Calciopoli – Udienza Napoli: si riprende il 20 aprile. Auricchio: “Mai stato a pranzo con Baldini a Trigoria”

 30 mila intercettazioni telefoniche in documentazione, altre 171 mila ripescate e – sfrondate quelle poco utili ai fini del processo – una quarantina di migliaia di interesse processuale. Lo scandalo del calcio meglio noto con il nome di Calciopoli vive oggi uno dei passaggi più attesi. L’udienza in corso a Napoli, infatti, porterà a una decisione che potrebbe dare il via a una nuova fase scandalistica: quella di Calciopoli 2. I legali difensori di Luciano Moggi, infatti, hanno deciso di chiedere l’ammissibilità di altre 75 intercettazioni precedentemente trascurate o ritenute non idonee che potrebbero far cambiare il corso di un processo che ha visto proprio nell’ex dirogente della Juventus il principale imputato. Se fino a oggi associare Calciopoli a Moggi è stata un’operazione meccanica e conseguenziale, da qui in poi potrebbero cambiare parecchi scenari. Del coinvolgimento dell’Inter, dovuto a telefonate già rese pubbliche e nel corso delle quali Giacinto Facchetti e Massimo Moratti hanno intrattenuto rapporti con l’ex designatore arbitrale Paolo Bergamo, si è già detto.  Nei giorni scorsi sono emerse telefonate anche dal Cagliari, dalla Reggina, dal Milan e dall’Udinese. Indiscrezioni delle ultime ore parlano tuttavia di altri club interessati; altre società – come riporta corrieredellosport.it – verranno proposte già oggi in aula, che riguarderebbero, secondo indiscrezioni emerse nelle ultime ore, Palermo, Bologna e Roma. La tesi portata avanti dai legali di Moggi è quella di dimostrare che il comportamento libertino in auge nel contesto calcistico era in realtà prassi comune e generale, non riconducibile al solo assstito.
Gazzetta.it sta seguendo il tempo reale dell’udienza. Ecco, a stralci, i passaggi più significativi del procedimento appena concluso. Si riprende il prossimo 20 aprile:

Calciopoli – Nuove intercettazioni, Moggi: “Moratti e Inter sono dentro fino al collo”

 L’intervista rilasciata da Luciano Moggi a laRegioneTicino:

Insomma, Moggi non molla. Anzi rilancia.
«Avete visto? Altro che cupola: allora non era soltanto Moggi che chiamava Bergamo… Ci son dentro sino al collo anche il signor Moratti e la sua Inter. Tutti sapevano e tutti… facevano. Al processo del 13 aprile ne vedremo delle belle. Le nuove intercettazioni faranno esplodere una bomba, il nostro obiettivo è quello di far luce a 360 gradi su questa vicenda. Dal 2006 ad oggi non è stato detto e scritto tutto: alcuni aspetti sono stati volutamente taciuti. Qualcuno è riuscito a farla franca».

Calciopoli – Nuove intercettazioni, l’avvocato di Moggi: “Sbriciolato pilastro dell’accusa”

 Nell’ambito del processo per Calciopoli a Napoli e delle nuove intercettazioni telefoniche, arrivano le dichiarazioni di uno dei legali di Luciano Moggi, Paolo Trofino, ai microfoni di Rai Sport:

“Le ultime intercettazioni erano già nel fascicolo, bisogna solo lamentarsi che gli investigatori non gli abbiano dato rilievo e che non le abbiano trascritte come hanno fatto con altre che, credo, siano ininfluenti.

Calciopoli: occasione persa per fare piazza pulita

 Da Il Messaggero:

Moratti si offende se qualcuno tira in ballo l’Inter in questa nuova fase di Calciopoli, ma che ci possiamo fare? Se vuole, mettiamo da parte la sua società e parliamo delle altre, però il quadro generale non cambia: quasi tutti facevano quasi tutto. A parte qualche eccezione, vedi la Roma, che mai una parte ha recitato in questa brutta commedia. Per il resto, che tristezza.
Alcune conclusioni: 1) i carabinieri guidati dall’ufficiale Auricchio hanno lavorato con impegno, hanno perso notti e giorni dietro dirigenti, arbitri, ballerine e segretarie. 2) Gli stessi carabinieri, arrivati a un certo punto e convinti di aver centrato il bersaglio, hanno tirato i remi in barca: centrotrentamila telefonate intercettate forse non sono mai state ascoltate. Di sicuro non sono state messe per iscritto.

