Da Il Messaggero:
Se l’Inter è a corto di fiato, allora, trattandosi di una squadra fisica più che tecnica, tutto è possibile. Da tempo, ormai, Mourinho tende a gestire il vantaggio, più che a incrementarlo. Un’operazione intelligente o dovuta? Contro il Genoa, la brutta partita ci poteva stare comunque: avversari di buon passo, copertissimi e motivati per via dei cinque gol presi in casa. E c’è dell’altro: i giocatori dell’Inter ricordano per certi versi i pupi siciliani. Senza il puparo restano freddi, immobili, senza vita.
Mourinho, stando a un passo, si fa sentire e vedere. E così li anima e li muove. Mourinho, da squalificato e dunque lontano, non ha il potere di dare un’anima ai suoi. La sua forza non si rintraccia nella fantasia tattica: al massimo mette attaccanti. Mourinho è unico per l’agonismo che trasmette ai giocatori, che dipendono da lui, ne hanno bisogno, quanto una macchina di Formula Uno del pilota. Il Milan è bello e lieve sugli esterni e forte e resistente al centro, dove si appresta a chiudere le azioni altrui e ad aprirle proprie.