Riscone di Brunico – Roma, Jeremy “Jerry” Menez

di Redazione Commenta


 Nuove convinzioni, rilassato, determinato: Jeremy Menez incanta i tifosi della Roma che, con un francesino in siffatte condizioni psico-fisiche, vivono nella certezza di poter investire anche più di qualche euro sul fatto che, il campionato a venire, consacrerà Jerry. Claudio Ranieri l’ha ribattezzato così: mentre lo incita a fare di più, le volte che lo sprona a fare meglio. Chiede, il testaccino, che Menez sappia mostrare anche in campo l’avvenuta maturazione di cui Ranieri è convinto: gli sta addosso, lo osserva anzi. Non lo perde mai di vista. Pretende impegno, attenzione ma chiede a più riprese che il transalpino assecondi in toto la voglia di affrontare il calcio con o spirito che gli appartiene. “Divertiti, Jerry divertiti”. E allora Menez lo prende in parola: si avventura in dribbling, fa in maniera semplice le cose semplici, mette in scena colpi spettacolari, spalanca la bocca in sorrisi a cui non aveva abituato. Pare aver perso timidezza, sembra che il timore riverenziale gli sia sparito: adesso lo si vede per davvero parte integrante di un gruppo che continua – come sempre, a partire da Mexes e dal Capitano – a coccolarlo. I tifosi a Riscone di Brunico se lo godono per intero. Cori, applausi, cercano di parlargli gridando frasi e parole d’affetto. Ora come ora, qualche appassionato di scommesse col cuore giallorosso metterebbe sul piatto anche qualcosa di più su Menez. Con la netta convinzione di indovinare il pronostico su chi sarà la vera rivelazione del prossimo anno. Trapela entusiasmo intorno al francese. Lo si respira, lo si mastica. Poi, a scanso di equivoci, lo si sente con cadenza quotidiana. E torna il siparietto di qualche giorno fa. In lontananza, Ranieri richiama Menez. Si sente chiaramente che lo appella come mai sentito fino a ora: per il testaccino, il francese diventa Jerry.
Jerry. L’ha chiamato Jerry”.
“Embè? Jerry è come dire Geremia. Che vale per Jeremy”.
“Ah, bon segno”.
“De che?”
St’anno i difensori nun lo trovano manco cor Tom Tom”.


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