Mercato Allenatori – Ranieri, Leonardo, Mourinho: chi resta, chi va, chi bho…

 Comincia la girandola. Claudio Ranieri, Leonardo e Josè Mourinho. Roma, Milan e Inter. Mica tutto così scontato. Gli allenatori di serie A, anche loro, sono strettamente coinvolti dal calciomercato estivo e le panchine – già traballanti nel corso della lunga stagione calcistica – cominciano a farsi roventi con il sole a palla. Delle prime tre squadre in classifica – tanto per dirne una – pare che l’unico certo della permanenza nell’attuale squadra di appartenenza sia proprio Claudio Ranieri che – dopo averci messo 35 anni di peregrinazione in giro per il mondo – dalla sua Capitale, dalla sua Roma non ha certo voglia di andare via. Il testaccino, forte di una passione viscerale per i colori giallorossi e capace di mettere sul piatto della bilancia un’annata da incorniciare, sembra a tutti gli effetti inchiodato alla panca capitolina. Da dove non si alzerà nemmeno per andare a bere un caffè. Rosella Sensi riparte da Ranieri che, per il primo anno, avrà la possibilità di costruire l’organico a propria immagine e somiglianza fin da subito. Per una sicura conferma, uno scontato – a questo punto – addio.

Mourinho: “Ci aspettano due finali”

 Da Il Romanista:

Ancora con i vestiti bagnati, dopo che al Camp Nou avevano acceso gli idranti proprio mentre l’Inter festeggiava, Josè Mourinho ha fatto la sua dichiarazione urbi et orbi: «Vorrei migliaia di tifosi all’aeroporto e poi a Roma, dove ci aspettano due finali». Nel primo caso è stato accontentato, negli altri due si saprà soltanto domenica e mercoledì.

Barcellona-Inter: Roma, si fa il tifo per l’ex Guardiola

 Da Il Romanista:

Bando alle ipocrisie. Altro che tifare per le squadre italiane, stasera (ore 20.45 Rai 1, Mediaset Premium e Sky) i romanisti si sentiranno tutti un po’ catalani e proveranno a spingere il Barcellona verso la “remuntada”. Perché? Per tanti motivi. Per la rivalità sportiva, per un possibile contraccolpo sul campionato della eventuale eliminazione dei nerazzurri, per un modo di intendere il calcio più affine ai blaugrana.

Parma-Roma: serve la vittoria, poi si vedrà

 Da Il Messaggero:

Roma, su con il morale. Non siamo al ”grazie lo stesso” o alla restaurazione: ricchi al potere, poveri a casa, sempre che l’abbiano. Ci sarà tempo, semmai. La Roma deve avere un’altra idea in testa: vincere a Parma. Il Parma avrà la leggerezza di chi é in pace con la propria coscienza e la Roma il cuore pesante di chi teme di aver deturpato la Gioconda. Ha cinque giorni di tempo, la squadra di Ranieri, per ritrovare la voglia di giocare e convincersi di aver fatto sino in fondo il proprio dovere, che è ciò che si chiede a chi fa sport. Solo dopo aver vinto a Parma, potrà seguire con attenzione ciò che domenica sera succederà all’Olimpico, dove una Lazio quasi salva ospiterà un’Inter quasi scudettata.

Mourinho su Inter-Barcellona: “Zeru tituli? Magari tre…”

 Josè Mourinho, in silenzio stampa rispetto al campionato italiano, ha abituato appassionati e tifosi ad ascoltarne le dichiarazioni ufficiali sono alla vigilia delle gare di Champions League. Se a intervenire in merito alle vicissitudini che interessano la massima serie c’è Marco Branca, il portoghese vive differentemente il rapporto coi media in campo internazionale e, a poco più di 24 ore dalla sfida di semifinale di andata tra Inter e Barcellona, ha tenuto la classica conferenza. Ecco, a stralci, quanto detto:

Ranieri, la garanzia

 Da Il Messaggero:

