Roma, ora i rinnovi

 Dal Romanista:

De Rossi firma a gennaio con il Real Madrid“, “Borriello straccia il contratto e torna al Milan“, “Mexes è praticamente dell’Arsenal“. Va bene, la Roma in pienalotta scudetto dà fastidio. Ma questo non dovrebbe autorizzare a scrivere certe sciocchezze. A meno, ovviamente, che l’obiettivo non sia di destabilizzare la Roma. Oltre che la psiche dei suoi tifosi. È meglio scriverlo subito allora, chiaro e tondo, e una volta per tutte. De Rossi, Borriello e Mexes non si muoveranno da Roma durante la sessione invernale di mercato. Detto questo, i gioielli vanno blindati. Perché il contratto di Philippe scade a giugno 2011, e quello di Daniele un anno dopo. Stando a quello che ieri si leggeva qua e là su internet, la Roma pareva una società in disarmo, una squadra che lotta per non retrocedere e mica per lo scudetto, un club alla deriva dove nessuno vuole più stare.

“Non si muove nessuno”

 Dal Corriere dello Sport:

Mourinho vuole Daniele De Rossi. Il Milan chiede che Marco Borriello venga restituito al mittente, con l’Inter, tanto per non farsi mancare niente, pronta a intervenire tra i due (presunti) litiganti. Philippe Mexes è nella lista della spesa di almeno due squadre italiane e un numero imprecisato di club inglesi. Mirko Vucinic ha sirene straniere (in particolare inglesi) che non aspettano altro che un segnale per presentarsi a Trigoria con una valigetta piena di soldi.

Roma: si torna a parlare di scudetto

 Dal Messaggero:

Come un anno fa, anzi meglio: per questo a Trigoria, d’incanto, tornano ottimismo e convinzione. Per potersela giocare ancora sino in fondo e senza sapere con chi. La Roma riparte di nuovo in autunno e si accorge di aver anticipato i tempi. Lo confermano i 4 punti in più, alla stessa giornata di campionato, rispetto alla stagione scorsa: 15 contro 11 alla decima (solo la Lazio è cresciuta di più: 12 punti; il Milan e il Napoli hanno invece lo stesso passo).

Roma: dimenticare la partita del 2008

 Dalla Gazzetta dello Sport:

Frate Claudio concede un momento di letizia ai cronisti peccatori, recitando col sorriso il motto dei Trappisti vecchio ormai di nove secoli. «Ricordati che devi morire», scandisce in modo scaramantico, quando gli chiedono se la Roma dovrà temere altre crisi. Comedire: che fate, portate sfortuna? Per carità, anche perché Ranieri il saio dell’umiltà lo ha portato così spesso in carriera che nessuno può augurargli male. Chissà, proprio nei giorni in cui ha ritrovato la Roma e dribblato l’ennesima polemica con capitan Totti, forse l’allenatore giallorosso si sarà guardato indietro e avrà pensato: ma capitano tutte a me? Da Rui Costa a Totti.

Ranieri come Mou: per La Stampa è lo special Due

 Da La Stampa:

Son tutti figli di Mourinho. Eredi di uno stile, più che di un modulo: le conferenze stampa monologo, le espressioni a effetto che diventano titolo sui giornali, tormentone tra i tifosi e video cliccatissimi su youtube. E i trucchi della retorica: pause, sguardi, cambi di tono, persino i pugni sul tavolo. Ecco gli Special Due, Tre e seguenti, personaggi che interpretano un nuovo copione. Ieri è esploso Claudio Ranieri, che da Mou due anni fa dialetticamente le aveva prese. Si era sentito dire: «A 60 anni ha vinto solo una coppetta, la Supercoppa». Chi ricorda la provocazione iniziale del tecnico romano, allora sulla panchina della Juve? Quasi nessuno, però google è di aiuto: «Non ho bisogno di vincere – aveva sibilato Ranieri – per essere sicuro di quello che faccio». Una frase da perdente, assist per le peggiori repliche. L’oratoria di Ranieri nel frattempo ha fatto importanti passi avanti. La Roma è inguardabile, prende botte indifferentemente dal Cagliari e dal Bayern Monaco e rischia di cadere in depressione? Serve una scossa, ma soprattutto un bersaglio su cui dirottare le critiche.

