Ranieri-Mourinho-Leonardo: solo “Martello” ha la panchina salda

 Da Il Tempo:

Chi prima arriva, peggio alloggia. L’ultimo arrivato tra i tre allenatori in lizza per lo scudetto è l’unico col posto assicurato per l’anno che verrà. Strano, ma vero. Vada come vada, Claudio Ranieri resterà seduto sulla panchina della Roma. Non si può dire con certezza lo stesso di Josè Mourinho e Leonardo su quelle di Inter e Milan. Panchine tempestose, sospese sul filo degli avvenimenti dei prossimi due mesi, a Milano; panchina giallorossa a prova di finale di stagione.
La Roma ha già una certezza su cui basarsi per il futuro, Inter e Milan no. Le ultime parole di Mourinho dicono e non dicono, ma non sono proprio un segnale di sicura permanenza in Italia: «Non mi piace il calcio italiano e io non piaccio al calcio italiano. Sono felice all’Inter ma non sono felice con il calcio italiano».

Stop Inter e Milan: la Roma gongola

 Da Epolis:

Inter e Milan giocano a “ciapan”, la Roma ringrazia sentitamente. Si era addormentata sabato notte a – dalla vetta e ieri è andata a letto alla stessa distanza. Quattro punti, due sui nerazzurri e altrettanti sui rossoneri, guadagnati in un colpo solo: il primo posto non è mai stato così vicino.
Si può sognare, lasciando da parte il rammarico per quello che poteva essere la classifica con quei quattro punti lasciati sbadatamente per strada tra Napoli e Livorno.

Roma, Ranieri verso il rinnovo del contratto

 Da Il Messaggero:

Mourinho è dato in fuga, Leonardo penserà «ma non è meglio tornare a fare il dirigente? », Zaccheroni non sa nemmeno se domani mangerà lenticchie, pasta, carne o pesce. E Prandelli? E’più azzurro che viola. C’è aria di cambiamento, insomma. Progetti in divenire, certezze zero. E la Roma? Ha già dato: fine del ciclo Spalletti, comincia l’esperimento Ranieri.
Sette mesi dopo,quell’esperimento è diventato progetto. Parola che va molto di moda da queste parti. Ranieri, persona serie, equilibrata, esperta. Piace molto alla famiglia Sensi. Ranieri è tornato a casa e da qui non haalcuna intenzione di spostarsi.

Roma-Milan, per Leo tiri Mancini: Borriello all’Olimpico, Pato a Manchester

 Il volo diretto Roma-Manchester costa a Leonardo l’intera stagione: contro i giallorossi servono punti vitali per difendere secondo posto e non perdere di vista l’Inter (4 lunghezze avanti) mentre la sfida di Champions in casa dello United chiede un miracolo evidente. Leggasi, prestazione dell’anno. Contasse il morale del pre-partita, la Roma avrebbe già stravinto: per l’entusiasmo di una piazza che torna a vestire l’Olimpico della sua presenza (stadio tutto esaurito con due guiorni di anticipo) e per l’effetto assolutamente positivo – diremmo devastante – che hanno prodotto i ritorni inattesi di David Pizarro e Luca Toni. Oltre a Julio Sergio, certo, cui il tifo capitolino ha affidato senza neppure pensarci sopra una titolarità perenne: vuoi per l’incerto Doni del periodo, vuoi per lo straordinario Bertagnoli del momento. Il morale, tuttavia, non dispendia punti in maniera preventiva. Ovvio, aiuta.
MALANNI ROSSONERI. Il Milan approda nella Capitale con più di una defezione: alcune annunciate, altre inattese. Si sapeva da una settimana (complice il giallo rimediato contro l’Atalanta) dell’assenza per squalifica di Rino Gattuso ed era noto – minuto più minuto meno sempre dall’ultima gara di San Siro – il k.o. di Alexandre Pato, stiratosi nel corso della sfida contro gli orobici e a riposo precauzionale per poter garantire il prpoprio contributo contro i Red Devils. Leonardo aveva convidato – più di un pensiero, sicuro come l’oro – nella voglia di rivalsa di Amantino Mancini, a cui stava per consegnare una maglia da titolare. Salvo scoprire, alla vigilia del match, che se l’Inter lo ha ceduto tanto facilmente (forse un modo per riscattare le fallimentari cessioni ai cugini di Andrea Pirlo e Clarence Seedorf?), un motivo c’è: l’ex giallorosso è rimasto vittima dell’ennesimo infortunio venuto fuori dal nulla e dall’essere uno degli 11 iniziali s’è trovato a stare fuori dalla lista dei convocati. Se aggiungiamo anche la defezione di Seedorf, ecco che lo scenario per Leo si fa delicato. Difficile. Critico.

