Scordatevi il bel gioco. Ecco la Roma pragmatica di Ranieri

 Scordatevi il bel gioco. Il biglietto da visita di Claudio Ranieri aveva fatto storcere la bocca a molti, dai tifosi romanisti a qualche addetto ai lavori (Zeman e Sacchi). Chi si era esaltato di fronte alle brillanti prestazioni offerte dalla Roma negli ultimi anni, si è trovato davanti un nuovo allenatore le cui idee sembravano lasciar presagire tempi cupi. A questo punto però, dopo sette partite di gestione Ranieri, viene il dubbio di aver male interpretato le parole del mister.

Sulle orme di Spalletti: Pek, da Trigoria allo Zenit?

 Luciano Spalletti sta riflettendo. Il tecnico ieri notte è tornato da San Pietroburgo (leggi il racconto del nostro inviato a Fiumicino: ‘Spalletti-Zenit atterraggio senza firma’). In Russia ha conosciuto la filosofia dei diriginti dello Zenit. Neanche troppa filosofia, però: contratto pluriennale che sfiora i quattro milioni di euro. Nel caso ‘gli sviluppi’ portassero ad un accordo, per Spalletti si aprirebbe un nuovo capitolo, relativo ai compagni di viaggio. La famiglia rimarrebbe a Roma. I collaboratori Domenichini e Baldini lo seguirebbero. Franceschi sarebbe restio. E tra i calciatori? L’allenatore conta ancora qualche fedelissimo nello spogliatoio di Trigoria. Giocatori, che potrebbero essere allettati dall’esperienza sugli Urali. Pizarro è tra questi, come sottolinea un articolo del Romanista, che riportiamo in forma integrale.

Spalletti-Zenit, atterraggio a Fiumicino senza firma

 FIUMICINO – Luciano Spalletti è rientrato da San Pietroburgo senza ‘nero su bianco’. La firma del contratto da allenatore dello Zenit non c’è stata: “Non ci siamo dati un termine“, ha spiegato il tecnico appena atterrato dalla Russia. Nel Baltico, è andato in scena un incontro “per conoscersi“. Spalletti è uscito dal terminal B-C dell’aeroporto di Fiumicino verso la mezzanotte e quaranta (l’atterraggio era previsto alle 22.30 a Ciampino, quindi alle 23.30 al Leonardo Da Vinci): stanco per il ritardo accumulato dal volo XH 00010, non si è sottratto alle domande dei cronisti. L’esito della trattativa con i dirigenti dello Zenit è tutt’altro che scontata. Così hanno suggerito il volto e le parole dell’allenatore: “Non ci siamo dati un termine. Ho voluto conoscere le persone che mi avevano invitato ed esaminare da vicino una possibilità di lavoro – ha raccontato Spalletti, accompagnato dal fedele collaboratore Daniele Baldini e dall’avvocato Giulio Dini -. Voglio approfondire la conoscenza di questa squadra, che è uscita dall’Europa League ed ora cerca un piazzamento in Champions“.

Pizarro, il rinnovo è un caso?

 Interessantissimo spunto che arriva dritto dritto dalle pagine de Il Corriere dello sport. Oggetto dell’approfondimento, il rapporto contrattuale tra David Pizarro e la società giallorossa.

Tesi della testata: potrebbe esserci un problema relativo al prolungamento del contratto, che per altro, è in scadenza il prossimo giugno. Il cileo avrebbe dovuto rinnovare dopo la conclusione del campionato 2008/09 ma, tra un rinvio e l’altro, quella firma non c’è mai stata. In questa fase recente, c’è di nuovo che il procuratore di Pizarro non è più Hidalgo ma l´avvocato Beppe Bozzo (che vanta, nel novero dei suoi assistiti, anche Marco Motta, Simone Perrotta e Antonio Cassano).

L’ipotesi ventilata dalla testata è che sia proprio il cileno ad avere dei dubbi circa il rinnovo: perplessità dettate dal fatto che ultimamente sta giocando in una posizione non congeniale (più decentrata). Il primo approccio tra Bozzo e i dirigenti della Roma è di tre settimane fa, l’incontro non ha dato esito: a bloccare la società giallorossa, almeno due fattori.

Liverpool chiama Aquilani, esordio il 17 ottobre?

Il Liverpool esce dalla trasferta italiana in terra fiorentina con le ossa rotte. Tutta colpa di un ragazzino, Stevan Jovetic, che ha preso a pallonate la porta difesa da Reina, infilando per due volte l’arcigna difesa dei Reds. L’esordio casalingo in Champions League ha portato bene agli uomini di Cesare Prandelli, capaci di umiliare – anche sotto il piano del gioco – una formazione pericolosa solo a sprazzi.

