Milan-Roma: rassegna stampa

di Redazione Commenta


Che il direttore di gara di Milan-Roma abbia conquistato le prime pagine dei giornali, pare francamente inevitabile. Rosetti, infatti, ha contribuito in maniera decisiva – e non sempre puntuale – alla rimonta rossonera, lasciando più di un motivo di recriminazione alla compagine di Ranieri.
Le pagine dei maggiori quotidiani riprendono la tematica approfondendo i vari episodi accaduti ieri sera a Sn Siro. In discussione, innanzitutto, il rigore dato agli uomini di Leonardo: il fallo su Nesta da parte di Burdisso non sembrava così netto. Il Corriere dello Sport è in tal proposito deciso:
“Rosetti ha avvelenato il posticipo tra Milan e Roma, incidendo pesantemente sul risultato. Si discuterà anche oggi, anche domani, all’infinito: era rigore su Nesta? Guardiamola dalla parte di Rosetti e proviamo a dire di sì. Ma allora come si fa, con un metro simile, a non dare un rigore per un fallo ancora più netto e più solare su Menez nel primo tempo? Sarebbe stato il rigore del possibile due a zero”.
Per Epolis, è una Roma alla Diavola:


“La Roma grazia il Milan, un rigore di Rosetti cambia la storia e la riscrivono Ronaldinho e Pato. La partenza e il guizzo di Menez, avevano fatto sperare che il bottino della battuta di caccia a San Siro potesse essere ricco, invece, alla fine della fiera, Ranieri si ritrova con un pugno di mosche in mano, molti rimpianti e altrettanta rabbia”.
Anche sulla Gazzetta dello Sport è Rosetti a finire sulla sbarra:
“Incredibile, dicono tutti. Già, come ha fatto la Roma a perdere una partita che aveva in pugno? Con un pugno, alla fine, Pizarro abbatte il cartellone degli sponsor…Un rigore concesso al Milan e uno reclamato dalla Roma. Sono questi, col rosso ad Ambrosini, gli episodi più importanti della gara. Partiamo con quello dato ai rossoneri. Al 10’ della ripresa Burdisso entra in tackle su Nesta: il giallorosso prima colpisce il rossonero, poi prende la palla. Giusta la decisione di Rosetti. Dopo 20 minuti (con la Roma avanti 1-0), invece, Thiago Silva ostacola nella sua area Menez, poi il brasiliano lascia la presa e l’attaccante, sbilanciato anche dal terreno, in caduta calcia fuori (foto Sky). L’arbitro lascia correre, ma ci poteva stare anche qui il rigore”.
La chiosa finale la lasciamo al Corriere dello Sport, che approfondisce e analizza con l’ausilio della memoria:
“Si dirà ancora: la Roma avrebbe potuto e dovuto chiudere comunque la partita, visto che la stava dominando. Diciamo che anche su questo siamo d’accordo, ma che c’entra con le decisioni di Rosetti? Il discorso eventualmente è parallelo e assolutamente svincolato dall’incredibile, inaccettabile modo di arbitrare di Rosetti, che ha fatto gridare anche a Ranieri che è stata una “vergogna”. Sono questi rigori non dati e dati i due episodi-chiave di Milan-Roma, anche se poi potremmo discutere a lungo su altri mille episodi, compresa l’espulsione di Ambrosini – apparsa assolutamente ingiustificata – e la mancata espulsione di Nesta per un fallo da ultimo uomo con chiara occasione da gol su Okaka. Restano quei due rigori, giudicati in maniera assolutamente difforme, da un arbitro che usa spesso utilizzare due pesi e due misure. Ricordate quel famoso Inter-Roma in cui l’arbitro espulse Mexes e graziò Burdisso (allora schierato dall’altra parte)? Bene, quell’arbitro era sempre Rosetti, a cui COllina dovrebbe fare un corso accelerato di equidistanza ed equilibrio. Perchè Rosetti è a suo modo straordinario: un intervento netto può non essere rigore, ma nella stessa partita un intervento molto più discutibile va punito comunque severamente. Fatto sta che la Roma è costretta a rinviare il suo rilancio definitivo, mentre può sorridere il Milan, che è tutto nelle due facce di Galliani. Bastava guardarlo alla fine del primo tempo e poi al novantesimo”.


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