Calciopoli, nella “Cupola” anche Moratti?

 Nuove indiscrezioni in merito alle inchieste sportive che portarono all’emersione del marciume riassunto con il termine “Calciopoli”. Fino a oggi il massimo rappresentante del “calcio sporco” è sempre stato Luciano Moggi ma ora qualcosa sembra aggiungersi alle scoperte di qualche anno addietro. Pare infatti che anche Massimo Moratti si sia intrattenuto al telefono con vertici arbitrali e referenti delle designazioni (uno su tutti, Paolo Bergamo). A scoprire intercettazioni passate inosservate a suo tempo, proprio gli avvocati di Moggi che stanno preparando un lavoro di difesa concentrato sull’analisi capillare di 171.000 telefonate registrate nelle carte processuali. Da Tuttosport:

Moggi: “Milan e Roma, ora o mai più”

 Luciano Moggi ha scritto un articolo su Libero parlando dell’ultima chance di giallorossi e rossoneri: non dovessero approfittarne ora, non potrebbe ro più farlo perchè l’Inter – a detta dell’ex dirigente della Juventus – difficilmente sbagliera ancora. Testuale:

Forse adesso possiamo dare una spiegazione al nervosismo di Mourinho, cresciuto esponenzialmente da più di un mese a questa parte. C’è da credere che lo special one si sia accorto prima e più di altri di una condizione sempre meno brillante dei suoi uomini, e una sola vittoria su sei partite, e 14 punti in nove giornate del girone di ritorno, lo documentano in maniera chiarissima. Altre cause? Prima tra tutte l’attesa opprimente della Champions, che l’Inter deve aver vissuto e tuttora vive in stato di grande tensione: se la vicinanza della sfida con il Chelsea fosse davvero la causa dello sfacelo di Catania, non so cosa potrebbe accadere allo Stamford Bridge.

Moggi rinviato a giudizio: minacciò Baldini

Luciano Moggi è stato rinviato a giudizio per aver minacciato Franco Baldini. L’ex direttore generale della Juventus sarà processato il 15 giugno prossimo con l’accusa di minaccia a pubblico ufficiale

Intercettazione Baldini-Mazzini: “Farò il ribaltone”

 Da Giornalettismo.com:

Al processo di Napoli tirerò fuori un’intercettazione tra Baldini e Mazzini, in cui l’ex dirigente della Roma dice a Mazzini che riuscirà a far cacciare dal calcio Moggi, Giraudo e Galliani ma a lui lo salverà in cambio di una sistemazione per il suo amico Renzo Castagnini (oggi alla Juve…)”. Così Luciano Moggi dagli studi di Studio Stadio annunciava al mondo domenica scorsa l’esistenza di una telefonata tra Franco Baldini, il suo grande e storico accusatore nel mondo nel calcio, ed uno dei protagonisti poi di Calciopoli, Innocenzo Mazzini, vicepresidente della FIGC. Un’intercettazione di cui si è parlato tantissimo, sia perché sembrerebbe la punta di un iceberg delle notizie che stanno per uscire al processo di Napoli, sia perché riguarda personaggi molto discussi negli ultimi tempi. Sette giorni dopo, eccovela.

Perrotta: alla Juve in bianco e nero, alla Roma un mondo a colori

Simone Perrotta, la Juventus, la Roma. Il ragazzo si farà, gli avrebbe cantato Francesco De Gregori se l’avessse visto, a ventun anni, quando approdo nella Juventus in seguito a una operazione di mercato condotta da Luciano Moggi, che acquisto il centrocampista dalla Reggina per una cifra di poco inferiore ai quattro miliardi di lire. Un articolo apparso sul Corriere dello Sport di stamane richiama alla memoria quel contesto: “Perrotta giocava da interno, fece solo cinque partite in campionato. Fu penalizzato anche dal servizio militare, ma Lippi non lo vedeva molto“. Suo allenatore, in quel periodo, fu Marcello Lippi, lo stesso tecnico che poi ne ha riconosciuto qualità e quantità. Al punto da ritenerlo un calciatore fondamentale per l’Italia, al punto da fargli vivere l’emozione indimenticabile dei Mondiali del 2006. Perchè, con il passare degli anni, Perrotta è cresciuto e ha saputo farsi trovare pronto nelle occasioni che più contano. Ancora il quotidiano: