Julio Sergio: “Scudetto e rinnovo”

 Da Il Romanista:

Magari sarà solo un caso. Ma da quando Julio Sergio Bertagnoli si è ripreso i guanti di primo portiere, la Roma non ha più perso. Uno 0-0 al rientro con il Milan, un 3-3 a Livorno, i successi in casa per 4-2 sull’Udinese e per 2-1 sull’Inter, più il 2- 0 al Dall’Ara sul Bologna. Magari sarà un caso. O magari no. Perché, al di là delle parate, qui è una questione di fiducia. Quella che Julio infonde alla sua difesa.

Conti a Sky: “Ranieri ha risolto i problemi di Spalletti”

 Il giorno dopo Roma-Inter è un pienone di complimenti e onoreficenze nei confronti dei calciatori giallorossi a cui va il merito enorme di aver riaperto un campionato considerato chiuso fino a qualche giornata fa. Il tempo per smaltire la sbornia di gioia non si è ancora esaurito ma Bruno Conti, intervenuto in mattinata su Sky Sport ha rimarcato più di un elemento decisivo nella rimonta capitolina.
SCUDETTO.Ci crediamo anche perchè siamo reduci da una gara meravigliosa e da un concentrato di emozioni uniche. L’Inter è avanti a noi un punto, dovrà saperselo gestire al meglio perchè i ragazzi hanno voglia di coltivare il sogno e farlo diventare realtà“.

Roma, si gioca tutto all’Olimpico

 Da Il Romanista:

Il fortino adesso scricchiola un po’, anche se il 6 marzo ha retto persino agli assalti del Milan – primo pareggio interno in Serie A -, quando non era affatto scontato. Ecco perché sabato con l’Udinese andrà difeso e coccolato da tutti i romanisti. Gli stessi di Roma-Milan? Magari. Perché l’Olimpico non è solo l’unico luogo al mondo dove ti senti amico anche se non ci conosciamo, dove quando segna la Roma in Curva puoi rotolare per cinque file ma mica ti fai male, dove quando c’entri da bambino è come una magia che ti strega e t’innamora dei suoi colori.
L’Olimpico di questa Roma, di questa creazione di Ranieri, è la sorgente dei nostri desideri. È l’alcova dove è stata concepita questa classifica da sballo. Qua all’Olimpico non si passa. Sotto la collina di Monte Mario ci siamo presi 34 punti su 42, vincendo 11 gare su 14. Come noi nessuno mai, in questo campionato.

Roma, 5 volte senza De Rossi e Pizarro in 4 anni

 Da Il Romanista:

Sabato, contro l’Udinese, sarà la prima volta che in questa stagione la Roma dovrà fare a meno della coppia formata da De Rossi e Pizarro. Ma l’assenza di Capitan Futuro e del Pek è pressoché un inedito negli ultimi quattro anni, visto che in 205 partite ufficiali sono appena cinque le volte in cui i giallorossi hanno dovuto rinunciare a entrambi.
L’ultima risale a quasi un anno fa e precisamente al 21 marzo del 2009 quando all’Olimpico è venuta la Juve di un certo Claudio Ranieri. Allora il tecnico testaccino non avrebbe mai pensato che quasi 365 giorni dopo sarebbe stato lui a doversi preoccupare di dover sostituire i due pilastri del centrocampo giallorosso, anche perché in quell’occasione ha senz’altro beneficiato di questa doppia assenza.

Spalletti: “Roma, la mia pelle: giallorossi, vincete lo scudetto!”

 Da La Gazzetta dello Sport:

«Una sera sono passato all’Ermitage. Sono rimasto qualche minuto a guardare incantato la facciata del Museo. Mia moglie Tamara e i miei due figli arriveranno a San Pietroburgo la prossima settimana. E la prima tappa sarà la visita all’Ermitage. Voglio vivere a 360˚ quest’avventura». Arriva da lontano la voce di Luciano Spalletti. Mac’è elettricità nelle sue parole. Il campionato russo è pronto a partire. «Qui è tutto diverso. Cinque squadre di A hanno campi in sintetico. Per effettuare alcune trasferte serviranno 5 ore di volo e convivere con tre ore di fuso orario. Potrà capitare di giocare sulla neve oppure ai 40 gradi di Rostov. Devo andare avanti?».
Prego.
«Spesso scenderemo in campo alle undici di mattina. Il campionato russo sembra la Nba».
C’è il problema della lingua.
«Ho già imparato una decina di parole. Quelle che mi servono dentro lo spogliatoio».
Si esibisca.
«Harasciò vuol dire “bene”. Il mio russo si spinge fino ad “allenati bene”, “muoviti bene”. Per fortuna la parola gol è uguale in tutto il mondo».
Ha imparato a dire «vincere»?

Dal Livorno a Livorno, Roma da scudetto

 Da Il Corriere dello Sport:

Dal Livorno a Livorno, è tutta un’altra Roma. In pratica, da scudetto. E siete assoluta­mente autorizzati a fare qualsiasi gesto scara­mantico riteniate opportuno.
Però i numeri so­no numeri e i numeri relativi alle partite di cam­pionato intercorse dalla gara d’andata contro la squadra di Serse Cosmi (all’epoca all’esordio sulla panchina della squadra toscana) a questa di do­menica prossima, dicono in ma­niera incontrovertibile che la squadra di Claudio Ranieri è sta­ta la più brava di tutte, pure se è reduce da due pareggi, come ha rivelato uno studio del sito LAROMA24.IT.