Roma-Milan, Leonardo spera in Ronaldinho

 Da Il Messaggero:

Contro la Roma passa gran parte della stagione del Milan. Una gara che per squadra e società può essere determinante per la stagione. Una sconfitta contro i giallorossi potrebbe essere fatale visto che in questo caso proprio la formazione di casa raggiungerebbe il Milan al secondo posto in classifica. E, inoltre, lasciare tre punti sul campo della Roma potrebbe interferire anche sulla prestazione della squadra che il 10 marzo, quindi 4 giorni dopo, avrà la delicatissima sfida contro il Manchester United in Champions.
Tra l’altro in caso l’eventuale eliminazione dalla coppa sarebbe letta come una catastrofe visto che farebbe incassare alla società di via Turati “solo” 20 milioni, lasciandone per strada 25-30. Soldi che si potrebbero prendere solo proseguendo nella corsa alla finale di Madrid.

Roma e Milan, l’Inter è appena più avanti

Da Il Corriere della Sera:

Il momento è solenne e l’importante è fare gruppo. Così sono scattati il silenzio stampa e la precettazione collettiva per la trasferta di Udine: arruolati anche gli squalificati e gli invalidi. Josè Mourinho, squalificato pure lui, ha reagito a modo suo alle turbolenze della partita con la Samp. Al di là del fantacalcio e dei complotti veri o presunti, l’Inter in campionato ha perduto un po’ di brillantezza ed è come quello in fuga solitaria nel tappone del Giro d’Italia che ad un certo punto si accorge di essere tallonato da un paio di inseguitori. I nerazzurri hanno pareggiato le ultime 3 partite e nel 2010 hanno vinto soltanto la metà delle 8 gare giocate. In totale fanno 16 punti e oggi a Udine, contro avversari sull’orlo di una crisi di nervi come dimostra lo schizofrenico balletto in panchina (Marino-De Biasi-Marino), si troveranno a rattoppare una formazione in cui, tanto per dare l’idea dell’emergenza, Thiago Motta potrebbe addirittura fare il libero. Le assenze di Cordoba, Samuel, Cambiasso e Muntari sono macigni, anche se tutto si può dire di Mourinho tranne che non abbia saputo infondere carattere alla sua squadra: quando hanno l’acqua alla gola, i campioni d’Italia reagiscono come un serpente a sonagli.

Milan-Roma: rassegna stampa

Che il direttore di gara di Milan-Roma abbia conquistato le prime pagine dei giornali, pare francamente inevitabile. Rosetti, infatti, ha contribuito in maniera decisiva – e non sempre puntuale – alla rimonta rossonera, lasciando più di un motivo di recriminazione alla compagine di Ranieri.
Le pagine dei maggiori quotidiani riprendono la tematica approfondendo i vari episodi accaduti ieri sera a Sn Siro. In discussione, innanzitutto, il rigore dato agli uomini di Leonardo: il fallo su Nesta da parte di Burdisso non sembrava così netto. Il Corriere dello Sport è in tal proposito deciso:
“Rosetti ha avvelenato il posticipo tra Milan e Roma, incidendo pesantemente sul risultato. Si discuterà anche oggi, anche domani, all’infinito: era rigore su Nesta? Guardiamola dalla parte di Rosetti e proviamo a dire di sì. Ma allora come si fa, con un metro simile, a non dare un rigore per un fallo ancora più netto e più solare su Menez nel primo tempo? Sarebbe stato il rigore del possibile due a zero”.
Per Epolis, è una Roma alla Diavola:

Roma, senza Totti dicci chi sei. Okaka l’antiDiavolo?

 Due settimane di rebus hanno accompagnato Milan-Roma. Quello legato a Totti su tutti. Quattordici giorni, grazie alla Nazionale, a rincorrere il tempo, fino agli ultimi disperati tentativi sotto forma di corsetta accanto a Vito Scala. Poi la lista dei convocati di Ranieri, che ha sancito un epilogo già scritto due giorni fa: Totti a Milano non ci sarà. Proseguiranno le cure, quindi, per il numero dieci, che oggi si è sottoposto ad un nuovo controllo.
L’assenza di Francesco, da sola, vale tutti i grattacapi di Leonardo, che pure è orfano di Gattuso, Kaladze e Borriello (per citare le tre defezioni di spicco, su sette). Da giorni si parla di San Siro come crocevia. “Milano ci dirà chi siamo“, è stato un concetto condiviso da Ranieri e giocatori. Milano risponderà ad un quesito in più: che Roma è questa, senza Francesco Totti?

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