Grossi problemi, la formazione di Rafa Benitez li ha manifestati soprattutto a centrocampo dove, perso un cervello quale è Xabi Alonso, se ne attende un altro con ansia. I Reds hanno in casa l’uomo giusto, ma Alberto Aquilani – trasferitosi a Liverpool nel corso dell’ultima sessione di mercato estivo – non è ancora riuscito a mettersi a disposizione dell’allenatore. Il quale, dalle pagine del Daily Mirror, non perde occasione per celebrarne le qualità:

Zeman: “Con Ranieri si scorderà il bel gioco? Mi piange il cuore”

 Zdenek Zeman ha parlato del campionato italiano a margine della presentazione del documentario ‘Zemanlandia’ di Giuseppe Sansonna. «Mi sento ancora un allenatore di calcio. Io sono disponibile a tornare sui campi da gioco, ma non so se oggi ci sono le condizioni. Bisogna chiedere alle società, perché non mi vogliono. Sicuramente sono un personaggio scomodo. Purtroppo, le mie dichiarazioni nel ’98, oltre a qualche scudetto con Roma e Lazio, le ho pagate a caro prezzo anche per la mia carriera. Con la Roma avrei potuto ottenere qualche vittoria in più. Undici anni fa ho detto le cose che pensavo. Purtroppo, oggi mi ritrovo lontano dal calcio, perché l’erba dei campi mi è stata rubata.

Menez out: adduttori o cosa?

Troppo brutta per sembrare vera: questo è il giudizio dei tifosi dopo la fiacca prestazione della Roma al Massimino di Catania. Alla fine di buono c´è stato soltanto il risultato: nessuno ha meritato lodi, eccezion fatta per il portiere Julio Sergio, autore di tre prodezze ma anche di una grave incertezza sul gol siciliano.

Non incide Francesco TottiClaudio Ranieri è riuscito a dare gli stimoli giusti ad una squadra che – lo ha detto De Rossi – in questo momento non è nè carne nè pesce. Che il Massimino e Catania non portino bene alla Roma, lo si sa dal 1970. Non da ieri. Ci sono situazioni, tuttavia, che lasciano ancor più perplessi: tra tutte, colpisce in negativo la vicenda realtiva a Jeremy Menez.

Roma e Catania, storia recente

Una data che i tifosi ricordano molto bene: 19 novembre 2006, stadio Olimpico. La Roma affronta un Catania lanciato verso l’Europa, ma trova sulla sua strada una squadra in formato Mundial che gli rifila un bel 7-0. Gara chiusa in 45’ minuti con i gol di Panucci, Mancini e la doppietta di Perrotta che vale il 4-0, nella ripresa ancora in gol Panucci, Montella e il capitano Francesco Totti.

Non possiamo dimenticare nemmeno il gesto di Luciano Spalletti che aspettò nel sottopassaggio tutti i giocatori del Catania per scusarsi: un episodio che alimentò diverse polemiche. Riavvolgendo il nastro dei ricordi, il più amaro è quello di due anni fa: ultima giornata di campionato, Roma ancora in corsa per lo scudetto con l’Inter incredibilmente in calo dopo un torneo condotto alla grande.

Pizarro, leader anche con Ranieri

David Pizarro continua a confermare, a suon di prestazioni da applausi, di essere stato un grande acquisto della Roma. Imprescindibile per il ruolo particolarissimo che ricopre e per essere uno di quei centrocampisti – a memoria, di altri ci viene in mente solo Andrea Pirlo – difficilmente sostituibili.

Il cileno, dopo aver lasciato l’Inter nel 2006 accettando il trasferimento in giallorosso, ha trovato subito un feeling speciale con il tecnico Luciano Spalletti che gli ha affidato le redini del centrocampo. Da allora, insieme a Daniele De Rossi forma una delle coppie centrali più invidiata d’Europa: ora, in fase di trattativa per il rinnovo, ci si augura che Pizarro ufficializzi presto il proseguimento del rapporto.

Finora, nulla da eccepire rispetto al suo rendimento: unica gara sottotono – ma in quel caso è una sfida tutta giallorossa per trovare il peggiore in campo – è stata quella di Basilea. Per il resto, è sempre stato all’altezza della situazione e anche a Palermo ha disputato una splendida partita, lottando nel fango e macinando chilometri su chilometri. Pizarro, tra le altre cose, non si è tirato indietro e ci ha messo la faccia nel momento del caos legato a Spalletti, rimanendo sorpreso dall’addio con il tecnico (con il quale era molto legato, ndr).

Totti, la forza di Ranieri e i 38 anni di Baggio

 Alla base del nuovo corso giallorosso, c’è una evidente intesa tra Francesco Totti e il tecnico Claudio Ranieri, il quale ha potuto trarre giovamento dal fatto che il talento romano abbia, fin da subito, mostrato di apprezzare il progetto Ranieri.

Al punto da percepire l’allenatore testaccino in maniera ottimale; aveva detto Totti di Ranieri:

“Ha carisma, ha voglia. E’ romano e romanista e non è poco. Penso che sia la persona giusta in questo momento, abbiamo capito lo spirito che ha”.

Coppia unita dall’obiettivo grande, immenso di portare la Roma a conseguire il massimo. Ranieri ha conquistato Totti fin da subito, con la schiettezza di uno che si fa capire al volo; aveva detto Ranieri di Totti:

“Voglio l’attaccante che va a fare pressing sul portatore di palla. Totti è romano come me, si lascia scivolare le critiche addosso. Ma io non ho mai pensato di criticarlo. Gli ho dato solo qualche consiglio. Tra di noi il rapporto è buonissimo, nessuna polemica. Da Totti mi aspetto solo che faccia Totti”.

Panoramica privacy

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.