Livorno-Roma: tabù Cosmi

 Da Il Tempo:

L’uomo del fiume naviga in brutte acque. E anche stavolta non potrà ascoltare la voce del cuore. Serse Cosmi tifa Roma ma quando la incontra non riesce ad intenerirsi. Anzi, diventa ancora più burbero. Non ha mai allenato una grande, eppure in undici precedenti di campionato contro i giallorossi è addirittura in vantaggio: quattro vittorie, altrettanti pareggi e appena tre sconfitte. «Caino» Cosmi ha ucciso la Roma anche in questa stagione. Nella gara di andata si era appena seduto sulla panchina del Livorno e ha esordito con una vittoria all’Olimpico, 0-1 grazie al gol dell’ex di Tavano, unica macchia nelle partite casalinghe di Ranieri. «Siamo stati bravi e fortunati – racconta Serse – a ottenere una vittoria figlia di una buona prestazione ma anche di situazioni che non abbiamo più ritrovato nelle partite successive».

Spalletti, l’esordio in Russia si avvicina: “Zenit, lotta con me”

 L’esordio di Luciano Spalletti nel campionato russo si avvicina. Sabato lo Zenit affronterà il Krilia Sovietov. Il tecnico di Certaldo è pronto: “E’ chiaro che il campionato russo per me è qualcosa di totalmente nuovo e sono ben consapevole che ci sono delle differenze con l’Italia: temperature diverse, maggiore contatto fisico. Naturalmente questo può influenzare gli eventi in campionato, ma come ho già detto, la cosa più importante è che lo Zenit sia una squadra unita e mostri bel calcio“.

Julio Sergio: “Amo la Roma, con i compagni fiducia reciproca”

 Da terzo portiere a titolare indiscusso. Quella di Julio Sergio è una favola. Una favola che l’estremo difensore giallorosso racconta a Il Corriere dello Sport:

Julio Sergio, sabato ha ripreso il posto in squadra. Superati i problemi? “Si, fisicamente sto bene, durante la partita non ho avvertito nessun fastidio, ho una settimana di allenamenti per migliorare”.
Ogni tanto ha a che fare con qualche problema muscolare.
“Non giocavo da tre anni, forse dipende da questo. Sono professionista dal 1997, prima non avevo avuto infortuni muscolari. Prima di venire alla Roma avevo fatto un intervento al ginocchio per un crociato, l’unico infortunio grave della mia carriera”.
Titolare dopo tre anni da terzo portiere. Una storia un po’ strana no?
“Ci sono cose che succedono solo a Roma. Sono felice di quello che ho fatto, voglio fare ancora di più, sempre meglio, per arrivare a certi livelli”.

Pizarro: “Roma? Spingiamo. Voglio aiutare il Cile”

 Da La Gazzetta dello Sport:

«Io non mi interesso di politica, ma mi batto per i diritti umani e per la solidarietà. Ora voglio spendere le mie energie per aiutare il Cile a risollevarsi dal terremoto del 27 febbraio». David Pizarro è un uomo fiero. Un figlio del popolo, legatissimo al suo popolo.
Che cosa farà per il suo Cile?
«Oggi apro un conto per raccogliere donazioni da destinare alla ricostruzione. Si chiama Urgencia terremoto Cile».
L’iniziativa per il Cile non è la prima per Pizarro: dove nasce la sua cultura dell’impegno?
«Ho mangiato molta merda per arrivare. Sono fortunato perché so giocare a calcio, ma oltre il campo c’è la vita».
Voleva fare il pescatore.
«Papà lavora al porto, ma mamma voleva che studiassi e assecondò la mia passione per il calcio».
Pizarro uomo squadra della Roma, Cossu fresco di debutto in nazionale: è la rivincita dei «piccoletti». «I più grandi calciatori della storia non superano l’1,70: Maradona, Baggio, Pelé. Contano le capacità, non i centimetri».
Pizarro è così unico che Ranieri in allenamento gli fa utilizzare un «fratino» bianco e gioca con tutte e due le squadre.
«Non mi era mai capitato.

Roma, senza tifosi una sola vittoria

 Da Il Romanista:

Spalletti lo ripeteva spesso: «Abbiamo bisogno dei nostri tifosi». Impossibile dargli torto. Non è una questione d’amore, non bisogna essere romanisti per dirlo. Parlano i numeri. La scorsa stagione, quando in panchina sedeva il sor Lucio, per nove volte i romanisti non sono potuti andare in trasferta: con Genoa, Juventus, Bologna, Catania, Napoli, Reggina, Atalanta, Sampdoria e Cagliari. Il risultato? Una sola vittoria. Un 3-0 al San Paolo con i gol di Mexes, Juan e Vucinic.
Il resto? Poco o nulla. Senza romanisti al seguito, nella stagione 2008/09 la Roma di Spalletti ha raggranellato complessivamente 7 punti su 27. Non è stato un problema solo romanista. Andando a confrontare i risultati delle trasferte “con tifosi” con quelle dove il Viminale ha deciso la chiusura del settore ospiti, è emerso un dato inquietante. Senza tifosi al seguito, è crollata la percentuale di risultati utili.

Ghini: “Plauso a Montali, obiettivo Champions”

 L’attore Massimo Ghini è stato intervistato da Il Romanista. Ecco le parole del tifoso vip giallorosso:

Che effetto ti ha fatto vedere settantamila persone all’Olimpico? «Qualcosa che non vedevo da anni. Con quell’atmosfera che ti riconcilia con l’andare allo stadio in tutta tranquillità. Penso a me, che ci vado con i miei figli: Lorenzo, che ha 16 anni, e ormai va da solo, in curva Sud, con gli amici. E Leonardo, che ne ha 13 e viene invece con me in tribuna. Anche se non so ancora per quanto. Sabato mi ha colpito anche il senso di sportività. Senza nessun isterismo. In uno stadio dedicato esclusivamente al divertimento. Un fatto importante, rispetto alla violenza che arriva dall’esterno, dove tutto è spesso motivo di delusione o grande tensione.

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