Pizarro: “Roma? Spingiamo. Voglio aiutare il Cile”

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 Da La Gazzetta dello Sport:

«Io non mi interesso di politica, ma mi batto per i diritti umani e per la solidarietà. Ora voglio spendere le mie energie per aiutare il Cile a risollevarsi dal terremoto del 27 febbraio». David Pizarro è un uomo fiero. Un figlio del popolo, legatissimo al suo popolo.
Che cosa farà per il suo Cile?
«Oggi apro un conto per raccogliere donazioni da destinare alla ricostruzione. Si chiama Urgencia terremoto Cile».
L’iniziativa per il Cile non è la prima per Pizarro: dove nasce la sua cultura dell’impegno?
«Ho mangiato molta merda per arrivare. Sono fortunato perché so giocare a calcio, ma oltre il campo c’è la vita».
Voleva fare il pescatore.
«Papà lavora al porto, ma mamma voleva che studiassi e assecondò la mia passione per il calcio».
Pizarro uomo squadra della Roma, Cossu fresco di debutto in nazionale: è la rivincita dei «piccoletti». «I più grandi calciatori della storia non superano l’1,70: Maradona, Baggio, Pelé. Contano le capacità, non i centimetri».
Pizarro è così unico che Ranieri in allenamento gli fa utilizzare un «fratino» bianco e gioca con tutte e due le squadre.
«Non mi era mai capitato. È una novità introdotta da Ranieri. Per lui il playmaker è un giocatore importante».
Che cosa è cambiato da Spalletti a Ranieri? «Ranieri ha l’esperienza di un uomo che ha girato il mondo. La voglia di far bene nella sua città è energia positiva».
Che cosa le resta del rapporto con Spalletti?
«La stima. La considero una grande persona».
Tra scudetto e terzo posto da difendere: dove va la Roma?
«È il momento di spingere. Dicono che siamo stanchi, ma non è vero».
Perché quei crolli che costano punti preziosi? «È un problema mentale. Capitava anche con Spalletti».
Rinunciò alla nazionale 2005: si è mai pentito? «Dopo aver fallito due qualificazioni mondiali, non ero più in sintonia con l’ambiente. Ora, dopo essere arrivato in Sudafrica, sarebbe stato scorretto ripensarci».
Il contratto con la Roma scade nel 2013: poi che farà?
«Chiuderò la carriera nella squadra della mia città, il Santiago Wanderers».


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