Rosella Sensi: “Vendere la Roma? Si, a chi ha un progetto serio, anche se a malincuore”

 Da Panorama:

“Uffa, lei mi chiede di Totti, di De Rossi, di Adriano, di Italpetroli, dei debiti, di Mourinho, di Spalletti, degli ultrà, ma io voglio parlare della società, di questo piccolo miracolo sportivo ed economico, di questa seconda squadra che è quella dei magazzinieri, dei massaggiatori, dei centralinisti. Vorrei parlare del progetto vincente costruito a poco a poco che ora tutti ci invidiano, invece sempre le stese cose.” Così sbuffa Rosella Sensi, 38 anni, presidente e Ad della As Roma.
Presidente Sensi, avrebbe mai sperato che Davide Roma quasi battesse Golia Inter? “Per come è iniziata, no. Le dimissioni di Luciano Spalletti erano inaspettate, ma quella è stata l’occasione per potere avere con noi Claudio Ranieri, che è stato, insieme a tutti gli altri, l’artefice della splendida stagione.”
Un rimpianto? “Non aver vinto alla fine, anche se ci sentiamo i vincitori morali”.
Ma l’Inter era onestamente più forte… “Una squadra più forte che abbiamo battuto e che ha vinto all’ultima giornata”.
L’aggressività dialettica di Mourinho vi ha mai infastidito? “Si, credo che quando si fa questo lavoro si debba avere la responsabilità di quello che si comunica. Quindi l’aggressività nel mondo del calcio non è mai un aspetto positivo.”
Beh, a proposito di aggressività, Francesco Totti, suo fratello minore e il figlio maschio che suo padre Franco non ha mai avuto, ha rifilato quel calcione a Balotelli… “Francesco ha sbagliato e lo ha anche ammesso.

Toni: “Ringrazio tutti i tifosi della Roma”

 Dal Romanista:

«Ringrazio tutti, anche se non abbiamo raggiunto il sogno». Sono i giorni del congedo dal pubblico romanista, quelli che sta vivendo Luca Toni. La società scegliendo Adriano ha fatto capire chiaramente di non puntare su di lui per il prossimo anno, e lui ora è alla ricerca di una nuova avventura perché al Bayern Monaco non ha nessuna intenzione di tornare. Prima però vuole chiarire alcune, quella più importante è che se fosse dipeso da lui, sarebbe rimasto a Roma. «Sono stati sei mesi intensi, sono arrivato con la Roma quinta e siamo arrivati a un passo dal sogno. Ho visto cose bellissime. Roma è una piazza importante, la Roma ha un grande seguito. Ma sono scelte.

Toni: “Segno all’Inter, corro sotto la Sud. Non lo dimenticherò mai”

 Da Il Romanista:

Esattamente cinque mesi fa Luca Toni debuttava con la maglia della Roma. Durante l’amichevole con la Lodigiani, allo stadio Flaminio davanti a 12mila tifosi, il bomber arrivato dal Bayern Monaco indossò per la prima volta i colori giallorossi e la settimana dopo, il 9 gennaio, giocò per la prima volta all’Olimpico contro il Chievo, dando un contributo sostanziale per la vittoria romanista. Sembrava l’inizio di un rapporto destinato a durare nel tempo, almeno un paio d’anni. Fatto di giocate e gol decisivi, come quello del 27 marzo contro l’Inter. Così non è stato. Per questo ieri Toni ha ufficializzato il suo addio ai colori giallorossi.

Roma: piace Ledley, Baptista fra Genoa e Tottenham

 Da D-News:

La Roma pensa agli acquisti, ma sono tanti anche gli uomini in partenza. Sarebbero almeno sei i romanisti vicini alla cessione. Senza calcolare De Rossi, visto che le indiscrezioni iberiche sono state prontamente smentite dalla Sensi prima e da Ranieri. Sicuro l’addio di Julio Baptista, che intriga il Genoa (che tratta anche con Luca Toni), oltre che il Tottenham. Domani il suo agente Alessandro Lucci s’incontrerà con la dirigenza rossoblu, interessata fra l’altro anche ad Aleandro Rosi, ventitreenne esterno di fascia in forza al Siena (e in comproprietà con la Roma) che piace pure al Palermo. Radiomercato racconta pure che Mexes e Taddei potrebbero finire alla Juventus, tanto piacciono e rientrerebbero nei piani di Delneri. E che la Roma si sta già muovendo per trovare le pedine di ricambio.

Toni: fra Napoli e Genoa

 Dal Secolo XIX:

Un centravanti, prima di tutto. Ma anche la necessità, comunque, di cedere qualcuno in difesa davanti a grandi offerte. Nel giorno del vertice tra Enrico Preziosi e Gian Piero Gasperini a Pegli (con presenza comune in serata a Telenord), tocca al presidente rossoblù ribadire l’urgenza di portare a casa una nuova punta centrale. Dopo aver difeso Floccari (“È forte ma qui è stato condizionato dagli infortuni”), Preziosi ha sottolineato che il solo Acquafresca non basta. Oltretutto, ha spiegato, l’ex Cagliari non è la punta ideale per il gioco del Genoa: “È decisivo in area, non è bravo a far salire la squadra”. Serve un attaccante, in grado di ripercorrere le orme di Borriello e Milito, inseriti nella manovra rossoblù. In questo senso l’idea Toni con la maglia del Grifone non perde consistenza, anzi trova un certo gradimento all’interno della società.

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