Verdone: “De Rossi? Eccezionale, Adriano può essere l’uomo giusto”

 Dalla Gazzetta dello Sport:

Una puntata che mancava, quella che lega insieme la futura Roma di Ranieri e l’attuale Italia di Lippi. Con Carlo Verdone a dirigere, e commentare: da gran regista, anche fuori dal set. «Non mi perdo una partita della Nazionale, ovviamente. Ma, neanche le notizie estive che girano intorno alla Roma».
Partiamo dal nuovo acquisto, Adriano.
«Beh, lui potrebbe essere l’uomo giusto, quello che ci manca. Noi abbiamo bisogno di un centravanti di sfondamento: ma deve entrare in forma, perdere10 chili, e disciplinarsi molto, altrimenti diventa un centravanti di affondamento».
Con lui, la squadra è completa
? «Alla Roma manca uno che faccia gol di testa, e di potenza. Che stia lì davanti, pronto a metterla dentro.

Lippi: “Contento per il gol di De Rossi; è un giocatore importante”

 Marcello Lippi, a distanza di quasi 24 ore, torna a parlare della partita di ieri dell’Italia con il Paraguay e tesse le lodi di Daniele De Rossi autore del gol del pareggio: “Contro il Ghana avevamo rischiato di più mentre ieri praticamente il Paraguay non ha mai passato la trequarti.  Forse sono loro che ci hanno rispettato troppo, perchè hanno fatto una partita molto di attesa. Certo, potevamo segnare di più. Sono contento per il gol di De Rossi. Mi ha fatto piacere vederlo giocare bene perchè è un giocatore importante”.

Italia-Paraguay, De Rossi: nessuno come te

 Dal Romanista:

La sua immagine più bella non è quella dell’esultanza. Neanche l’abbraccio con Pepe o il testa a testa con Gattuso, subito dopo il gol. Nemmeno la scivolata che consegna all’Italia il pareggio contro il Paraguay è bella e intensa come la faccia di De Rossi al 39’: Alcaraz ha appena segnato «un po’ anche per colpa mia», l’Italia è sotto, il Mondiale inizia in salita per gli Azzurri. La tv inquadra Cannavaro e Chiellini, guardano verso le tribune. Poi l’occhio della telecamera si posa su Daniele: il suo sguardo è fisso verso il centro del campo. Di fronte o accanto a lui non c’è nessuno, ma lui urla lo  stesso: «Daje».

De Rossi: giallorosso Mondiale

 Dal Romanista:

Si riparte. Comincia oggi la rincorsa dell’Italia al quinto titolo di campione del Mondo. Daniele De Rossi, unico romanista dei 23 giocatori portati in Sudafrica da Marcello Lippi, va a caccia di quello che sarebbe uno storico bis. E forse è proprio lui tra i 9 reduci della Germania, quello che ci tiene di più a fare il bis. Perché nella notte di Berlino è brillata anche la sua stella con quel rigore da “e mo buttace i guanti” che ha folgorato Barthez. Eppure quattro anni fa a Danielino è mancato qualcosa, colpa dell’espulsione per la gomitata a McBride che lo ha fatto essere un po’ meno protagonista. Stavolta sarebbe diversa, perché il centrocampista giallorosso in questa Nazionale partita con tante incertezze è un pilastro, una sicurezza.

De Rossi: “Un onore giocare in Nazionale, il calcio italiano è un pò malato”

 Dal Romanista:

Due giorni di riposo, insieme a Gaia e nella sua Ostia. Così Daniele De Rossi ha ricaricato le batterie in vista del Mondiale sudafricano, che da oggi entra ufficialmente nel vivo. Ieri sera, da Malpensa, Daniele, insieme a tutto lo staff azzurro, si è imbarcato sul volo per Johannesburg: il morale è buono, la voglia di confermarsi campioni del mondo è tanta. Tantissima. Anche se sarà difficile. De Rossi lo ha confermato al quotidiano spagnolo Marca che, in collaborazione con l’Adidas (suo sponsor tecnico) lo ha intervistato insieme ad altri fenomeni come Messi, Gerrard e Kakà. «Siamo i campioni del Mondo e tutte le squadre giocano contro di noi mettendoci una marcia in più. Vincere questo Mondiale significherebbe migliorare quanto fatto in Germania, ma noi ci proveremo». Lui è uno dei punti di forza della Nazionale di Lippi e nonostante venga da una stagione logorante è pronto a ripartire: «Gli stimoli ci sono, come sempre quando si indossa la maglia dell’Italia. Giocare in azzurro, per me, è sempre stato affascinante.

Marchisio-“Roma Ladrona”, Lippi: “Mandarlo via? Ma per favore”

 Dal Romanista:

La difesa arriva nel tardo pomerggio, quando ormai il danno è fatto. E non è neanche troppo convincente. Claudio Marchisio non si presenta davanti a microfoni e taccuini, ma affida al suo procuratore alcune scarne frasi per chiudere – o almeno così pensa lui – il caso: «Nessuna parola offensiva, semplicemente ero fuori tempo con la banda e il mio labiale può essere sembrato non in sintonia con l’inno». Punto. Fine. E pazienza se una città intera si sente offesa da quel “Roma Ladrona” procunciato sulle note dell’inno di Mameli. Caso chiuso. Come dicono anche Lippi e Cannavaro, che lo difendono: «È un bravissimo ragazzo. Non ha detto certe cose».

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