luciano Moggi, che acquisto il centrocampista dalla Reggina per una cifra di poco inferiore ai quattro miliardi di lire. Un articolo apparso sul Corriere dello Sport di stamane richiama alla memoria quel contesto: “Perrotta giocava da interno, fece solo cinque partite in campionato. Fu penalizzato anche dal servizio militare, ma Lippi non lo vedeva molto“. Suo allenatore, in quel periodo, fu Marcello Lippi, lo stesso tecnico che poi ne ha riconosciuto qualità e quantità. Al punto da ritenerlo un calciatore fondamentale per l’Italia, al punto da fargli vivere l’emozione indimenticabile dei Mondiali del 2006. Perchè, con il passare degli anni, Perrotta è cresciuto e ha saputo farsi trovare pronto nelle occasioni che più contano. Ancora il quotidiano:

Juventus: Marchisio, Sissoko e Candreva per fermare la Roma

Giovane, fresca, ambiziosa e con la voglia di scrollarsi di dosso la negatività del periodo: Ciro Ferrara si affida ai ragazzi e, per la sfida tra Juventus e Roma, pare deciso a schierare un centrocampo “ragazzino”, nel quale Momo Sissoko (25 anni compiuti ieri) è il tassello più anziano.
Assieme a lui, la mediana sarà preservata da Claudio Marchisio e Antonio Candreva.
Tuttosport ne svela i dettagli:

Juventus-Roma, Amauri vuole tornare a fare gol

La punta brasiliana della Juventus, Amauri, è fermo a quattro reti in campionato. Una media che non fa onore a un campione acquistato dai bianconeri proprio per risolvere il problema gol e che continua a vivere momenti di cali di forma evidenti. Si è parlato con insistenza di un suo approdo in Nazionale italiana, ma pare ovvio che per solleticatìre le attenzioni di Marcello Lippi, Amauri debba riprendere quel feeling speciale con la posrta avversaria. Lui, che non va in rete da tre mesi, ci proverà già stasera contro la Roma, consapevole di giocarsi, da qui alla fine della stagione, sia la chiamata in Azzurro che la permanenza alla Juventus. A illustrare in maniera dettagliata la vicenda, un articolo apparso stamane sulle pagine de La Gazzetta dello Sport:

L’avversaria: Juventus post Calciopoli, nè scudetto nè Champions. Obiettivi di stagione: Coppa Italia, Europa League (!)

L’enigma Juventus imperversa in questo 2010 appena abbozzato. Lontano anni luce dalle favole a lieto fine che ne hanno costruito la storia sportiva – a suon di vittorie e trofei alzati al cielo, cuciti sul petto – il presente del club più glorioso d’Italia è più nero che bianco, quasi a prolungare il purgatorio di una società a cui mancano come il pane successi e traguardi raggiunti. Il dopo Calciopoli della squadra di proprietà della famiglia Agnelli, che ha avuto nel compianto Gianni il massimo esponente dirigenziale, ha offerto ai tifosi della Vecchia Signora una sola gioia – simbolicamente importante ma da cui trarre scarso giovamento – legata all’immediata promozione in serie A (ottenuta sul campo nel 2006/07) dopo la retrocessione in B decretata a tavolino (a seguito di sentenza della Commissione di Appello Federale in merito ai fatti oggetto dello scandalo del calcio italiano del 2006 che declassò la Juventus dal 1º al 20º posto del campionato 2005-06 mandandola in serie B per la prima volta nella storia del club).

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