Viaggiando con dieci punti di ritardo dalla capolista Inter, Claudio Ranieri un anno fa era considerato un allenatore fallito. La sua Juventus stentava, per mille motivi non riusciva a salire più in alto del secondo posto ma la dirigenza, la stampa e i tifosi bianconeri avevano individuato in lui, soltanto in lui il capro espiatorio della grigia situazione. E così il suo esonero, invocato come la medicina giusta per tutti i mali juventini, era più che una semplice ipotesi. La sera del 18 aprile dello scorso anno, la Juventus ospitò all’Olimpico di Torino l’Inter di Josè Mourinho in una partita che avrebbe potuto regalare punti importanti in classifica a Del Piero e compagni e ossigeno puro all’allenatore in difficoltà.

Rimonte magiche: Mourinho come Herrera?

 Da Il Romanista:

Ora che la Roma è prima per lei comincia un altro campionato. Così deve ragionare l’inseguitore che si trasforma in lepre, altrimenti la soddisfazione di aver raggiunto chi lo precedeva finisce con l’insinuare nella sua mente il subdolo tarlo dell’appagamento. Ne sa qualcosa la Roma di Eriksson che nel 1985-86 riprese ben 8 punti alla Juventus capolista agguantandola alla terz’ultima giornata.

Totti: “Campionato inimmaginabile. Ranieri super”

 Ecco l’articolo settimanale di Francesco Totti sulle pagine de Il Corriere dello Sport. Il capitano giallorosso dice la sua sul campionato e sullo sprint scudetto:

Nessuno poteva immaginare un campionato come questo. Con tante sorprese, tante novità. A cinque giornate dalla fine nessuna squadra può avere la certezza di aver conseguito i propri obiettivi. Questo rivaluta il nostro calcio che spesso viene criticato, ma che in questo momento ci sta regalando forti emozioni. All’inizio del torneo, con il trasferimento di grandi campioni come Ibrahimovic e Kakà all’estero si prevedeva un campionato meno spettacolare, ma così non è stato. E’ cresciuto il valore di tanti calciatori che già giocavano in Italia e questo ha portato a un livello di spettacolo più elevato. I giocatori di tecnica e fantasia sono sempre quelli che fanno la differenza. La Samp con Cassano e il Palermo con Miccoli lo testimoniano e stanno lottando per il traguardo della Champions League.

Sacchi: “Scudetto? Roma favorita, l’Inter pagherà lo scontro col Barça”

 Dalle colonne de La Gazzetta dello Sport, Arrigo Sacchi parla della corsa scudetto e di quanto possa influire il doppio confronto di Champions League fra Inter e Barcellona sulla vittoria del campionato:

È successo quello che alcuni mesi fa nessuno avrebbe previsto: la Roma ha superato l’Inter ed è prima. Un’incredibile rincorsa, culminata con 5 vittorie consecutive. L’avvento del bravo Ranieri e di Montali ha dato equilibrio e maturità a un gruppo che aveva perso convinzioni e morale. La squadra forse gioca in attacco un calcio meno fluido e spettacolare dell’era spallettiana, ma è più equilibrata e compatta. E l’arrivo di Burdisso ha dato attenzione e determinazione a un reparto che ne era carente. Ma Claudio è stato anche bravo nel risvegliare motivazioni e valori sopite. Ora la Roma non dovrà essere colpita dalla sindrome del successo, né avere rilassamenti.

La Roma guarda tutti dall’alto

 Da Il Messaggero:

 Non è effetto cromatico: lassù, in testa alla classifica, adesso c’è proprio la Roma. Il sorpasso sull’Inter, inseguita da mesi (potremmo dire anche da anni), nel pomeriggio di un weekend che vede cambiare il colore dominante della nostra serie A, dal nerazzurro al giallorosso. Per superare i campioni d’Italia, il risultato utile numero ventitre, successo sull’Atalanta, 2 a 1, il quinto di fila. Rispettando il pronostico della vigilia, ma ribaltando in assoluto quello di tutta Italia, con la squadra di Mourinho considerata sempre e comunque superfavorita e senza rivali anche in questa stagione.

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