De Rossi: “Supercoppa? Primo passo, ma voglio vincere qualcosa di importante”

 Ecco l’intervista rilasciata da Daniele De Rossi alla Gazzetta dello Sport:

Il mese di riposo è servito? «Le vacanze fanno sempre bene. Ho potuto riposare, stare con mia figlia e divertirmi con gli amici. Staccare la spina è fondamentale, perciò dissento dalla decisione di farci giocare il 6 gennaio: meglio allungare la pausa natalizia e recuperare con un turno infrasettimanale in più».
È già vigilia delle prime convocazioni per la nuova Nazionale: martedì 10 agosto a Londra si gioca Italia-Costa d’Avorio
. «Non ho mai parlato con Prandelli da quando è stato nominato c.t. della Nazionale, non so cosa abbia in mente. Cometutti i giocatori che hanno partecipato al Mondiale, ho cominciato a lavorare più tardi.

Spalletti: “Se Adriano è quello vero la Roma ha raggiunto l’Inter”

 Dalla Gazzetta dello Sport:

Gli unici che riescono a innervosirlo sono alcuni turisti italiani. «Quando li incrocio mi rivolgono sempre la stessa domanda: “C’é freddo a San Pietroburgo?”. Freddo? Ora c’é la stessa temperatura che a Roma. Questa è una città che fa innamorare. Con i suoi colori, le bellezze artistiche. E un tasso di civiltà da fare invidia». Luciano Spalletti parla da «uomo» di San Pietroburgo. Una città che ha scelto di vivere andando oltre l’abituale tragitto albergo-stadio. «É stata una bella scoperta. L’Ermitage? Non ha senso chiamarlo museo. É qualcosa di più, molto di più».

Ranieri: nuovo modulo e nuovo Menez

 Da Leggo:

Sarà una Roma alla Mourinho. No, non è previsto alcun ribaltone sulla panchina giallorossa. Ma in questi primi giorni di ritiro Ranieri sta provando e riprovando lo schieramento che lo scorso anno ha fatto le fortune dell’Inter e del tecnico portoghese. Un paradosso se si pensa all’antipatia tra i tue allenatori e alla rivalità tra le due squadre regine delle ultime stagioni. Eppure è così. Il 4-2-1-2-1 provato sia in amichevole sia nelle ultime partitelle in famiglia da Ranieri ricorda sin troppo quello proposto da Josè Mourinho nella scorsa stagione. Emblematico è il ruolo di Jeremy Menez.

Perrotta: “Supercoppa? Sarebbe bello vincerla”

 Dalla Gazzetta dello Sport:

Tranquilli, i muscoli ci sono. Certo, le ferie hanno lasciato più o meno il segno sugli eroi dei nostri fine settimana, ma il primo giorno di lavoro della Roma sembra regalare sudore e sorrisi in proporzioni costanti. E nella carrellata di pareri che rimane incagliata sui taccuini, due concetti macchiano le pagine in modo più vivo: puntiamo alla Supercoppa e ad una partenza sprint in campionato. Impressioni? Non paiono millanterie. Perrotta ci riprova a tracciare la rotta, d’altronde, è uno dei senatori, cioè Simone Perrotta, il cui contratto scadrà a giugno prossimo. «Confesso che ci voleva un po’ di relax — dice subito a Roma Channel —. Ora però ricomincio con una grande carica. La scorsa stagione, purtroppo, non è finita come volevamo, ma dobbiamo ammettere che l’Inter aveva qualcosa di più di noi.

Totti: la consapevolezza del capitano

 Dal Corriere dello Sport:

Cinquecentosettanta presenze, diciotto campionati, duecentoquaranta­cinque gol dopo, per lui non è cambiato nulla. Francesco Totti da Roma, Porta Metronia, anni trentaquattro a settem­bre, tre volte sotto i ferri negli ultimi quattro anni, oneri e onori alle spalle, oneri e onori nel futuro, felice di sfidar­li. Perché ha ancora voglia di Roma, gol, vittorie, rivincite.

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