Roma, Menez ha capito di essere un campione

 Jeremy Menez ha avuto a disposizione solo una ventina di minuti ma, anche nel corso dell’amichevole contro l’Alto Adige, ha saputo incantare tifosi e compagni, prendendo per mano i giallorossi e infilando anche un pallone alle spalle del portiere avversario. Da Il Romanista:

Un anno fa si sarebbe intristito ad entrare a soli 15 minuti dalla fine di un’amichevole contro l’Alto Adige, per di più proprio quando le stelle (Totti, Adriano e Vucinic) lasciavano il campo. Ma ora è un’altra storia, un altro Menez. Adesso Jeremy in questa squadra si sente a casa, il suo rapporto con compagni e tecnico (che anche ieri ha ribadito che Geremia può giocare in qualsiasi ruolo) è perfetto. E allora trovarsi a giocare accanto a ragazzi di 19-20 anni non lo fa incupire. Anzi, in questi frangenti si vede ancora di più quanto il francesino sia maturato: ha preso lui per mano un gruppo di ragazzi mettendoli nelle condizioni di fare bella figura. Senza aver voglia di strafare: geometrie, lanci, e dribbling solo quando serve. Il gol su punizione? Solo un piccolo lampo in attesa di impegni più significativi. Di certo la Roma e i romanisti sentono di avere per le mani un fuoriclasse, uno che è finalmente pronto a spaccare in due il calcio italiano ed europeo. E la cosa bella è che forse, adesso ne ha preso coscienza anche lui.

Ranieri: nuovo modulo e nuovo Menez

 Da Leggo:

Sarà una Roma alla Mourinho. No, non è previsto alcun ribaltone sulla panchina giallorossa. Ma in questi primi giorni di ritiro Ranieri sta provando e riprovando lo schieramento che lo scorso anno ha fatto le fortune dell’Inter e del tecnico portoghese. Un paradosso se si pensa all’antipatia tra i tue allenatori e alla rivalità tra le due squadre regine delle ultime stagioni. Eppure è così. Il 4-2-1-2-1 provato sia in amichevole sia nelle ultime partitelle in famiglia da Ranieri ricorda sin troppo quello proposto da Josè Mourinho nella scorsa stagione. Emblematico è il ruolo di Jeremy Menez.

Menez studia da centrocampista

 Dal Tempo:

Saluti, abbracci e pacche sulle spalle. Il bar dell’area vip del ritiro non sarà Teano, ma ospita incontri che non possono lasciare indifferenti gli storiografi romanisti. Bruno Conti si affaccia e ritrova Roberto Pruzzo, il compagno di tante battaglie memorabili che adesso ha un debole (calcistico, ovviamente) per Vucinic, Francesco Totti, oggi atteso in conferenza stampa, sale le scalette che conducono dal campo al bar e raggiunge papà Enzo (Ilary, secondo gli ultimi sussurri, sembra che non salirà a Riscone). Menez non è ancora Totti, Conti o Pruzzo ma potrebbe scrivere pagine importantissime della futura storia giallorossa. Magari, come nel primo test stagionale, anche da centrocampista. Ranieri, dopo aver usato in passato parecchio bastone, è passato alla carota:

Righetti punta su Menez

 Dal Romanista:

«Vi faccio un solo nome: David Villa. Corsa, pressing, fantasia e gol. Il tridente della Roma deve prendere spunto da lui». Ubaldo Righetti, ex campione giallorosso e attulamente commentatore televisivo, non ha dubbi: per sostenere i tre attaccanti, i giallorossi devono rifarsi al bomber del Barcellona fresco campione del Mondo. «I Mondiali – aggiuge – ci hanno insegnato che gli attaccanti moderni tornano indietro, pressano, corrono e difendono. Così dovrà succedere anche alla Roma di Ranieri».

Un tridente per sognare

 Dal Messaggero:

Tridente sì, ma con cautela. A spezzoni, forse. Adriano più Totti e Vucinic è un’ipotesi affascinante, con Menez alle loro spalle poi è quasi una collettiva suggestione. Fatta apposta per sognare. Tre uomini offensivi, tre dalla tecnica sopraffina. La gente sogna, perché questa è (o forse sarebbe) la Roma dei sogni e adesso il momento dei sogni.

Roma, Menez: “Voglio lo scudetto”

 Jeremy Menez a cuore aperto: tra Claudio Ranieri e Christian Damiano, tra la Roma e la Nazionale. Il transalpino ha voglia di mostrare tutte le sue qualità per guadagnare uno spazio importante nello spogliatoio giallorosso e in quello della Nazionale di casa. Il sogno? Vincere lo scudetto con i giallorossi. Da Il Romanista:

«Voglio vincere lo scudetto con la Roma. Penso che siamo pronti per vincere qualcosa di importante». È cresciuto Jeremy Menez, non è più il ragazzo musone e triste che lo scorso anno sempre qui a Riscone parlava a stento con i compagni di squadra. Il ragazzino è diventato uomo, e come tutti gli uomini si prende delle responsabilità sempre maggiori. Punta in alto Menez, sia dal punto di vista personale «voglio la Nazionale e con Blanc è possibile» sia da quello di squadra «siamo pronti per vincere qualcosa di importante».

Riise riprende da dove aveva lasciato

 Dal Romanista:

Vucinic e Riise sugli scudi nell’esordio stagionale della formazione giallorossa. Una tripletta a testa per il montenegrino, nettamente il migliore dei suoi, e il norvegese. Benissimo Menez nel ruolo di interno di centrocampo, positivo anche l’esordio di Simplicio come vice-Pizarro. Il primo gol della stagione è di Totti. Da rivedere Adriano.
VUCINIC: E’ nettamente il migliore in campo, ovviamente non per i tre gol che in partite come queste contano poco, anzi niente. Il montenegrino corre già come il vento, e se non fosse che il suo è un fisico che non ha bisogno di troppi allenamenti e che durante le vacanze ha lavorato con un preparatore, ci sarebbe da preoccuparsi. La classe è cristallina e vederlo toccare la palla è un piacere per gli occhi: il suo primo gol è uno spettacolo.

Perrotta: “L’anti-Inter è sempre la Roma”

 Da Leggo:

La sfrontatezza di Menez e la voglia di riscatto di Perrotta. Sarà l’alta quota, ma a Brunico nessuno ha paura di volare. A 4 giorni dall’inizio del ritiro in casa Roma si parla poco del futuro societario (qualcosa si sta movendo sul fronte arabo) e ci si concentra sulla prossima stagione che, secondo tecnico e giocatori, vedrà protagoniste ancora una volta Roma e Inter.

Ranieri: “Intrigante giocare con quattro attaccanti, ma dipende dalla squadra”

 Dal Corriere dello Sport:

La Roma a trazione anteriore piace a Ranieri: «Dopo una settimana di lavoro non si può chiedere molto ai ragazzi, bisognava trovare le misure, ma sono moderatamente soddisfatto. I nostri allenamenti sembrano leggeri, ma non è così, sono diversi. Noi abbiamo ripercorso la nostra filosofia, l’importante è avere la squadra in forma al momento giusto». Dopo la prima uscita il tecnico si sofferma sui singoli: «Sono soddisfatto di Adriano come di Totti, che ha una gran voglia. Si è presentato in ritiro come ci aveva lasciato, durante le vacanze si è allenato.

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